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22 Agosto 2025
10:21

Gli animalisti rispondono a Messner: “Sui lupi dichiarazioni irresponsabili”

Reinhold Messner riaccende il dibattito sui lupi: pur dichiarandosi non contrario alla specie, propone abbattimenti o sterilizzazioni per i tutelare pastori. Le sue parole hanno suscitano dure reazioni da parte di ambientalisti e animalisti, soprattutto all'indomani del declassamento europeo del lupo.

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È possibile amare la montagna ma considerare i lupi che la abitano come un problema? Sì secondo le recenti dichiarazioni di Reinhold Messner al Corriere dell’Alto Adige. Il noto alpinista al termine di un lungo dialogo sui problemi della montagna ha dichiarato: "Io non sono contro i lupi, ma dico che bisogna abbatterli, magari sterilizzarli trovando un equilibrio".

Messner non è nuovo a questo genere di uscite, già nell'aprile 2023 dichiarò che l'abbattimento di orsi e lupi "non deve essere un tabù", e prima ancora, nel 2018, aveva messo in guardia circa l'aumento del numero di grandi carnivori, chiedendo di "limitarne la presenza".

Il suo ultimo intervento ha scatenato nuovamente l'ira dei gruppi animalisti e ambientalisti, con l'aggravante che ad oggi rispetto al passato il lupo è stato declassato a livello europeo, e in Alto Adige ne è stato abbattuto uno, legalmente, per la prima volta in 50 anni.

Cosa ha detto Messner sui lupi e gli influencer

La montagna, secondo Messner, ha tre problemi principali: "gli influencer ignoranti, il traffico e i lupi". Tutti concordano quasi all'unanimità sui primi due, mentre sul terzo il discorso cambia. Pur avendo aperto un centro con cui si è posto l'obiettivo di divulgare i valori della montagna, l'alpinista non ha risparmiato critiche ai grandi carnivori: "È un problema molto serio e non perché spaventano i turisti, ma perché uccidono il bestiame costringendo i contadini a lasciare le malghe, con il conseguente abbandono dei campi e degrado del paesaggio. Io non sono contro i lupi, ma dico che bisogna abbatterli, magari sterilizzarli trovando un equilibrio".

Che il numero di lupi oggi presenti in Italia sia aumentato è certo. Secondo l'ultimo monitoraggio condotto tra il 2020 e il 2021 dall'Ispra, ci sono circa 3.500 lupi in Italia. un numero molto grande se pensiamo che questa specie era quasi scomparsa dalla nostra penisola mentre oggi sta tornando a ricolonizzare il suo areale.

Questo processo ha avuto inizio a partire dagli anni Settanta quando il lupo ha sfruttato una convergenza di fattori come l'introduzione delle tutele per la specie e l'aumento delle prede selvatiche. Queste ultime sono state reintrodotte tra gli anni 70 e 80 a scopo venatorio, e i lupi in quanto predatori al vertice ne hanno approfittato.

Questo significa davvero che ci sono troppi lupi? Parafrasando le dichiarazioni rilasciate da Luigi Boitani, il maggiore esperto internazionale di lupi: "Siamo noi a essere troppi". "Quindi, piuttosto che concentrarsi su questo bisognerebbe puntare a ridurre le interazioni negative con le persone, per farlo il numero è irrilevante. Se vogliamo coesistere con gli animali selvatici, che siano 10 o 100, dobbiamo ridurre al minimo i comportamenti che possono portare a un attacco, ma dobbiamo comunque tenere presente che il rischio non è mai zero".

Wwf Trentino: "Presenza del lupo richiede strumenti concreti"

Secondo gli attivisti del WWF Trentino-Alto Adige, è vero che le Dolomiti e l’arco alpino stanno vivendo una fase di forte pressione: "cambiamenti climatici, sovraccarico turistico, consumo di suolo e scelte politiche poco attente alla biodiversità stanno minando la stabilità degli ecosistemi. Concordiamo con Messner sul fatto che il traffico eccessivo nei passi alpini e il turismo ‘mordi e fuggi' rappresentino problemi seri e urgenti, capaci di modificare non solo il paesaggio ma anche la qualità di vita delle comunità locali".

Diverso però è il discorso sui grandi carnivori: "La presenza del lupo è una sfida gestionale che richiede strumenti concreti e trasparenti, come misure di prevenzione moderne e supporto tecnico agli allevatori. Purtroppo, accanto a buone pratiche ancora poco diffuse in Alto Adige/Südtirol, assistiamo all’uso di mezzi illegali come i bocconi avvelenati, che mettono in pericolo non solo i predatori ma l’intera fauna selvatica, i cani da lavoro e persino la salute delle persone. La convivenza si costruisce con responsabilità e con investimenti mirati, non con scorciatoie pericolose ed illegali".

Dal WWF insistono sul ruolo di comunicatore e volto della montagna di Messner, richiamandolo alla responsabilità che comporta: "La comunicazione è oggi uno strumento potente per educare, coinvolgere e rendere più consapevoli i visitatori. E non va dimenticato che lo stesso Messner, con libri, conferenze e musei, ha avuto un ruolo di straordinario impatto culturale, influenzando generazioni intere ad amare e rispettare la montagna. È proprio per questo che le sue parole restano preziose: possono orientare verso un approccio costruttivo, più che divisivo".

La critica di Lndc: "Da Messner parole paradossali"

La LNDC Animal Protection ha espresso invece una profonda amarezza per le dichiarazioni di Messner: "È paradossale che un uomo che afferma di amare e rispettare la montagna si proponga di estirpare una delle sue specie emblematiche. Il lupo, infatti, non è un nemico ma una componente fondamentale dell’ecosistema montano. Presentarlo come una minaccia principale è completamente sbagliato e fuorviante: numerosi studi e testimonianze dimostrano che il lupo può essere considerato un indicatore di ambiente sano e persino una risorsa culturale, se gestito con politiche adeguate e strumenti di prevenzione".

Grazie a recinzioni, cani da guardiania e indennizzi rapidi, allevatori e lupi, infatti, possono convivere senza drammi né abbandono di pascoli. Per gli attivisti non è "abbattendo o sterilizzando i predatori che si tutela la montagna, bensì investendo in formazione, dialogo e valorizzazione di modelli virtuosi che mostrano come le attività umane e la fauna selvatica possano coesistere in equilibrio".

Anche la presidente dell'associazione, Piera Rosati, ha espresso perplessità circa le dichiarazioni dell'alpinista, a tutti gli effetti un "influencer della montagna" a sua volta: "La contraddizione nelle parole di Messner sta anche nell’affermare di amare la montagna per i suoi paesaggi incontaminati, ma allo stesso tempo dire che senza l’intervento umano questi paesaggi sarebbero oggetto di degrado. La verità è che la natura sa gestirsi benissimo da sola e le attività umane non dovrebbero sempre avere la precedenza rispetto ad essa. Dire ‘io non sono contro i lupi' non ha alcun senso, se poi se ne propone l’uccisione. Con la sua visibilità, Messner può influenzare l’opinione pubblica e dovrebbe farlo con maggior senso di responsabilità".

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