UN PROGETTO DI
10 Ottobre 2025
16:30

I cani possono aiutarci a capire l’origine del linguaggio umano

La co evoluzione con la nostra specie ha fatto sviluppare abilità cognitive e sociali nel cane che sono utili per comprendere come si è sviluppato il linguaggio umano. Lo rivela uno studio di alcuni neuroetologi dell’Università Eötvös Loránd di Budapest.

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Quando parli al tuo cane, lui "pensa" alle parole che stai dicendo perché le comprende e un nuovo studio ha evidenziato che questa capacità di Fido è utile per capire come è nata la capacità da parte degli esseri umani, e anche nel cane per la eterna prossimità con la nostra specie, di manipolare un concetto, ovvero di attribuire nella mente un'immagine e un significato preciso alle parole e comprendere il linguaggio.

E' stato già dimostrato che quando diciamo "pallina" o "pappa" al nostro compagno canino, non c'è solo un'associazione meccanica da parte sua ma una vera e propria teoria della mente che consente a Fido, proprio come accade a noi umani, di rappresentare nei pensieri l'immagine di ciò di cui la persona sta parlando e sapere a cosa serve.

Perché i cani ci possono aiutare a capire come si è evoluto il nostro linguaggio: il ruolo della domesticazione

Nel nuovo studio, a cura di alcuni ricercatori dell’Università Eötvös Loránd di Budapest, è stato aggiunto un tassello in più alle capacità cognitive del canis lupus familiaris, ritenendolo un modello utile per comprendere come si è evoluta la nostra mente relativamente al linguaggio.

Gli esperti ritengono che alcune capacità sociali e cognitive del cane sono simili a livello funzionale a quelle che negli esseri umani hanno fatto sviluppare l'area del linguaggio, proprio per il lungo rapporto di co evoluzione che le due specie hanno fatto insieme camminando nel mondo e nel tempo.

In particolare i tre esperti, che lavorano al laboratorio di neuroetologia, sottolineano che "il cane domestico è una specie che ha subito pressioni selettive per la prosocialità durante la domesticazione simili a quelle sperimentate dai primi esseri umani, oltre a mostrare una naturale propensione a comunicare le proprie esperienze. Di conseguenza, i cani potrebbero possedere le capacità socio-cognitive necessarie per sviluppare capacità di manipolazione dei concetti".

Il processo di domesticazione ha impattato sull'evoluzione del cane su tanti aspetti, tra cui quello di renderli particolarmente capaci di comprendere la nostra comunicazione anche nel dettaglio: la comprensione dei nostri gesti, del nostro sguardo, del tono della voce. I cani riescono a custodire un vocabolario ricco di termini umani che non riguardano solo il cibo o il gioco e arrivano ad avere la capacità di saper inquadrare in un discorso più complesso le "parole chiave" e sapere esattamente cosa significano e non solo andare per associazione (palla, gioco, guinzaglio e molte altre).

"Fin dall'inizio della loro storia di domesticazione – spiegano gli autori nello studio – i cani erano immersi nella nicchia sociale umana, affrontando problemi sociali simili a quelli degli umani, ai quali hanno dovuto adattarsi e modificare il loro comportamento per avere successo nell'ambiente umano".

Le similitudini tra le abilità prelinguistiche dell'uomo e il modo in cui i cani comprendono la nostra comunicazione

Queste competenze del cane servono, secondo i ricercatori, a poter andare indietro nel tempo e provare così a equiparare il processo di apprendimento messo in opera dal "miglior amico dell'uomo" a quello messo in atto dai nostri antenati quando si è iniziato ad evolvere il linguaggio umano. Una fase della vita di homo sapiens in cui si parla di "abilità prelinguistiche", ovvero quelle prime capacità che hanno permesso poi lo sviluppo della nostra principale forma di comunicazione.

Ritornando sui cani, così, i ricercatori hanno evidenziato che sono almeno quattro le similitudini tra loro e noi: la rappresentazione di concetti mentali, la motivazione sociale alla comunicazione e l'elasticità di mettere insieme un segnale e il suo significato.

Lo studio del cervello del cane, così, continua a rivelare nuovi ed entusiasmanti aspetti di una relazione millenaria e unica al mondo, addirittura permettendoci di capire di più anche sulla nostra specie e sulla forma di comunicazione primaria che utilizziamo tra di noi e anche nei confronti del nostro "migliore amico" che, a nostra differenza, ha decisamente imparato meglio a capirci di quanto noi siamo riusciti a fare con lui.

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