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Il mimetismo perfetto della rana pescatrice: solo un piccolo dettaglio tradisce il suo travestimento

Un video dello Schmidt Ocean Institute mostra una rana pescatrice perfettamente mimetizzata sul fondale al largo dell’Uruguay. Quasi invisibile anche per l'occhio umano, un solo dettaglio tradisce il suo travestimento.

27 Settembre 2025
15:12
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La rana pescatrice perfettamente mimetizzata col fondale. Immagini da video di Schmidt Ocean Institute via Instagram

Un fondale sabbioso spoglio e apparentemente privo di vita. Poi, all'improvviso, un occhio che brilla di verde e azzurro tradisce un camuffamento quasi perfetto. È questo l'unico dettaglio che tradisce la presenza di un animale perfettamente nascosto tra il fondale, ovvero un pesce appartenente alla famiglia Lophiidae, un gruppo noto genericamente anche come rane pescatrici, vere maestre indiscusse del mimetismo negli abissi.

A condividere queste spettacolare immagini sui social è stato lo Schmidt Ocean Institute, che durante una spedizione al largo delle coste uruguaiane ha filmato uno di questi pesci immortalando la sua incredibile capacità di riuscire sparire quasi completamente agli occhi dei predatori e delle prede. Guardando le immagini con attenzione, infatti, si fa davvero fatica a riconoscere la sagoma dell'animale anche una volta notata la sua presenza.

Una strategia di caccia fatta di pazienza e inganno

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Alcune rane pescatrici hanno fatto del mimetismo la loro arma principale e una volta sul fondale si confondo perfettamente con l’ambiente circostante

Il pesce giace immobile sul fondo a 297 metri di profondità, con la pelle color sabbia e cosparsa di escrescenze che sembrano proprio ciuffi di alghe e altre escrescenze marine. Ogni dettaglio contribuisce quasi a fonderlo con il substrato e il paesaggio circostante, tanto da risultare completamente invisibile a chi lo osserva, se non fosse per quel piccolo particolare: l'occhio, che illuminato dalle luci del robot sottomarino sembra quasi risplendere nella monotonia del fondale.

Le specie appartenenti alla famiglia Lophiidae, come altre incluse nel grande gruppo dei lofiformi, sono pesci perlopiù abissali e che hanno quindi evoluto caratteristiche e adattamenti unici per sopravvivere in un ambiente così ostile. Le rane pescatrici, in particolari, sono predatori che ha fatto del mimetismo e dell'immobilità la loro arma principale. Il corpo è largo, appiattito, la bocca enorme, sempre pronta a scattare nel momento esatto in cui una preda si avvicina abbastanza.

Ma il vero asso nella manica è l'illicio, una particolare appendice derivata dalla prima pinna dorsale che funziona come una canna da pesca naturale. Muovendolo con lentezza davanti al muso, la rana pescatrice attira piccoli pesci o crostacei ignari che, nel giro di un istante, finiscono risucchiati interi tra le sue fauci. Questi pesci vivono tra i fondali sabbiosi e fangosi della piattaforma continentale, un ambiente particolare, spesso poco illuminato e caratterizzato da lunghi periodi di calma apparente, dove il mimetismo diventa una questione di sopravvivenza.

Gli oceani sono ancora pieni di sorprese

Il filmato condiviso sui social proviene da una delle missioni del R/V Falkor (too), la nave da ricerca dello Schmidt Ocean Institute che ha già portato ad altri avvistamenti e scoperte importanti, come il primo video della storia di un calamaro antartico rarissimo, le decine di nuove specie marine sconosciute alla scienza e trovate al largo del Cile, le prime immagini di un calamaro colossale in vita e tantissime altre strane creature marine osservate da questa e altre spedizioni.

In questo caso, la rana pescatrice è stato avvistata durante all'interno del programma Uruguay SUB200, la prima spedizione scientifica che ha raccoglie sistematicamente immagini e campioni delle comunità bentoniche nelle acque profonde al largo dell'Uruguay. L'obiettivo è quello comprendere meglio la biodiversità che popola questi habitat ancora poco conosciuti, e contribuire così a proteggere un'ecosistema unico e pieno di vita.

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