
Sembrava un incontro come tanti, uno di quelli che capitano spesso sulle spiagge, tra gli scogli e nelle pozze di marea. Un piccolo polpo curioso, dai colori spettacolari, osservato per pochi istanti, toccato delicatamente con le mani e poi lasciato andare. E invece, a distanza di qualche ora, quell'esperienza si è trasformata in un racconto che ha fatto il giro del mondo e che poteva avere un finale decisamente drammatico.
Andy McConnell, giornalista britannico in vacanza nelle Filippine, ha condiviso sui social un breve video girato durante una passeggiata mattutina in spiaggia. Nel filmato si vede un minuscolo polpo, grande più o meno come una pallina da golf, con il corpo chiaro e decorato da tanti da anelli blu iridescenti. Alcuni bambini lo avevano raccolto e se lo stavano passando di mano in mano, per poi rimetterlo in una pozza di marea. McConnell, incuriosito, ha fatto lo stesso, ci ha "giocato" per qualche secondo e lo ha poi restituito al mare.
Solo dopo aver pubblicato il video sui social si è reso conto di cosa aveva realmente toccato: uno degli animali più pericolosi del pianeta.
"Un incontro ravvicinato con la morte"

Il filmato è diventato virale in poche ore, superando centinaia di migliaia di visualizzazioni. Nei commenti, però, molti utenti hanno iniziato ad avvertirlo: quel polpo non era affatto innocuo. McConnell ha raccontato così quanto accaduto in un post successivo:
Il mio incontro ravvicinato con la morte. Esplorare il mondo da soli, a 11.000 chilometri da casa, comporta inevitabilmente dei rischi. Ma nulla di così estremo come il mio apparente sfiorare la morte di ieri, del tutto involontario e di cui ero completamente ignaro fino a quando non ho pubblicato il video. Avevo visto un gruppo di bambini molto agitati: mi hanno spiegato che avevano catturato un "polpo cucciolo", se lo stavano passando e poi lo rimettevano in una pozza tra le rocce. Li ho imitati, l'ho restituito a chi lo aveva trovato e l'animale è stato sistemato nel suo rifugio temporaneo, il guscio di un riccio di mare. Ho pubblicato il video senza rendermi conto del pericolo, finché non ho visto l'attenzione che stava ricevendo. Si è scoperto che era un polpo dagli anelli blu, uno degli animali più velenosi al mondo
Solo in quel momento McConnell ha capito di aver maneggiato uno degli animali marini più letali che esistano.
Chi sono i polpi dagli anelli blu

Con il nome "polpo dagli anelli blu" si indicano quattro specie diverse di molluschi cefalopodi appartenenti al genere Hapalochlaena. Vivono nelle acque poco profonde dell'Indo-Pacifico, dalle coste dell'Australia fino al Sud-est asiatico, e sono comuni proprio nelle pozze di marea, tra rocce e barriere coralline, gli stessi ambienti frequentati frequentemente da bagnanti e bambini curiosi in cerca di granchi, paguri e altri animali.
Sono animali piccoli, raramente superano i 20 centimetri di lunghezza, e per la maggior parte del tempo hanno colori piuttosto spenti. Quando però si sentono minacciati, il loro corpo si illumina di anelli blu elettrico, da qui il nome comune. Non è però solo una decorazione, ma un segnale d'avvertimento molto chiaro. In biologia si chiama colorazione aposematica e serve a dire ai potenziali predatori: "sono pericoloso, stai lontano".
Perché i polpi dagli anelli blu sono così velenosi

La pericolosità dei polpi dagli anelli blu non sta nel morso in sé, che è praticamente indolore, ma nel veleno che inoculano. Si tratta della tetrodotossina, una sostanza neurotossica potentissima, presente anche in altri animali marini, come nei pesce palla. Per gli esseri umani è circa cento volte più tossica del cianuro e un singolo polpo ha abbastanza veleno da uccidere 26 persone adulte in pochi minuti. La tetrodotossina blocca infatti la trasmissione degli impulsi nervosi: in pratica, impedisce ai muscoli di muoversi.
I primi sintomi possono essere formicolio alle labbra, nausea e difficoltà a parlare poi, nel giro di poco tempo, possono comparire paralisi completa e arresto respiratorio. Il problema più grave è che non esiste un antidoto e l'unica possibilità di sopravvivenza è il supporto medico immediato, con respirazione assistita, in attesa che il corpo elimini la tossina. Per fortuna, non è un animale aggressivo e morde solo se davvero costretto. Proprio per questo, le morti causate da questi polpi sono relativamente poche: da 11 a 16, a seconda delle stime.
Una lezione da ricordare, sempre

L’episodio raccontato da McConnell non è però solo una storia virale, ma un promemoria importante per tutti noi. Molti animali pericolosi, soprattutto marini, non hanno un aspetto "minaccioso”" e proprio per questo vengono toccati o maneggiati con leggerezza. Recentemente, era capitato un episodio molto simile con protagonista una bellissima, ma letale conchiglia raccolta durante una passeggiata al mare. Anche i polpi dagli anelli blu sono bellissimi, piccoli e apparentemente inoffensivi, ma rappresentano un rischio reale e mortale.
Osservare la fauna selvatica, non solo mare, dovrebbe sempre significare una cosa sola: guardare, fotografare, mantenere una distanza di sicurezza e soprattutto non toccare. Vale sempre, che si tratti di un piccolo polpo o di una conchiglia colorata, fino alle volpi, ai cervi o altri grandi mammiferi che incontriamo durante un'escursione. Perché a volte, come in questo caso, ci si rende conto del pericolo solo quando è ormai passato.