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6 Dicembre 2025
10:22

Cosa sappiamo del lupo decapitato in Alto Adige: “Corpo mutilato per farne un trofeo”

Un lupo decapitato e mutilato è stato trovato in Alto Adige. Per le associazioni si tratta di un messaggio violento dei bracconieri dopo il declassamento della protezione del lupo.

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La testa di un lupo decapitato è stata trovata nel Parco naturale Fanes – Sennes – Braies, in Alto Adige

Un lupo decapitato è stato trovato nel parco naturale Fanes-Sennes-Braies, in Alto Adige. Uno o più bracconieri non ancora identificati hanno fatto scempio del corpo dell'animale che oltre a essere decapitato è stato privato delle zampe e della coda. Un gesto che sembrerebbe suggerire l’intento di ricavarne un trofeo, oltre che un messaggio.

Un evento che per ferocia e brutalità è stato interpretato dalle associazioni di tutela animale come un avvertimento dopo il declassamento dello status di protezione del lupo. Il tutto è aggravato dal fatto che lo scempio del lupo è stato eseguito in un'area naturale protetta.

Cosa è successo al lupo decapitato e mutilato in Alto Adige

Il lupo ucciso al quale è stata tagliata la testa, le zampe e la coda è stato trovato dai carabinieri e dal corpo forestale altoatesino nel parco naturale Fanes-Sennes-Braies. Alla stazione dei carabinieri era giunta tramite un'email anonima la segnalazione della presenza dell'animale morto. Giunti sul luogo indicato, i forestali hanno effettivamente rinvenuto la carcassa dell'animale, che è stata trasportata all’Istituto zooprofilattico di Bolzano per le analisi del caso.

A seguito dell'episodio, che ha richiesto un immediato rafforzamento dei controlli notturni, le indagini mirate hanno portato al deferimento di un residente della val Badia accusato di bracconaggio, ma che al momento non sarebbe direttamente coinvolto nel caso del lupo.

L'Enpa: "Risposta dei bracconieri al declassamento del lupo"

Per le maggiori associazioni di tutela animale si tratta di un messaggio dei bracconieri a seguito del primo passo verso il declassamento dello stato di protezione del lupo avviato alla Camera lo scorso 3 dicembre.

"L’abbassamento dello status di protezione da  ‘particolarmente protetto' a ‘protetto' diventa per la parte peggiore della società un segnale di liberi tutti, cioè di poter ammazzare impunemente i lupi, mentre non è assolutamente così".

L'Ente di tutela animali punta anche il dito contro le sanzioni troppo blande e quindi incapaci di scoraggiare gli atti illeciti: "Basta con le sanzioni irrisorie come quelle dell’art. 727 bis del Codice Penale che prevede misure ridicolmente basse: è necessario prevedere la fattispecie del delitto nel Codice penale, con la reclusione e una fortissima multa per chi uccide specie protette".

"Ancora una volta invochiamo l’intervento del Ministro dell’Ambiente, affinché assolva i suoi doveri istituzionali – è l'appello dell'Enpa – ma anche l’intervento del Ministro della Giustizia, perché chi compie delitti tanto orrendi è un criminale pericoloso per l’intera comunità".

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