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"La carica dei 101" trasformata in una vicenda reale a cui ancora manca un epilogo felice. E' quanto accaduto a Raleigh, una cittadina del Nord Carolina, negli Stati Uniti, dove sono stati salvati da un allevamento abusivo di cuccioli, le cosiddette "puppy mills", in una casa della Carolina del Nord, dove ben 101 cani venivano tenuti in "condizioni orribili": madri fattrici che erano obbligate a produrre cuccioli di razze da immettere sul mercato a fronte della continua richiesta di tipologie come Chihuahua e Volpini.
101 cani salvati dalla "fabbrica di cuccioli": come stanno ora e dove andranno
La denuncia e l'operazione di salvataggio, con tanto di foto e video che raccontano questa vicenda, è stata resa nota da un'associazione locale dedita alla tutela degli animali, la "SPCA of Wake County" che attraverso i suoi canali online ha descritto tutte le fasi. L'intervento è avvenuto dopo aver ricevuto diverse segnalazioni che riguardavano una casa in cui poi sono stati trovati gli animali.
"Erano tenuti in condizioni orribili, circondati dai loro stessi escrementi, stipati in 5 o 6 in una gabbia e accatastati dal pavimento al soffitto, oppure erano lasciati liberi di vagare in spazi angusti e sporchi", hanno spiegato i volontari che hanno provveduto a salvare madri e cuccioli. Considerando l'alto numero di soggetti, gli animali sono stati distribuiti in otto rifugi, dove veterinari e esperti cinofili si stanno occupando di loro, in attesa poi di metterli in adozione.
Molti cani sono stati sottoposti ai necessari controlli sanitari e sono curati per problemi alla pelle e ai denti, mentre altri presentano "pelo sporco e arruffato" che si stacca in "mucchi", così come riportato nei post dell'associazione su Facebook. Le condizioni dei cuccioli sono state evidenziate in diverse immagini e video, come quello a seguire:
Puppy Mills e maltrattamento animale: "Un binomio assicurato"
Le“puppy mills” sono ovunque nel mondo. Qui in Europa si trovano soprattutto nei paesi dell'est da cui si immettono poi i cuccioli anche nel mercato italiano. Negli Stati Uniti si parla di un business che riguarda oltre 2 milioni di strutture, di piccole o grandi dimensioni in cui vengono incluse anche le ‘cucciolate casalinghe' finalizzate a generare reddito sulla pelle degli animali.
Il benessere dei cani è qualcosa che non viene, chiaramente, tenuto minimamente in conto ma non solo da parte di chi gestisce questi luoghi di tortura ma anche da chi continua a comprare cuccioli in questo modo. La continua richiesta di determinate razze, solo per motivi estetici o per moda, influenza infatti il mercato e l'ignoranza delle persone che non si informano o non hanno proprio interesse a farlo genera un circolo vizioso le cui vittime sono la madri che vengono sfruttate fino alla morte per farle partorire e cuccioli che nascono con gravi problemi di salute.

Come ha scritto la veterinaria esperta in benessere animale Laura Arena su Kodami "il binomio “Puppy Mills/maltrattamento animale” è assicurato in quanto in queste fabbriche a produzione incessante si bada alla quantità dei ‘prodotti', i cuccioli, e non alla qualità della pratica di allevamento, dalla riproduzione, alla gestione della gravidanza, fino allo svezzamento ed il distacco. Il tutto senza il minimo rispetto dei tempi di ripresa della cagna e senza curare la salute fisica e mentale di madri e cuccioli".
