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27 Maggio 2025
15:39

I cuccioli di panda nati a Hong Kong hanno finalmente un nome: ecco il loro significato

I primi panda nati a Hong Kong si chiamano Jia Jia e De De, nomi scelti tramite un concorso a cui sono arrivate oltre 35.700 proposte. Il concorso per la scelta del nome è solo l'ultima di una serie di trovate pubblicitarie volte a sfruttare l'economia del panda.

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I primi panda giganti nati a Hong Kong hanno finalmente ricevuto un nome: sono Jia Jia per lei e De De per lui. I nomi sono stati scelti a seguito di un concorso durante il quale sono state inviate più di 35.700 proposte.

I piccoli sono nati nell'estate del 2024 all'interno dell'Ocean Park di Hong Kong. All'epoca l'evento attirò l'attenzione di tutto il paese sia perché le nascite dei panda sono molto rari, sia per l'età avanzata della madre Ying Ying, all'epoca 19enne, l'età più avanzata mai registrata per un panda in cattività.

Cosa significano i nomi dei due panda giganti nati in Cina

I cuccioli sono chiamati "Sorella maggiore" e "Fratello minore", come è stato annunciato martedì durante una cerimonia all'Ocean Park, il parco a tema che li ospita insieme ai loro genitori e ad altri due panda giganti arrivati ​​dalla Cina nel 2024, per un totale di sei panda.

Il nome scelto per la panda femmina ha i caratteri di Jia Jia, nome che incarna la prosperità delle famiglie e della nazione, e la felicità delle persone, come ha spiegato il parco durante la presentazione. Per il maschio, invece, gli utenti hanno scelto il nome di De De, che significa "avere successo" e ha la stessa pronuncia del carattere cinese che significa "virtù", a suggellare il legame con la Cina dalla quale proviene la specie.

Al termine della grande campagna pubblicitaria legata alla scelta del nome, i proprietari del parco sperano che, adesso che finalmente i panda hanno l'età giusta per essere esposti al pubblico, potranno rientrare delle spese per i loro mantenimento. Come riporta la Cnn, l'Ocean Park ha registrato un deficit di 9,2 milioni di dollari nell'ultimo anno, nonostante una crescita di quasi il 40% nel flusso di visitatori.

La fiducia nel carisma del panda è tale che nel dicembre 2024 sono state posizionate ben 2.500 cuccioli di panda (in plastica) all'aeroporto di Hong Kong allo scopo di accogliere le persone in arrivo e salutare quelle in partenza. Un'iniziativa frutto del grande entusiasmo che si è diffuso nel Paese per la nascita dei due cuccioli figli dell'anziana Ying Ying.

Oltre ai massicci investimenti pubblicitari, anche prendersi cura materialmente di sei panda, quattro dei quali arrivati nel corso dell'ultimo anno, è molto dispendioso. Per una struttura come l'Ocean Park però gli effetti positivi in termini di immagine e visitatori potrebbero superare le perdite. Dopotutto, il panda è la mascotte informale della Cina che spesso ha usato questo animale nell'ambito del fenomeno noto come diplomazia del panda, allo scopo di rafforzare i rapporti con gli altri paesi e migliorare la propria immagine internazionale.

Dalla diplomazia all'economia del panda

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I piccoli panda appena nati nel 2024

Secondo un recente studio condotto dalle Università di Hong Kong e Firenze, gli animali considerati "brutti" e "pericolosi" vengono discriminati dalla ricerca scientifica: alla ricerca che li riguarda vengono assegnati meno fondi, al contrario animali considerati amichevoli e carismatici sono beneficiari di maggiori risorse.

Per un principio analogo, i grandi mammiferi sono in grado di attrarre un turismo considerevole, come sanno bene gli abitanti dei borghi abruzzesi frequentati dalla rara sottospecie dell'orso marsicano. Qui alcuni Comuni dell'area interna, come Villalago, hanno investito in termini di immagini sulla presenza di questi animali, arrivando a farne diventare uno cittadino onorario. Anche nelle canarie l'industria del turismo naturalistico investe sulla presenza di mammiferi marini come balene e delfini.

In tutti questi casi si tratta però di turismo naturalistico, un fenomeno molto diverso dall'osservare panda in cattività circondati da un set plasticoso, evidentemente pensato per essere simile a quello che il fruitore medio si aspetta di vedere in una foresta di bambù, più che alla realtà.

La volontà di rendere i panda un prodotto del turismo in Cina così come a Hong Kong è parsa subito evidente già a poche ore dalla nascita dei cuccioli Jia Jia e De De, quando è stata avanzata l'ipotesi di utilizzarne l'immagine per la compagnia aerea di bandiera, la Cathay Pacific.

Vedere un orso nel suo habitat naturale però è cosa ben diversa dall'osservare un panda tra i flash di migliaia di cellulari. I panda stessi, a questo punto della loro storia di specie, potrebbero essere considerati un prodotto artificiale. Secondo il National Geographic, sono oltre 600 i panda che vivono in cattività in tutto il mondo, Cina compresa, e molti di questi animali sono inseriti in programmi di allevamento in cattività volti alla reintroduzione in natura. Tuttavia tali iniziative non si sono mai dimostrate efficaci allo scopo: nel loro habitat il loro numero di panda è fermo a circa 1.800 esemplari, e non sembrano avere intenzione di aumentare.

Nonostante gli sforzi per rendere i panda dello zoo mascotte viventi, al momento appare improbabile che i turisti prenotino un volo per Hong Kong appositamente per vederli. La scommessa dell'Ocean Park può rivelarsi perdente per lo stesso motivo che ha decretato il fallimento della diplomazia del panda in Finlandia. Qui nel 2018 è arrivata la coppia di panda Jin Baobao e Hua Bao come regalo per la commemorazione del 100esimo anniversario dell'indipendenza del paese dalla Russia. Gli animali avrebbero dovuto essere restituiti alla Cina nel 2033, ma i loro costi di mantenimento sono stati giudicati eccessivi dalla direzione dello zoo finlandese e così nel 2024 sono stati rispediti nella provincia cinese del Sichuan.

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