
I topi di New York hanno evoluto un loro linguaggio specifico, frutto della necessità di dover adattare i loro squittii al caos quotidiano della Grande Mela. E' quanto emerge da uno studio in fase di revisione condotto da un team di ricercatori che ha voluto scoprire quali sono i "super poteri" di ben 3 milioni di esemplari di Rattus norvegicus, ovvero la popolazione di topi che abita sotto la metropoli americana.
E' questa la stima, pari a un terzo rispetto a quella degli esseri umani, che è stata fatta di quelli che sono gli altri "cittadini" di New York che hanno dovuto adattarsi alle condizioni che caratterizzano una metropoli particolarmente caotica che li ha obbligati a inventarsi nuove forme di comunicazione o, meglio, a emettere squittii che i ricercatori hanno definito "ultrasonici" caratteristici solo dei topi della Grande Mela.
Per arrivare a studiare questi animali e il loro sistema di comunicazione gli esperti hanno utilizzato strumenti digitali e un software di IA per comprendere come si muovono nella "giungla urbana" sotterranea della città statunitense attraverso rilevazioni audio e con l'uso della termografia. Sono così riusciti a dettagliare i movimenti e i segnali di comunicazione raccogliendo appunto dati che dimostrano che lo squittio dei topi di New York "viaggia" attraverso la produzione di ultrasuoni necessari a superare il rumore di fondo costante monitorandoli in diversi contesto in cui vivono: fogne, parchi e dentro la metropolitana.
I ricercatori hanno sottolineato che questi animali usano squittii "costantemente di durata più breve rispetto ad altri individui della stessa specie e si collocano al di fuori dell'intervallo storico di frequenza-durata comunemente riscontrato negli ratti bruni". Un esempio pratico che uno degli autori dello studio ha fatto rispondendo alle domande sulla ricerca in un articolo scientifico è il caso in cui al passaggio di un'ambulanza gli esperti hanno potuto notare una netta variazione dello spettogramma: "Le vocalizzazioni dei ratti erano più forti di quelle della sirena: i topi si stavano urlando tra loro, ma noi non li sentivamo" proprio perché le frequenze degli ultrasuoni non sono udibili all'orecchio umano.