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7 Dicembre 2025
12:07

Il lento ma incoraggiante ritorno delle ultime tigri di Sumatra

Le fototrappole hanno trovato più tigri del previsto a Sumatra. Un segnale incoraggiante di ripresa, ottenuta grazie a un maggior numero di prede, alla tutela degli habitat e a pattugliamenti anti-bracconaggio.

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Le tigri che vivono a Sumatra sono l’ultima popolazione rimasta sul pianeta della sottospecie Panthera tigris sondaica. Foto da Figel et al., 2025, BKSDA–Aceh, DLHK

Per chi si occupa di conservazione della natura, ci sono notizie che pesano più di altre. E quella che arriva dall'isola di Sumatra, in Indonesia, è una di quelle che si attendevano da decenni: le ultime, rarissime tigri di Sumatra sembrano dare segnali concreti di ripresa. A dirlo è uno studio pubblicato recentemente su Frontiers in Conservation Science, che racconta una storia fatta di tecnologia, collaborazione con le comunità locali e di un ecosistema che, nonostante tutto, continua a resistere.

Le fototrappole per contare le ultime tigri di Sumatra

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Nel complesso, le fotorappole  hanno registrato la presenza di 17 tigri nel 2023 e 18 nel 2024. Foto da Figel et al., 2025

Le tigri che vivono a Sumatra sono l'ultima popolazione rimasta sul pianeta della sottospecie Panthera tigris sondaica, una delle sole due riconosciute oggi dopo una recente revisione tassonomica. Ne sono però rimaste così poche che rientrano nella categoria "In pericolo critico" delle Lista Rossa delle specie minacciate redatta dalla IUCN. Le stime sono incerte, e oscillano addirittura tra appena 173 e 883 individui, prova di quanto sia difficile osservare e censire questi predatori rari ed elusivi.

Proprio per questo, il nuovo dato ha sorpreso gli stessi ricercatori. In una zona del vasto ecosistema di Leuser – una delle ultime grandi foreste pluviali intatte del Sud-est asiatico – sono state installate 60 fototrappole grazie all'aiuto del popolo indigeno Gayo, che vive da generazioni tra le foreste di queste montagne. E nell'arco di 90 giorni, nel 2023, le fototrappole hanno registrato la presenza di 17 tigri. Nel 2024, nello stesso intervallo, le tigri osservate sono diventate invece 18, per un totale di 27 individui adulti.

Sembrano numeri bassi, ma si tratta in realtà di un risultato impressionante se confrontato con i precedenti monitoraggi della stessa durata condotti sempre a Sumatra, che in media rilevavano appena sette individui, con un picco di 11 nel 2022. Nel complesso, tra adulti e cuccioli, i ricercatori sono riusciti a identificare 14 femmine adulte, 12 maschi, tre gruppi di cuccioli e una tigre adulta dal sesso sconosciuto.

Una ripresa lenta, ma incoraggiante

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La presenza dei sambar, tra le prede preferite della tigre, è stata uno dei motivi dietro l’aumento dei predatori

"Non mi aspettavo di trovarne così tante", ha infatti commentato Joe Figel dell'organizzazione no-profit per la tutela della tigri di Sumatra Hutan Harimau, primo autore dello studio. "Finora la letteratura scientifica diceva che in quell'area non avremmo dovuto registrare densità simili. È un risultato incoraggiante, frutto degli sforzi di protezione portati avanti negli ultimi anni".

Uno dei motivi di questa presenza così consistente sembra essere la ricchezza di prede nelle foreste di pianura del Leuser, in particolare il sambar (Rusa unicolor), un grande cervo asiatico che rappresenta una delle principali risorse alimentari delle tigri e hanno già aiutato le tigri a riprendersi anche in Thailandia. Un altro fattore importante è la costante presenza dei ranger che pattugliano la zona ogni mese: un'attività che sta contribuendo a scoraggiare il bracconaggio, una delle minacce principali per questi grandi felidi.

La pressione, infatti, è ancora altissima. Le tigri di Sumatra sono vittime della caccia illegale per il commercio di trofei, pellicce, denti, artigli e di alcune pratiche della medicina tradizionale cinese senza alcuna evidenza scientifica che prevedono l'utilizzo di ossa. A tutto questo si aggiunge anche la perdita di habitat dovuta al disboscamento, in particolare per il legname di dipterocarpi, una famiglia di alberi molto ricercata dall'industria del legno.

È ancora presto per cantare vittoria

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Le fototrappole hanno confermato la presenza di diversi cuccioli, un segnale incoraggiante per la ripresa della popolazione. Foto da Figel et al., 2025

L'area studiata si trova vicino al Parco Nazionale di Gunung Leuser, in una regione – la provincia di Aceh – che fino a pochi anni fa era segnata da un conflitto armato e che oggi sta scommettendo sulla conservazione della natura come strada per un futuro più stabile. I ranger impegnati nella protezione delle tigri sono finanziati da organizzazioni locali come Forum Konservasi Leuser e Hutan Harimau, insieme al Servizio per l'Ambiente e le Foreste della regione.

La buona notizia non deve però illudere. "Le tigri nel Sud-Est asiatico sono in una situazione drammatica", ha ricordato Figel. A differenza di altri paesi asiatici come India, Thailandia, Russia e altri, dove le tigri sono notevolmente aumentate negli ultimi anni, in Vietnam, Cambogia e Laos sono già estinte. E la ricerca suggerisce inoltre che servono ancora più ranger, più controlli e più tutela dell'habitat se vogliamo evitare che la stessa sorte tocchi anche alle ultime tigri di Sumatra.

Il risultato di quest'ultimo censimento dimostra però che, quando un ecosistema viene protetto davvero – e quando ricerca scientifica e comunità locali lavorano insieme – anche una specie ridotta ormai al limite può trovare lo spazio per riprendersi. Le tigri di Sumatra naturalmente non sono ancora fuori pericolo, ma oggi, almeno, non siamo più costretti a raccontarne solo della loro continua e inesorabile scomparsa.

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