
Non è il più lungo, ma è il più grande
Quando si parla di grandi serpenti, spesso si pensa al pitone reticolato, che detiene il record di lunghezza. Ma in termini di massa corporea e forza, nessuno batte l’anaconda. In particolare l’anaconda verde (Eunectes murinus) è considerata la specie più grande e pesante al mondo: un esemplare adulto può superare i 200 kg e misurare oltre 5 metri. Alcune stime (non ufficiali) parlano addirittura di esemplari lunghi 7 metri o più.
Recentemente, una nuova scoperta scientifica ha acceso l'interesse sul tema: nel 2024 è stata identificata una seconda specie di anaconda verde, quella settentrionale, distinguibile dalla “vecchia” meridionale solo tramite analisi genetica. Il loro DNA è diverso per il 5,5%, un’enorme distanza evolutiva se consideriamo che noi e gli scimpanzé differiamo di appena il 2%.
Predatore acquatico (e abilissimo nuotatore)

Il nome scientifico Eunectes significa “buon nuotatore”, e non a caso. L’anaconda è perfettamente adattata alla vita in acqua: ha occhi e narici posizionati sulla sommità della testa, pelle liscia e squame adatte alla locomozione acquatica. È in questo ambiente che caccia e si muove con agilità, a differenza della terraferma, dove risulta più lenta e impacciata. Può rimanere in apnea fino a 10 minuti, e sfrutta la vegetazione e la superficie dell’acqua per tendere agguati alle prede: caimani, capibara, uccelli, pesci e persino altri rettili fanno parte della sua dieta.
Un serpente costrittore, non velenoso

Come il pitone, anche l’anaconda è un serpente non velenoso. Il suo metodo di caccia consiste nel stritolare la preda tra le sue spire fino a soffocarla. E con un corpo così muscoloso, basta poco: la forza di un’anaconda verde di 4,5 metri equivale a quella di un pitone reticolato lungo 7,5 metri. Le giovani anaconde iniziano cibandosi di prede più piccole, come pesci e anfibi, per poi passare man mano a prede più grandi col crescere delle dimensioni.
Una riproduzione davvero particolare: le "palle di accoppiamento"
Tutte le specie di anaconda sono ovovivipare: le femmine producono uova che però si schiudono all'interno del corpo, dando alla luce piccoli già formati. Ogni cucciolo, alla nascita, è completamente autonomo. Durante la stagione riproduttiva, tra marzo e maggio, è possibile osservare le famose “palle di accoppiamento”: un’unica femmina attorniata da una decina di maschi, che competono lentamente per giorni o addirittura settimane per l’accoppiamento. E non manca un lato oscuro: è stato documentato il cannibalismo sessuale, con femmine che, dopo l’accoppiamento, uccidono e divorano i maschi. Un comportamento che servirebbe a integrare risorse utili durante la lunga gestazione.

Quanto è grande davvero?
Il record ufficiale per un’anaconda verde meridionale è di 5,21 metri, registrato nel 2000. Ma le testimonianze di avvistamenti più recenti, come quelle raccolte dal filmmaker Bartolomeo Bove in Brasile, parlano di esemplari ben più lunghi, anche se mai misurati scientificamente. L’habitat inaccessibile e la difficoltà nel manipolare un animale così grande rendono complicate le misurazioni ufficiali.
L’anaconda continua ad alimentare l’immaginario collettivo come serpente leggendario, ma la realtà è forse ancora più affascinante della fantasia. È un esempio perfetto di specializzazione evolutiva, un predatore che ha fatto dell’acqua il suo regno e della forza fisica la sua arma più potente.