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7 Agosto 2025
12:56

La decisione del governo israeliano: eutanasia per 200 coccodrilli abbandonati dal 2012 in Cisgiordania

Più di 200 esemplari di coccodrilli del Nilo in cattività abbattuti con eutanasia per decisione dell'organismo del ministero della Difesa israeliano che sovrintende agli affari civili nei territori palestinesi. Gli animali secondo le fonti governative erano abbandonati a loro stessi e in assenza di cibo ma le associazioni animaliste raccontano un'altra versione delle cose.

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Più di duecento coccodrilli del Nilo sono stati uccisi su ordine del COGAT, l'organismo del ministero della Difesa israeliano che sovrintende agli affari civili nei territori palestinesi.

Non erano animali liberi e la loro storia è lunga e dolorosa quanto l'epilogo cui sono andati incontro. Anziani e malandati, gli animali erano stati abbandonati a loro stessi in una fattoria a Petzael, in Cisgiordania, che in origine era un'attrazione turistica e tale sarebbe dovuta ritornare a essere, dopo che nel 2013 per legge era stato vietato l'allevamento per la produzione di pelli di questi animali che erano stati dichiarati specie protetta.

Le terribili condizioni dei coccodrilli: più di 200 esemplari abbandonati in una fattoria

La struttura, in realtà, non è stata mai adeguata alle nuove norme e il progetto è rimasto lettera morta con gli animali abbandonati nell'area che nel tempo si è deteriorata sempre di più: recinzioni consumate, barriere crollate e nessuno a curare il benessere dei rettili che non avevano alcuna fonte di alimentazione.

Gli animali "venivano tenuti in un complesso abbandonato in condizioni precarie che costituiscono un abuso sugli animali, con un accesso insufficiente al cibo, il ché li aveva spinti a comportamenti cannibali", ha affermato il COGAT per giustificare la decisione finale, dopo aver sottolineato che è avvenuta "dopo il rifiuto del proprietario di riparare la recinzione e 12 anni di ricerca di soluzioni".

L'organismo del ministero della Difesa israeliano ha anche affermato che le autorità hanno speso centinaia di migliaia di shekel israeliani (intorno ai 30mila euro) per mettere a posto le recinzioni ma che lo stato di abbandono ormai era totale.

La decisione dell'abbattimento di massa è avvenuta, sempre secondo il Governo, "dopo diversi casi in cui si è verificato che alcuni esemplari sono riusciti a fuoriuscire dall'area verso le comunità vicine e le riserve naturali".

Cosa non torna nella ricostruzione fornita dal governo israeliano per abbattere i coccodrilli

Il proprietario della fattoria, Gab Bitan, ha smentito completamente però questa versione dei fatti, rispondendo alle accuse di abbandono sulla stampa locale e dicendo che non è stato neanche avvisato della decisione dell'abbattimento: "È stata un'esecuzione, pura e semplice – ha dichiarato su Ynet -Questi animali erano in buona salute, ben nutriti e non è mai stato segnalato alcun incidente grave."

Le associazioni animaliste locali si sono battute perché questa decisione non fosse presa e ora sono sul piede di guerra nei confronti del COGAT. Let the Animals Live, in particolare, ha precisato che il numero di animali abbattuti è 262 coccodrilli e ha smentito quanto affermato dai funzionari governativi, sostenendo che i rettili non avevano mai attaccato nessuno: "L'Autorità per i Parchi e la Natura ha autorizzato l'uccisione dei coccodrilli proprio come fa con maiali, cani, sciacalli, lupi, vari uccelli e molti altri animali in Israele. Tutto ciò è davvero immorale, esasperante e straziante".

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