
Sì, puoi dare le castagne al tuo gatto, non sono dannose a patto che vengano offerte nel modo e nelle quantità giuste. La moderazione in questo caso è essenziale: in quanto carnivoro stretto il gatto ha bisogno di proteine di origine animale, e le castagne rappresentano un di più occasionale.
Anche se non rientrano nella dieta regolare del gatto, le castagne possono avere alcuni benefici: contengono fibre, potassio, magnesio, e antiossidanti. Si tratta di un alimento utile, o almeno non dannoso, se dato nel modo giusto.
Le castagne sono tossiche per i gatti?
Le castagne non sono tossiche per i gatti, a patto che venga data nel modo giusto. Quindi se il gatto ruba una castagna dal tavolo e questa è ben cotta e senza condimenti, è improbabile che si verifichino i sintomi di una intossicazione.
Tuttavia, non tutte le castagne sono uguali. Tecnicamente, le castagne che mangiamo sono i semi dell'albero del castagno mentre il frutto è il riccio spinoso che noi scartiamo. In Italia la varietà più comune è data dal castagno europeo (Castanea sativa), ma esistono anche frutti simili alle castagne dati dall'ippocastano (Aesculus hippocastanum), una pianta originaria dell'Europa orientale che in Italia è usata per scopi ornamentali. I suoi frutti sono tossici per i gatti e possono provocare vomito, diarrea e convulsioni.

Anche le castagne classiche, pur essendo commestibili non sono ideali per i gatti dal punto di vista nutrizionale: contengono molti carboidrati e poche proteine, e l’apparato digestivo del gatto, essendo di un carnivoro, non è adatto a processare frutta e vegetali.
Come dare le castagne al gatto
Se in via eccezionale si vuol dare comunque le castagne al gatto è bene farlo con le modalità corrette. Vanno date cotte senza aggiunta di condimenti: niente sale, niente zucchero, niente spezie o burro. Dopo la cottura va tolta la buccia esterna e anche la pellicina marrone interna, perché i filamenti fibrosi contenuti al suo interno oltre a essere particolarmente indigesti possono rappresentare un pericolo di ostruzione.
Una volta pulita, si può tagliare in piccoli pezzi e servirne qualche frammento. Dopo il primo assaggio, come ogni volta che si dà un alimento nuovo, è bene osservare la reazione del micio: se compaiono apatia e rifiuto del cibo, seguiti da vomito, diarrea, fino ad arrivare ai sintomi più gravi come difficoltà respiratorie allora è importante contattare il veterinario il prima possibile.
Quante castagne può mangiare il gatto: le dosi giuste
Le castagne non devono rientrare nella dieta abituale del gatto, ma devono rappresentare un assaggio occasionale per appagare la sua curiosità. Per questo non esistono linee guida precise per darle, se non la cottura e l'attenzione a sminuzzarle in piccoli pezzi per evitare il rischio di ostruzione e anche di cattiva digestione.