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20 Maggio 2025
12:19

Ice Bucket challenge sui cani: la continua deriva dei trend che incitano al maltrattamento degli animali

Il #BarkYourMindChallenge è un trend virale che prende spunto dall'altro trend in cui le persone si buttavano secchiate di ghiaccio addosso. Ma ora alcuni utenti lo fanno usando i loro cani per filmare le reazioni e ottenere visualizzazioni sui social. Sebbene presentato come "gioco", il gesto è una forma di maltrattamento attraverso il quale si tradisce la fiducia dell’animale.

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Ma cosa fa ridere, esattamente? Ogni volta che nasce un trend che viene poi sfruttato per ottenere like e condivisioni sulla pelle degli animali questa domanda continua a sorgere spontanea nella mia testa e proprio non ho una risposta, se non riferita alla mancanza totale di sensibilità ma, diciamolo, anche proprio all'assenza di una minima forma intelligenza da parte di chi lo fa e anche da parte di chi poi condivide e regala cuori e condivisioni.

Lo avevamo già scritto, sebbene sembra che poi questi articoli rimangano lettera morta se chi invece è davvero vicino alla causa animale non li condivide, in occasione di un altro trend, che non citerò nemmeno questa volta, e attraverso il quale si mostravano animali che venivano fatti girare in tondo dopo averli presi in braccio a favore di telecamera.

E ora siamo a riscrivere più o meno le stesse valutazioni per questo nuovo fenomeno che prende spunto da un vecchio trend, l'Ice Bucket challenge, che aveva anche finalità positive perché le persone si versavano o si facevano versare addosso secchiate di ghiaccio per promuovere ad esempio attività di beneficenza. Ma ora, invece, la ‘moda' è riprendere i malcapitati cani che diventano inconsapevoli protagonisti di uno stupido ‘scherzo' umano.

Il nuovo trend social su TikTok e Instagram si chiama #BarkYourMindChallenge, e nasce anche a seguito della “Speak Your Mind Challenge”, una sfida pensata per invitare a prestare maggiore attenzione alla salute mentale. Ma in questa versione i cani ignari vengono traditi e umiliati dalle loro persone di riferimento che gli versano addosso acqua fredda e si divertono a riprendere e poi pubblicare le reazioni di paura degli animali per collezionare visualizzazioni.

C’è un momento, in ogni video che noi non pubblicheremo, in cui il cane si irrigidisce. Basterebbe già solo prestare davvero attenzione a ciò che si guarda, del resto, per capire quanto sia sbagliato fare una cosa del genere. Basta un secondo della nostra attenzione, osservando giusto il momento in cui l’acqua colpisce il cane all’improvviso ed ecco che gli occhi di Fido si spalancano e la coda smette di muoversi. In quel gesto – accompagnato puntualmente da risate fuori campo e poi sostenuto da like che si moltiplicano – c’è la sintesi di una vera e propria cattiveria che rimane la cosa più brutta che caratterizza la nostra specie nei confronti delle altre.

E' stata la PETA a rendere noto per prima questo fenomeno che è stato definito appunto “un tradimento sconvolgente della fiducia che i cani ripongono in noi”. E il punto è proprio questo, del resto: fare un gesto simile è una ferita alla relazione, sebbene si pensi che i cani ci perdonino tutto in realtà la fiducia viene irrimediabilmente compromessa con gesti simili.

Alcuni creator, raggiunti da commenti in cui vengono aspramente criticati, si sono giustificati con frasi simili, banalizzando il discorso con un “è solo acqua”, mentre altri hanno provato a "uscirne bene" sostenendo di usare acqua a temperatura ambiente e di premiare i cani subito dopo, come se un biscottino sia la panacea di tutti i mali che causiamo. Ma basta guardare le espressioni degli animali, la postura del corpo, le orecchie che si abbassano e i tentativi di allontanarsi per capire che non è solo una questione di malessere fisico ma è l’effetto del gesto che porta a definire semplicemente il tutto come una stupidissima azione umana in cui vi è totale mancanza di rispetto e assenza di empatia.

Come accennavo all'inizio, questa non è la prima volta che i social media diventano megafono per contenuti che travestiti da “sfide” generano curiosità ed ilarità. Ma ogni nuova ondata, ogni trend che utilizza gli animali come strumenti di spettacolo, dovrebbe portarci invece a ragionare e a chiederci dove è il confine tra intrattenimento e abuso.

Chi condivide questi video, anche solo per commentarli indignato, contribuisce alla loro diffusione. Chi li crea, molto spesso, non conosce il linguaggio del cane, non ne riconosce i segnali di disagio. Ma proprio per questo la responsabilità non può ricadere solo sul singolo: è l’intero ecosistema digitale che deve interrogarsi, e agire.

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