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27 Giugno 2025
19:16

Il ddl Caccia verrà discusso in Commissione Ambiente e non in Parlamento: “È democratura venatoria”

Il ddl Caccia annunciato dal ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida verrà discusso nella Commissione Ambiente del Senato in sede redigente e quindi non passerà il consueto confronto parlamentare. Secondo gli ambientalisti si tratta di una mossa per blindare un testo controverso che sarebbe stato profondamente modificato a colpi di emendamento.

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Il ddl Caccia annunciato dal ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida e firmato dai principali partiti di maggioranza è arrivato in Parlamento. Leggendo il sito ufficiale del Senato però si apprende che verrà discusso in Commissione Ambiente in sede redigente e quindi non passerà il consueto vaglio parlamentare.

Una prospettiva che ha fatto infuriare gli ambientalisti che in queste settimane hanno denunciato i passaggi più critici della prima bozza diffusa sui media. "C'è un termine per descrivere tutto questo: democratura venatoria. Non sembri esagerato dire che siamo dinanzi a una sottrazione di democrazia. Pur di favorire la caccia, non si esita ad ignorare, manomettere, violentare il sistema delle regole", è il duro attacco di Danilo Selvaggi, direttore generale della Lipu.

Cosa significa che l'esame del ddl Caccia avverrà in sede redigente

I disegni di legge, secondo l'iter consueto, vengono discussi e vagliati da ogni ramo del Parlamento. I deputati della Camera apportano modifiche tramite emendamento, e successivamente il Senato può approvarle o proporre modifiche a sua volta. Il testo in questo modo viene rivisto più e più volte dal Parlamento nel suo complesso, fino al voto finale.

In questo caso, invece, sarà la Commissione Ambiente del Senato a condurre la discussione e a intervenire sui singoli articoli. La Camera e poi il Senato non potranno apportare modifiche, ma solo approvare o meno il testo proposto così com'è. E questo, secondo i referenti della Lipu, potrebbe limitare il confronto parlamentare su una riforma che riguarda tutti i cittadini, e non solo su quelli venatori.

Ma quale sarà il testo effettivo su cui dovranno intervenire? Il contenuto del ddl Caccia è stato annunciato in Parlamento dal ministro Lollobrigida lo scorso 20 giugno, ma non è ancora stato depositato ufficialmente, come confermato a Fanpage.it da fonti qualificate interne alla Commissione stessa. Nonostante sia stato assegnato il 25 giugno, infatti, non risulta ancora inserito nel calendario dei lavori e quindi, al netto dell'annuncio, non c'è ancora niente di definitivo.

Da disegno di legge governativo a ordinario

Il ddl Caccia è stato presentato dal ministro Lollobrigida solo lo scorso 20 giugno, ma già alla metà di maggio la riforma della legge 157 del 1992 era stata annunciata dal titolare del dicastero dell'Agricoltura durante la manifestazione annuale di Federcaccia. È il casus belli che scatena l'interesse degli ambientalisti, i quali riescono a ottenere quella bozza e a renderla pubblica.

Nella sua prima versione si trattava di un disegno di legge governativo sul quale già era impresso il nome di riforma Lollobrigida. A seguito della "battaglia mediatica" – come l'ha definita il ministro in una nota ufficiale – i contenuti sono stati modificati e il testo è arrivato in Parlamento come disegno di legge ordinario presentato dai principali partiti di maggioranza.

I contenuti più estremi sarebbero stati rivisti anche a seguito delle interlocuzioni con il Ministero dell'Ambiente nel timore dell'apertura di nuove procedure di infrazione da parte dell'Unione Europea. Il mancato avallo del Governo nel suo complesso è stato letto da alcuni come una sconfitta politica per Lollobrigida, resa possibile però dall'attenzione mediatica delle ultime settimane.

Il testo annunciato da Lollobrigida mantiene però la stessa ratio, secondo cui la caccia non è solo un'attività ludica ma una tradizione secolare volta anche a mantenere l'equilibrio tra uomo e animali, tuttavia sono stati espunti alcuni degli aspetti più problematici, come la possibilità di cacciare in spiaggia e dopo il tramonto.

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