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8 Luglio 2025
17:19

I pesci colorati sono velenosi: cosa c’è di vero e a quali specie prestare attenzione

Non tutti i pesci colorati sono velenosi, ma alcuni usano anche i colori per segnalare il pericolo. Nel Mediterraneo vivono alcune specie velenose o tossiche (colorate e non) come il pesce scorpione, la tracina e il pesce palla argenteo.

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Il pesco scorpione, arrivato dal Mar Rosso, è una delle specie più colorate e velenose che si possono incontrare nel Mediterraneo

In natura quasi mai qualcosa è casuale e anche i colori, molto spesso, hanno un significato ben preciso. Succede per i fiori che attirano gli impollinatori, per i camaleonti che cambiano colore in base all'umore e succede – più di quanto si pensi – anche per gli animali velenosi, tossici o che fanno finta di esserlo. Una delle strategie più efficaci per scoraggiare un predatore è infatti farsi notare. Può sembrare un paradosso, ma i disegni e i colori sgargianti, accesi, talvolta quasi psichedelici, hanno spesso una funzione "pubblicitaria". In biologia vengono chiamati colori aposematici, ovvero di un sistema di avvertimento visivo che comunica a chi guarda: «Fermati. Non è una buona idea provare a mangiarmi».

Lo vediamo nelle rane tropicali dai toni fluo, nelle farfalle con ali dai motivi vistosi, nelle vespe e i loro pungiglioni e sì, anche nei pesci. In particolare in quelli che abitano le acque calde, limpide e soleggiate, dove i colori possono essere visti meglio anche a distanza. Tuttavia, come spesso accade, la realtà è sempre più complessa e sfumata – è il caso di dirlo – di quanto sembri. Non tutti i pesci colorati sono velenosi, e non tutti i pesci velenosi sono colorati. Ecco allora quali sono i pesci dai colori più accesi da cui è meglio tenersi alla larga e quali invece possiamo osservare con tranquillità.

Quali sono i pesci colorati (e non) più velenosi? Le specie che puoi trovare nel Mediterraneo

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Il pesce scorpione è sia colorato che molto velenoso

Quando si pensa ad animali pericolosi o velenosi, spesso ci vengono in mente specie tropicali, lontane dai nostri mari. Tuttavia, anche il Mediterraneo ospita pesci velenosi, alcuni dei quali sfoggiano livree colorate o particolari, non sempre molto appariscenti, ma comunque in grado di far scattare un campanello d'allarme. Per di più, il surriscaldamento globale e la "tropicalizzazione" del mare nostrum stanno rendendo le nostre acque sempre più ospitali per specie davvero tropicali, arrivate qui da sole o con lo zampino dell'essere umano.

Il primo pesce che rientra perfettamente in questa descrizione è sicuramente l'ormai famigerato pesce scorpione (Pterois miles). Originario del Mar Rosso, questa specie è ormai presente stabilmente nel Mediterraneo orientale, a causa del riscaldamento globale e del cosiddetto fenomeno della migrazione lessepsiana (ovvero l'ingresso di specie aliene attraverso il Canale di Suez). Il suo aspetto è spettacolare, con lunghe pinne e raggi vistosamente colorati con strisce di colore bianco, rosso e marrone.

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Non sempre i pesci velenosi sono vivacemente colorati. La tracina, tra i pesci potenzialmente più pericolosi, ne è un esempio

Tuttavia, le sue spine dorsali e anali sono molto velenose e possono causare dolore intenso, gonfiore e problemi sistemici. È uno dei pesci più velenosi del nostro mare. Arrivato più di recente, invece, è il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus). Di colore argentato, con sfumature bluastre e una linea nera lungo i fianchi, non è velenoso al tatto o perché punge, ma altamente tossico se mangiato. Contiene tetrodotossina, una neurotossina potentissima e letale, per la quale non esiste antidoto.

Autoctoni, invece, sono gli scorfani e le tracine, meno appariscenti e vistosi (anche se alcune specie di scorfani sono di colore rosso accesso), ma molto comuni. Le tracine, in particolare, sono una delle principali cause di punture dolorose tra i bagnanti. Vivono semi-infossate nei fondali sabbiosi, con solo gli occhi e parte della testa visibili. Ha una colorazione giallastra o grigio-bruna, non particolarmente vivace, ma le sue spine dorsali e opercolari sono cariche di un veleno potente, che può provocare forti dolori, gonfiore, nausea e in rari casi svenimenti.

Esistono pesci colorati non velenosi?

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Allo stesso modo, molte specie colorate, soprattutto nel Mediterraneo, non sono velenose, come la donzella pavonina

Come già anticipato, non tutti pesci velenosi sono colorati e, sopratutto, non tutti i pesci colorati sono velenosi, almeno per noi umani. Anzi, la gran parte delle specie che vediamo lungo le coste italiane o facendo snorkeling nei nostri mari sono fortunatamente del tutto innocue. I colori, in questi casi, non servono a segnalare un pericolo o un cattivo sapore, ma possono avere altre funzioni, come il mimetismo, il riconoscimento tra individui della stessa specie oppure per far colpo su un partner.

La donzella pavonina (Thalassoma pavo), per esempio, è uno dei pesci più facili da osservare lungo le coste rocciose e tra le praterie di Posidonia. È anche uno dei più colorati, con striature verdi, blu, rosse e gialle brillanti. Molto attiva e curiosa, è un pesce totalmente innocuo e non velenoso. Anche lo sciarrano (Serranus scriba) è molto comune e appariscente, con striature e linee spesso di un giallo-rosso molto acceso. È un piccolo predatore costiere e non è velenoso.

Tra i pesci del Mediterraneo, quindi, la presenza di colori vivaci può essere a volte un segnale utile, ma non è una regola assoluta come per altri gruppi animali. Alcune specie pericolose sono molto discrete (come la tracina), mentre altre usano i colori per scopi diversi. L'importante, come sempre, è non avvicinarsi mai e soprattutto non toccare nessun animale selvatico, che sia a terra o in mare. Osservarli da un distanza di sicurezza, quasi sempre, aiuta evitare le brutte sorprese.

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