
Chi è abituato a fare escursioni e trekking in alta quota sulle Alpi, conosce bene quel fischio improvviso che spesso rimbomba nel silenzio delle montagne. È la voce inconfondibile della marmotta, uno degli animali simbolo delle nostre Alpi. Questo grande roditore appartiene alla famiglia degli sciuridi – la stessa di scoiattoli e ghiri – e vive in ambienti montani aperti, di solito tra i 1.500 e i 2.800 metri di quota, dove scava complesse e intricate gallerie nel terreno.
Le marmotte amano i pascoli e le praterie montane alpine e subalpine, dove trovano in abbondanza le erbe spontanee di cui si nutrono e lo spazio necessario a costruire le tane usate per andare in letargo e superare l'inverno. In Italia sono diffuse soprattutto sulle Alpi, tanto che la specie è spesso chiamata anche marmotta alpina, ma con alcune eccezioni, come nel caso delle reintroduzioni avvenute negli ultimi anni in alcune aree dell’Appennino.
Dove vive la marmotta in Italia

La marmotta alpina (Marmota marmota) è diffusa su tutto l'arco alpino, ma anche nei Carpazi sui Pirenei, dove è stata reintrodotto con successo a partire dal 1948. In Italia, si incontra abbastanza facilmente in tutte le regioni settentrionali: Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Le popolazioni più numerose si trovano però soprattutto nei parchi nazionali e nelle aree protette, come nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, nello Stelvio o nelle Dolomiti.
Più rare, ma ormai stabili, sono le popolazioni dell'Appennino settentrionale. Si tratta di marmotte introdotte tra per scopi faunistici, ma ormai ben adattate nell'Appennino ligure e in quello tosco-emiliano. Sebbene non siano propriamente autoctone, queste popolazioni hanno trovato habitat favorevoli e sono ormai naturalizzate. Sia qui che sulle Alpi, le marmotte sono facile da osservare soprattutto in estate e possono essere avvistate anche a pochi metri dai sentieri, in particolare tra i pascoli d'alta quota.
Le marmotte sono carnivore? Dieta e alimentazione

Come quasi tutti i roditori, anche le marmotte sono animali prevalentemente erbivori. La loro dieta è composta soprattutto da erbe, fiori, radici e semi, che consumano in grandi quantità durante la breve stagione estiva per accumulare riserve di grasso necessarie ad affrontare il lungo inverno in letargo.
Nonostante ciò, come molti altri roditori, di tanto in tanto integrano la dieta con piccole quantità di insetti, ragni o altri invertebrati che trovano nei pascoli alpini. Queste integrazioni occasionali forniscono proteine molto preziose, ma restano una parte marginale della loro alimentazione abituale.
Caratteristiche e comportamento delle marmotte

La marmotta è un roditore robusto, con corpo tozzo, zampe corte e forti unghie adatte a scavare. Può superare i 60 cm di lunghezza e i 5 kg di peso, ma prima del letargo raggiunge anche i 7-8 kg grazie al grasso accumulato. Vive in gruppi familiari composti di solito da una coppia riproduttiva e dai giovani nati negli anni precedenti, di solito altre femmine. Ogni gruppo mantiene e protegge un complesso sistema di tane collegate tra loro, utilizzate per rifugio, riproduzione e per l'ibernazione.
Il letargo, che può durare anche fino a sei mesi, è un momento critico e durante questo periodo il metabolismo rallenta drasticamente con la temperatura corporea scende di molti gradi, consentendo di sopravvivere al gelo e alla scarsità di cibo. Le marmotte sono però famose anche per essere animali molto comunicativi e "chiacchieroni". Spesso, infatti, le si vede "inpiedi" su una roccia o all'esterno di una tana mentre tiene d'occhio potenziali predatori o altri pericoli, pronta per "avvisare" tutte le le altre.
Il loro celebre "fischio" è infatti un segnale d'allarme che serve ad avvisare i membri del gruppo della presenza di predatori nei paraggi, come aquile reali o volpi. Ogni tipo di fischio può avere un significato diverso e segnalare anche una minaccia diverse. Un singolo suono più breve e acuto di solito segnala l'arrivo un pericolo aereo, mentre un fischio più lungo e grave può indicare una minaccia che arriva invece via terra.
Cosa fare se si incontra una marmotta

Le marmotte, anche perché vivono in habitat aperti, sono animali facili da osservare durante trekking ed escursioni in alta quota. In alcune aree alpine sono ormai così abituate alla presenza umana da mostrarsi anche curiose o talvolta fin troppo confidenti. È facile vederle avvicinarsi ai sentieri o restare immobili mentre vengono fotografate dagli escursionisti. Tuttavia, per quanto possa sembrare un incontro ravvicinato persino auspicabile per un amante della natura, è importante ricordare che si tratta sempre di animali selvatici.
Non bisogna mai tentare di avvicinarsi, toccarle o, peggio ancora, offrirgli cibo, cosa purtroppo ancora troppo diffusa. Le marmotte che si abituano a ricevere cibo dagli esseri umani rischiano infatti di modificare la loro dieta naturale, ammalarsi o perdere la naturale diffidenza nei confronti delle persone. Inoltre, avvicinarle o dargli da mangiare, aumenta inevitabilmente il rischio di incidenti, morsi o reazioni improvvise da parte degli animali. I social sono purtroppo pieni di selfie, marmotte accarezzate e persone che gli offrono da mangiare.
Il modo migliore per godersi l’incontro con una marmotta è come sempre mantenere la giusta distanza, osservandola in silenzio e senza interferire con il suo comportamento. È una regola generale, se vogliamo un principio, che dovrebbe valere sempre quando ci troviamo di fronte a qualsiasi animale selvatico, grande o piccolo che sia. L'amore e il rispetto per la natura e la biodiversità, passano anche da questi limiti che, ogni volta che vengono superati, a farne le spese sono sempre gli animali.