
Si chiama Thor e ha appena un anno, ma nella sua vita ha conosciuto solo la segregazione della catena: era in questo stato che era costretto a vivere un Cane Corso a Nichelino, nel Torinese. Grazie all'intervento delle autorità locali la situazione di Thor però è cambiata, e la città è diventata la prima del Piemonte a vietare definitivamente la detenzione dei cani a catena, e anche la prima a elevare una sanzione dopo l'introduzione del divieto.
La storia del cane Thor: una vita a catena
Thor è un cane Corso di circa un anno. Viveva segregato in un contesto di deprivazione ambientale e isolamento sociale, con una catena lunga meno di un metro, in un passaggio pedonale di proprietà privata, senza possibilità di accedere liberamente alla cuccia e alle ciotole.
Il cane, appartenente a una razza che presenta esigenze di gestione complesse e richiede una relazione stabile e stimolante con l’ambiente e con le persone, veniva relegato in una condizione di isolamento totale, incompatibile con il benessere fisico e psicologico di qualsiasi essere senziente.
Inoltre, durante il controllo è emerso che il cane era sprovvisto di microchip di riconoscimento, obbligatorio per legge, e per questo motivo è stata elevata una seconda sanzione amministrativa per la mancata identificazione dell'animale.
La sua situazione è stata scoperta a seguito delle segnalazioni dei cittadini all’Ufficio Tutela Animali di Nichelino. L'assessore alle Politiche animaliste Fiodor Verzola è quindi intervenuto insieme alla Polizia locale e al personale dell’Ufficio di Tutela Animali per constatare i fatti e procedere alla sanzione.
L'episodio, secondo l'assessore Verzola, getta una luce sulla necessità di dotare tutti Comuni di strutture capaci di intervenire tempestivamente in casi analoghi: "È fondamentale che le amministrazioni pubbliche si dotino di uffici strutturati, con personale dedicato e altamente formato, capace non solo di intervenire prontamente, ma anche di riconoscere e gestire adeguatamente queste casistiche complesse".
Stop alla detenzione dei cani a catena: il divieto a Nichelino
Nel 2023 il Comune di Nichelino è stato il primo in Piemonte a vietare di tenere i cani legati alla catena a seguito della modifica al regolamento promossa proprio da Verzola, che recentemente ha proposto anche il daspo cinofilo per chi si rende responsabile di crimini contro gli animali.
Anche se la detenzione a catena rappresenta un vero e proprio maltrattamento etologico, che comporta privazione di stimoli, isolamento sociale e frustrazione dei bisogni primari dell'animale, al momento l'attuale normativa consente soltanto una sanzione amministrativa e non riconosce questa pratica come maltrattamento ai sensi dell'articolo 544 ter del Codice Penale. Proprio in ragione di questa distinzione legislativa, non sempre i cani tenuti alla catena possono sequestrati dalle Forze dell'Ordine.
"Il Comune di Nichelino continuerà a lavorare per promuovere una cinofilia consapevole e il rispetto dei diritti degli animali, convinto che la sensibilizzazione culturale e l’educazione siano strumenti indispensabili per costruire una società più giusta e responsabile", conclude l'assessore.