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31 Luglio 2025
16:40

Gli animali “che contano”: quali sono le specie che capiscono la matematica

Molte specie animali, dai grandi primati ai corvidi, mostrano mostrano un senso numerico e la capacità base nel contare. Alcuni possono anche essere addestrati a eseguire semplici operazioni aritmetiche, tuttavia solo pochi decenni abbiamo iniziato a esplorare le abilità matematiche negli altri animali.

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Molti animali hanno un senso numerico e sanno discriminare tra le quantità e non solo

Non hanno bisogno di calcolatrici o lavagne e alcuni non hanno nemmeno le dita. Eppure, molte specie animali dimostrano di avere un senso della numerosità, ovvero la capacità di distinguere tra quantità diverse anche senza usare simboli, strumenti o linguaggio. Tra questi non ci sono solo mammiferi particolarmente "intelligenti" come scimmie antropomorfe e delfini, ma anche uccelli, rettili, insetti e persino alcuni ragni, tutti animali che mostrano sorprendenti abilità nel "capire i numeri".

In natura, saper distinguere tra "di più" e "di meno" può infatti fare la differenza tra la sopravvivenza e la morte. Immaginiamo, per esempio, un animale che deve scegliere tra due quantità di cibo, o una madre che deve saper riconoscere tutti i suoi piccoli all'interno del nido. Il senso della quantità è uno strumento adattivo potentissimo, ed è molto più diffuso di quanto si pensasse fino a qualche decennio fa anche negli altri animali non umani, con diverse sorprese davvero interessanti e inaspettate.

Quali sono gli animali che capiscono la quantità

Diversi studi condotti negli ultimi anni hanno evidenziato come la percezione numerica sia un'abilità condivisa tra numerosi gruppi animali, alcuni anche molto lontani tra loro nell'albero evolutivo. In alcuni casi si tratta di saper fare stime approssimative o saper discriminare tra due quantità, in altri invece di un vero e proprio meccanismo logico complesso, che arriva a persino a simulare operazioni aritmetiche elementari.

Negli altri primati, per esempio, le capacità numeriche sono ben documentate. Dai lemuri, alle grandi scimmie antropomorfe, passando per i macachi, sono tante le specie di primati in grado di distinguere facilmente quantità diverse di punti su uno schermo e a scegliere, con una certa accuratezza, la somma maggiore tra due insiemi visivi. Anche i corvidi, come le gazze e le cornacchie, sono maestri in questo campo e alcune aree del loro cervello rispondono specificamente alla quantità di stimoli visivi come se "contassero" internamente.

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Gli altri primati sono, insieme ai corvidi, tra gli animali più abili a fare i "calcoli"

Le cornacchie nere sono persino in grado di comprendere il concetto astratto di zero, riuscendo persino a collocarlo su una linea numerica mentale in posizione precedente al numero uno e di contare "a voce" gracchiando fino da uno a quattro. Anche le api ci riescono e sono altrettanto in grado di distinguere i numeri fino a 4. C'è persino un ragno, Nephila clavipes, che riesce a tenere il conto degli insetti rimasti intrappolati nelle sue ragnatele.

Di esempi simili ce ne sono in realtà molti altri, anche tra lucertole, anfibi e pesci. Alcune rane si sfidano a chi emette più gracidii, mentre alcune razze e i pesci zebra, oltre a saper distinguere tra due insieme numerici possono anche imparare a eseguire piccole addizioni o sottrazioni numeriche. Queste e altre abilità numeriche sono sempre più al centro di numerosi studi sul comportamento animale, tuttavia non sempre bastano – secondo alcuni – a decretare che un animale abbia capacità matematiche vere e propria.

Gli animali sanno davvero contare?

Distinguere tra due quantità, infatti, non è proprio come saper contare davvero. In ambito scientifico si fa una distinzione netta tra il "senso della numerosità" e la capacità vera e propria di eseguire operazioni aritmetiche. Per intenderci: un animale che capisce che tre è più di due non necessariamente sa che 2 + 1 = 3. Eppure, ci sono esempi in cui alcuni animali sembrano fare proprio questo, anche se spesso ci riescono dopo un lungo addestramento.

Alcune scimmie cappuccine e scimpanzé sono state per esempio addestrate a risolvere semplici addizioni e sottrazioni con numeri fino a 4, usando schermi touch o oggetti fisici. Anche i pappagalli cenerini africani, come il celebre Alex studiato da Irene Pepperberg, hanno mostrato capacità molto simili, arrivando ad associare simboli vocali a quantità specifiche e ad eseguire addizioni verbali semplici. Ma si tratta comunque di situazioni artificiali, dove l'animale è stato sottoposto a lunghi periodi di allenamento.

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Alcuni animali, come il pappagallo cenerino, possono imparare a eseguire semplici operazioni aritmetiche

La stragrande maggioranza delle specie non usa simboli, non ha concetti astratti di numero e non "fa matematica", perlomeno non nel senso umano del termine. La matematica, anche a livello elementare, richiede l'uso di rappresentazioni simboliche e regole logiche precise, capacità che solo ora stiamo provando a esplorare, ma che ancora non sappiamo davvero se e come vengono espresse dagli altri animali, che quasi sempre hanno menti e cervelli che ragionano in maniera molto diversa dalla nostra. Anche per questo non è semplice capirlo.

Tanti animali mostrano un senso numerico e la capacità di saper distinguere tra due insieme di quantità differenti, abilità non da poco che necessitano di capacità cognitive estremamente complesse. È uno dei tanti strumenti che gli altri animali usano per muoversi nel mondo, prendere decisioni e migliorare le loro probabilità di sopravvivenza. Quindi sì, anche molti altri animali sanno in un certo senso contare, tuttavia stiamo ancora cercando di capire se e in che modo abbiano anche altre capacità matematiche complesse paragonabili alle nostre.

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