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10 Novembre 2025
17:58

Intossicazione da funghi velenosi per cani e gatti: cosa rischiano e come capire se li hanno ingeriti

L’ingestione di funghi velenosi può causare gravi intossicazioni in cani e gatti, con danni a fegato, reni e sistema nervoso. Vomito, tremori e debolezza sono segnali che devono indurre a chiamare subito il veterinario.

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Un pomeriggio che inizia con una tranquilla passeggiata nei boschi può finire dal veterinario se non si fa attenzione mentre il nostro cane si avvicina in esplorazione a un gruppetto di funghi dall'aria apparentemente innocua. L’ingestione di funghi velenosi da parte degli animali, sia cani che gatti, può provocare conseguenze molto gravi, che vanno da disturbi gastrointestinali fino a danni irreversibili al fegato, ai reni o al sistema nervoso.

In alcuni casi, l’intossicazione si rivela fatale. Le specie tossiche per loro coincidono spesso con quelle pericolose per l’uomo: tra le più comuni ci sono l’Amanita phalloides, nota come “angelo della morte”, l’Amanita muscaria, con il caratteristico cappello rosso e puntinato, e alcune specie di Inocybe e Clitocybe, dalle proprietà neurotossiche. I sintomi variano in base al tipo di fungo ingerito e alla quantità, ma in generale i primi sintomi a manifestarsi sono salivazione eccessiva, vomito, diarrea, e, nei casi più gravi, convulsioni e perdita di coscienza. Riuscire a riconoscerli tempestivamente può fare la differenza tra la vita e la morte.

Sintomi dell'intossicazione da funghi nel cane e nel gatto

I sintomi dell’avvelenamento da funghi in cani e gatti possono manifestarsi in modi diversi già entro mezz’ora dall’ingestione, fino a diverse ore dopo, a seconda della specie fungina. Nei cani i sintomi coincidono con quelli classici dell'avvelenamento alimentare: nausea, vomito, apatia e un aumento anomalo della salivazione. Alcuni individui possono anche mostrare anche disorientamento, tremori muscolari o difficoltà a mantenere l’equilibrio. Nei gatti, invece, i segni iniziali possono essere più subdoli: perdita di appetito, debolezza, pupille dilatate e alterazioni del comportamento, come un’improvvisa aggressività.

Nei casi più gravi, le tossine arrivano a compromettere gli organi interni come fegato e reni, provocando patologie gravi come ittero, insufficienza renale o epatica, e crisi neurologiche. Alcune specie di funghi, come l’Amanita phalloides, contengono amatossine che distruggono progressivamente le cellule epatiche, con sintomi che peggiorano nelle 24-48 ore successive.

Quali sono i funghi tossici per i pet

I funghi velenosi non sono sempre così facili da individuare, e distinguerli da quelli innocui può essere complesso anche per un occhio esperto. Per i cani e i gatti, le specie più pericolose includono l’Amanita phalloides, responsabile della maggior parte dei casi mortali; l’Amanita muscaria e l’Amanita pantherina, a causa delle tossine che agiscono sul sistema nervoso centrale. Anche alcune varietà di Galerina e Lepiota contengono altre sostanze potenzialmente letali.

Non vanno sottovalutati nemmeno i piccoli funghi brunastri o bianchi che crescono nei giardini e nei prati cittadini, spesso appartenenti ai generi Clitocybe e Inocybe, ricchi di muscarina, una sostanza che provoca salivazione eccessiva, difficoltà respiratoria e bradicardia. Persino alcune specie di funghi che in piccole quantità risultano innocue per l’uomo possono essere tossiche per gli animali, poiché il loro organismo reagisce in modo diverso.

Cosa fare se il cane o il gatto hanno ingerito funghi velenosi

Se si sospetta che un cane o un gatto abbia mangiato un fungo velenoso, la prima regola è contattare immediatamente il veterinario o un centro antiveleni, descrivendo nel modo più preciso possibile i sintomi e, se disponibile, fornendo un campione del fungo o una fotografia per facilitarne l’identificazione. Non si deve tentare di indurre il vomito senza indicazione medica, poiché alcune tossine possono provocare ulteriori danni durante la risalita del condotto gastrico.

Starà poi al veterinario individuare la terapia più efficace, nella maggior parte dei casi i professionisti optano per una lavanda gastrica in situazione di emergenza.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it/kodami sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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