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In Svezia lasciare un cane solo in casa per più di sei ore è considerato un reato e si rischia il carcere. È questa la notizia che è rimbalzata sui media italiani nelle ultime ore. Le cose però non stanno proprio così secondo le associazioni di tutela animale che lavorano nel paese.
"Le cose non stanno affatto così. La Svezia ha una legislazione per la protezione degli animali molto avanzata, ma non è stata promulgata nessuna legge che impone il carcere per chi lascia il cane da solo per sei ore", spiega a Kodami Sara Turetta, presidente di Save The Dogs, associazione che da 21 anni collabora con partner svedesi per promuovere le adozioni e il benessere dei cani insieme alla locale Hundhjalpen dell'attivista Linda West.
Il Dipartimento svedese: “Sono raccomandazioni”
Per fare chiarezza abbiamo raggiunto il Dipartimento svedese che all’interno del Ministero dell’Agricoltura si occupa del Benessere animale.
Via mail viene spiegato che secondo la normativa svedese “I cani devono essere portati a spasso all'aperto ogni giorno. Se un cane è tenuto permanentemente in un recinto, deve essere portato a spasso ogni giorno in un altro luogo. I cani tenuti in casa senza libero accesso allo spazio esterno devono essere portati a spasso regolarmente in base alle loro esigenze di movimento, all'età e allo stato di salute”.
A questa norma di legge si aggiungono delle “raccomandazioni”: “I cani dovrebbero essere portati a spasso regolarmente almeno ogni sei ore durante il giorno. I cani giovani e anziani dovrebbero essere portati a spasso più spesso”.
E, sottolineano dal Dipartimento: “Le raccomandazioni non sono da considerarsi una normativa, ma se non si dispone di un altro modo per soddisfare la legge, allora è necessario seguirle”.
Turetta: "No, non si va in carcere se si lascia il cane solo a casa"
In Svezia la legge che si occupa del benessere animale è la Djurskyddslag pubblicata nella sua versione attuale nel 2018 sotto la responsabilità del Ministero dell'Agricoltura. Si tratta di un testo estremamente complesso che regola non solo ciò che riguarda gli animali familiari come cani e gatti, ma anche quelli "da reddito" e impiegati per la sperimentazione a scopo scientifico.
"È molto avanzata, è vero, ma la Svezia non è un paradiso – sottolinea Turetta – resta una legge che fa fatica ad essere applicata, un problema analogo a quello che abbiamo anche noi in Italia. Il paese ha una serie di problemi, ma noi scontiamo un senso di inferiorità da sempre presente nei confronti dei paesi scandinavi, e questo porta a ingigantire provvedimenti che non hanno niente di storico o di particolarmente innovativo".
La legge sul benessere animale svedese traccia una serie di divieti e concessioni di base, a cui poi negli anni, con il mutare della sensibilità comune, si sono aggiunti una serie di regolamenti. Proprio su questo punto si sarebbe creata l'incomprensione secondo la presidente di Save The Dogs: "Il Dipartimento per la protezione degli animali del Ministero dell'Agricoltura svedese ha emesso una serie di raccomandazioni a cui poi le autorità locali possono decidere se adeguarsi oppure no".
Nessun reato quindi, nessun carcere per chi lascia il cane da solo: si tratta di linee guida che contengono raccomandazioni pratiche per garantire il benessere animale: "Peraltro – sottolinea la presidente di Save The Dogs – le raccomandazioni dicono che bisogna rispettare le esigenze del cane e che non può trattenere la pipì per più di 6 ore, non che non può stare da solo 6 ore. Le famiglie devono garantire al cane la possibilità di uscire di casa per fare i suoi bisogni nell'ottica di rispettarne le esigenze naturali".
Com'è davvero la situazione dei cani in Svezia
Nel 2022 circa 1 milione di cani erano registrati in Svezia secondo il sito dell’Istituto Nazionale Veterinario, si tratta di un numero importante (anche se non quanto l'Italia). "Da tanti anni la Svezia si è attrezzata con centri diurni per cani, con asili per cani nelle grandi città, e si registra anche una maggiore apertura davanti alla possibilità di portare i propri animali in ufficio".
Esiste però una importante contraddizione nella normativa svedese: "La legge impone che vengano curati, tutelati, siano rispettate le loro esigenze etologiche, ma anche che sia possibile sopprimerli senza un motivo valido, semplicemente chiedendo al veterinario di farlo", rileva Turetta.
"Le associazioni svedesi stanno cercando di cambiare questa legge, ma resta una disposizione tragica che continua a considerare i cani come, giuridicamente, come oggetti. La realtà di un paese è complessa e non andrebbe mai banalizzata".