
Che i bombi fossero tra gli insetti più "intelligenti" non è una novità, ma ora sappiamo che il loro "cervello in miniatura" è ancora più sorprendente di quanto si pensasse. Un nuovo studio condotto alla Queen Mary University of London e pubblicato recentemente su Biology Letters ha dimostrato che questi piccoli impollinatori sono capaci di distinguere tra due segnali visivi di diversa durata, un po' come se riuscissero a "leggere" il codice Morse.
In questo sistema di comunicazione inventato nell'Ottocento, un segnale breve – il famoso "punto" – rappresenta la lettera "E", mentre uno più lungo – la "linea" o "trattino" – indica la "T". Finora si pensava che solo gli esseri umani e pochi altri vertebrati "superiori", come le scimmie e i piccioni, potessero distinguere con precisione durate così brevi e variabili. Ma a quanto pare anche un cervello grande meno di un millimetro cubo, come quello di un bombo, è in grado di farlo.
Come si allena un bombo a "leggere" il codice Morse

Nel laboratorio di psicologia comparata dell'università londinese, il dottorando Alexander Davidson supervisionato dalla psicologa Elisabetta Versace, hanno costruito un piccolo labirinto su misura per i bombi appartenenti alla specie Bombus terrestris. All'interno, due luci lampeggianti si accendevano a intervalli diversi: una con un lampo breve ("punto"), l'altra con uno più lungo ("linea"), proprio come avviene nell'alfabeto Morse.
I ricercatori hanno addestrato i bombi associando uno dei due segnali a una ricompensa zuccherina, e l'altro a una sostanza amara, che gli insetti – ghiotti di nettare – tendono a evitare. In questo modo, gli individui imparavano gradualmente che la durata del lampo indicava se valeva la pena avvicinarsi oppure no.
Per evitare che i bombi si orientassero semplicemente in base alla posizione delle luci, i ricercatori cambiavano costantemente l'ordine e la posizione dei segnali e quando alla fine le luci lampeggianti venivano presentate senza alcuna ricompensa, la maggior parte degli insetti andava comunque verso quella "giusta", cioè quella della durata associata in precedenza al premio zuccherino. In altre parole, i bombi avevano imparato a riconoscere la durata del segnale e a usarla per prendere una decisione consapevole.
Il senso del tempo nel cervello minuscolo di un insetto

Questa capacità – saper distinguere tra durate così brevi – è legata alla percezione del tempo, un'abilità cognitiva estremamente complessa che, negli animali, serve per orientarsi nello spazio, a comunicare o coordinare i movimenti. Finora, la maggior parte delle ricerche aveva esplorato il tempo dell'orologio biologico "interno" degli insetti, cioè solo in relazione ai ritmi circadiani, come il ciclo sonno-veglia e i cambiamenti giornalieri legati alle ore di luce.
Ma questo studio mostra qualcosa di molto diverso: i bombi sanno misurare intervalli di tempo rapidissimi, indipendenti dai ritmi biologici e fisiologici. Non è ancora chiaro come ci riescono e si ipotizza che nel loro minuscolo cervello ci siano una o più "clessidre interne", ovvero piccolissimi circuiti neuronali che consentono di codificare la durata di un evento visivo o sonoro.
"È affascinante vedere che i bombi possono imparare un compito così insolito, perché in natura non incontrano mai luci lampeggianti", ha spiegato in un comunicato Davidson. "Questo suggerisce che la capacità di elaborare la durata dei segnali visivi potrebbe derivare da funzioni evolutive diverse, come il controllo dei movimenti o la comunicazione tra individui". La professoressa Versace, ha invece sottolineato come questa scoperta sia importante non solo per capire meglio il comportamento degli insetti.
"Molti comportamenti complessi, come la navigazione o la comunicazione, dipendono da abilità legate alla percezione del tempo. Studiare come queste capacità emergono in animali con cervelli così piccoli può aiutarci a comprendere come l'intelligenza si sia evoluta, e persino a progettare reti neurali artificiali più efficienti ispirate alla natura", ha aggiunto.
Non solo Morse: le straordinarie (piccole) menti dei bombi

Negli ultimi anni, numerosi studi hanno svelato capacità sorprendenti e completamente inattese nei bombi. Questi piccoli insetti sono in grado di imparare osservando i loro simili, provare emozioni e contagiarsi emotivamente a vicenda, e persino di "giocare" spostando palline per puro divertimento, come mostrato in un celebre studio del 2022. Altri ancora hanno dimostrato che possono risolvere problemi complessi, come spostare leve, tirare cordicelle, o spostare "pesanti" mattoncini Lego per ottenere del cibo.
Il loro cervello, pur essendo minuscolo, sembra quindi organizzato per ottimizzare le risorse cognitive, concentrandosi su ciò che serve per sopravvivere e imparare in ambienti fortemente mutevoli. Che un bombo possa "leggere" la differenza tra un punto e una linea di luce può sembrare roba da poco, ma in realtà dimostra che anche in pochi millimetri cubi di tessuto nervoso, questi insetti riescono a racchiudere capacità che in parte condividono con noi, come imparare, ricordare, prendere decisioni.
E tutto questo cambierà per sempre il modo in cui guardiamo questi piccoli impollinatori e gli altri insetti.