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5 Novembre 2025
17:54

Cosa significa quando le cornacchie gracchiano: perché lo fanno e cosa vogliono comunicare

Il gracchiare delle cornacchie è molto più di un verso "sinistro". È un linguaggio complesso che questi uccelli utilizzano per riconoscersi, chiamare a raccolta gli "amici", per "raccontare" ciò che sta accadendo intorno a loro e comunicare tantissime altre informazioni.

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Dietro il gracchiare delle cornacchie, si nasconde in realtà uno dei più complessi sistemi di vocalizzazione del regno animale

È un verso ormai diventato parte integrante del paesaggio sonoro anche in città. Il tipico "craa-craa" di corvi e cornacchie da sempre accende la nostra immaginazione tra presagi di sventura e ambientazioni horror, eppure dietro quel gracchiare così semplice e ripetitivo, si nasconde in realtà una vera e propria "lingua segreta" – o meglio, un sistema complesso di vocalizzazioni – parlata da alcuni degli uccelli più intelligenti del pianeta.

Questa "lingua" la stiamo infatti "traducendo" solo da qualche decennio, scoprendo che le cornacchie (e più in generale i corvidi) la usano per comunicare informazioni sociali complesse, per riconoscersi, chiamare a raccolta gli "amici" oppure per "raccontare" ciò che sta accadendo intorno a loro.

Il significato simbolico del verso della cornacchia

Il gracchiare di cornacchie e corvi ha sempre avuto un "peso" culturale notevole e piuttosto variegato. Ogni civiltà, ogni mitologia ha infatti interpretato quelle vocalizzazioni in modi molto diversi. Nella tradizione europea, per esempio, spesso annuncia la morte, oppure è legato all'oltretomba o in generale a qualcosa di "sinistro". Questo perché questi uccelli frequentano ambienti di transizione tra "natura" e "civiltà", come cimiteri, boscaglie o rovine.

Inoltre, il piumaggio scuro della maggior parte dei corvidi, ha indubbiamente favorito l'associazione con il "mistero" e il "negativo". In altre culture, invece, come quelle nordiche o celtiche, il corvo è un messaggero degli dei o un simbolo di intelligenza e conoscenza. Per esempio, Odino ha due corvi – Huginn (Pensiero) e Muninn (Mente/Memoria) – che vanno in esplorazione del mondo nella mitologia norrena e che raccolgono per lui informazioni e notizie.

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Qui in Europa, corvi e cornacchie sono spesso associate al mistero e all’orrore

In tempi più recenti, la cornacchia – come la nostra cornacchia grigia (Corvus corone) è diventata anche simbolo della città che cambia, della biodiversità che sa reinventarsi, opportunista e pronta ad adattarsi a un mondo pesantemente trasformato dalle attività umane. Un altro aspetto interessante del verso dei corvidi è che non ha un significato simbolico univoco, come in realtà accade spesso con gli animali. Può essere sia "buono", che "cattivo" e inquietare e affascinare a seconda del contesto culturale.

Quando sentiamo una cornacchia gracchiare, a molti di noi quel verso evoca istintivamente qualcosa di simbolico, spesso spaventoso e oscuro, oppure no. Ma attribuendo a queste vocalizzazioni una lettura esclusivamente "umana", rischiamo di perdere forse l'aspetto più interessante e affascinante di tutti: un linguaggio animale straordinariamente complesso e sofisticato che si nasconde dietro quel verso.

Perché le cornacchie gracchiano e cosa si dicono

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Le cornacchie e più in generale i corvidi, ha un repertorio vocale composto spesso da decine di vocalizzazioni diverse

Ora entriamo nella parte più "scientifica" e interessante, per capire davvero perché le cornacchie, i corvi e i loro parenti gracchiano. Di recente, infatti, è stata pubblicata su Animal Behaviour una corposa review sull'argomento che analizza ben 130 studi diversi sulla comunicazione vocale dei corvidi. Sappiamo, infatti, che corvi, cornacchie e specie simili non hanno un unico verso ripetitivo, ma un sistema vocale complesso, articolato e composto anche da decine di vocalizzazioni differenti.

Solo per alcune specie, per esempio, sono state identificate più di 30-40 tipologie di vocalizzazioni. Questo significa che il gracchiare che noi percepiamo come un suono unico e ripetitivo ripetitivo, può in realtà avere tante sfumature diverse legate per esempio alla comunicazione sociale, al pericolo, al richiamo tra genitori e figli oppure alla difesa del territorio. I versi, inoltre, spesso contengono anche informazioni su chi sta "parlando", che relazione ha con gli altri che ascoltano e in che situazione si trova in quel momento chi lo emette.

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Una cornacchia americana, quando gracchia trasmette anche informazioni "personali" e legate a cosa sta accadendo intorno a lei

Per esempio, nella cornacchia americana (Corvus brachyrhynchos) le vocalizzazioni codificano sesso, identità individuale e contesto. Questo significa che quando una cornacchia gracchia potrebbe essere riconosciuta (dal suo gruppo sociale) come se stesse dicendo "sono io", oppure "sono un estraneo", o anche "sono in allerta". Questi sono i cosiddetti versi di "contatto", e servono soprattutto a mantenere i legami tra i vari membri di gruppo (famiglie, coppie), un po' come a dire "sono qui", "venite", "dove siete".

Ci sono poi i versi di allarme o di "mobbing", usati per esempio quando compare un predatore (un falco o un aquila) o in situazioni di pericolo. Servono ad allertare i conspecifici o addirittura a richiamare un'azione collettiva, per esempio un assalto di gruppo coordinato a un predatore (da qui il "mobbing"). Esistono naturalmente tanti altri versi, magari meno "gracchianti", usati invece nella comunicazione tra genitori e pulli nel nido, oppure per rivendicare il proprio "possesso" su un territorio o una risorsa, come il cibo.

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Le cornacchie "imparano" a gracchiare anche attraverso l’apprendimento vocale, sviluppando così dialetti e varianti diverse anche all’interno della stessa specie

Inoltre, contrariamente a quanto si pensava in passato, oggi sappiamo che questi uccelli non gracchiano in maniera innata, ma imparano a "parlare" dai genitori e dai proprio simili adulti attraverso l'apprendimento vocale. Questo apre alla possibilità che si sviluppino "dialetti" locali, varianti individuali o sociali non solo tra popolazioni diverse e distanti tra loro, ma anche tra i vari gruppi sociali che vivono negli stessi territori.

Il gracchiare delle cornacchie, insomma, non è solo un verso, ma un messaggio che può voler dire "sono qui", "facciamo attenzione", "c'è cibo", "vieni" e tantissimi altre cose. E dietro quel verso apparentemente così semplice si nascondono una rete sociale complessa, abilità cognitive fuori dal comune e una comunicazione animale tra le più sofisticate del pianeta che abbiamo appena iniziato a decodificare.

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