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Meduse, ricci, anemoni, e anche pesci che pungono e danno scosse elettriche. Il mare è pieno di insidie, soprattutto per chi non sa riconoscere l'animale che ha davanti, imparare quali meduse sono urticanti e quali pesci pungono può fare la differenza, così come imparare cosa fare e non fare per evitare incontri spiacevoli.
Vediamo quindi quali sono i pesci, le meduse e gli altri animali a cui prestare attenzione.
Meduse

Le meduse sono probabilmente il primo pericolo quando pensiamo di avventurarci in acqua per un bagno. Nel nostro Mediterraneo sono diffuse diverse specie, ma non tutte sono urticanti, solo quelle che possiedono sui tentacoli alcune cellule particolari chiamate cnidociti, le quali, quando entrano in contatto con la pelle, rilasciano tossine in grado di provocare sintomi spiacevoli. La gravità varia a seconda della specie e dell'intensità dell'esposizione.
Tra le meduse più velenose al mondo ci sono le cubomeduse, chiamate anche vespe di mare, che però si trovano in regioni tropicali e subtropicali. Tra queste solo la piccola cubomedusa Carybdea marsupialis saltuariamente viene avvistata nel mar Mediterraneo, probabilmente attratta dal progressivo aumento della temperatura dell'acqua, ma non provoca reazioni particolarmente dolorose.
In Italia è molto più facile imbattersi nella medusa quadrifoglio (Aurelia aurita). Il suo tocco provoca prurito e dermatite in maniera moderata. Più pericolosa è la Pelagia noctiluca, conosciuta anche come medusa luminosa, per la sua capacità di emettere una luce fosforescente. Ha un colore che varia dal rosa al viola ed è in grado di causare irritazioni molto dolorose.

Per evitare una medusa non c'è molto che possiamo fare: nuotato verticalmente nella colonna d'acqua e si spostano trascinate dalle correnti. La cosa migliore da fare è prestare attenzione quando ci si tuffa e se ne vediamo una allontanarci velocemente in direzione opposta alla corrente, dato che le meduse si fanno trascinare da essa andranno dalla parte opposta alla nostra.
Tracina

Dopo le meduse le tracine sono sicuramente il terrore numero uno dei bagnanti. Si tratta di pesci bentonici appartenenti alla famiglia Trachinidae e sono tra le creature più velenose che popolano i mari e gli oceani temperati.
Le specie più presenti nel Mediterraneo sono tracina drago (Trachinus draco) e la tracina vipera (Echiichthys vipera). Si appostano sui fondali sabbiosi ben mimetizzate e lì attendono le prede, o il piede di qualche sfortunato. Possiedono infatti spine dotate di ghiandole velenifere con le quali possono infliggere punture estremamente dolorose grazie al loro veleno neurotossico e chemotossico. Rossori e fastidi sul sito della puntura possono persistere fino a 10 giorni, inoltre si registrano anche casi di dolore addominale, nausea, necrosi e vomito.
Il loro obiettivo non è quello di pungere noi, siamo solo una vittima collaterale della loro strategia. La cosa migliore da fare quando si entra in acqua è smuovere leggermente la sabbia sul fondale prima di camminare, in modo da "avvertire" le tracine della nostra presenza e dare loro modo di spostarsi.
Torpedini

Fare il bagno in mare in maniera inconsapevole può anche dare la scossa nel caso di incontro ravvicinato con una torpedine (Torpedo torpedo). È un pesce cartilagineo imparentato con le razze e con le mante. È una delle poche specie in natura in grado di produrre delle scariche elettriche tramite un organo presente su entrambi i lati del corpo. Si tratta di un'arma di difesa fatale contro i predatori naturali, ma può arrecare danni anche agli esseri umani.
Per quanto la specie presente nel Mediterraneo e nell’Atlantico orientale non sia considerata pericolosa come altre presenti ai tropici o in Australia, anche la popolazione europea può risultare fatale se si è particolarmente soggetti a problemi di cuore o bambini. Sono infatti in grado di produrre una scarica da 50 a 220 volt. Il rischio maggiore in caso di contatto è rappresentato dall'annegamento. Sott’acqua lo shock provocato dalla scossa induce le persone ad aprire istantaneamente la bocca e a bere grosse quantità di acqua.
Qui più che mai vale la regola già in uso nel caso di incontro con qualsiasi animale selvatico: mai avvicinarsi. Anche se predilige i fondali sabbiosi fino a 300 metri di profondità, capita che si avvicini alle coste, in caso di avvistamento è bene non sfiorarla e mantenersi a debita distanza, la torpedine certo non proverà a inseguirvi.
Anemoni

Gli anemoni di mare appartengono al Phylum Cnidaria, la stessa classe dei coralli, e infatti esattamente come questi non sono vegetali ma organismi viventi, e alcune specie possono essere pericolose per gli esseri umani. Questo a causa delle tossine urticanti rilasciate al contatto con la nostra pelle, le quali possono causare irritazione, bruciore e dolore. Una specie ampiamente diffusa nel Mar Mediterraneo è Anemonia sulcata, facile da trovare in zone poco profonde fino a un massimo di 20 metri, ma nelle nostre acque è presente anche il pomodoro di mare (Actinia equina), un altro anemone urticante a cui è bene fare attenzione.

Se stai per appoggiarti a uno scoglio durante un'immersione fai molta attenzione a dove metti i piedi, e se sei attratto dall'ondeggiare dell'anemone al ritmo della corrente ricorda che non sei un pesce pagliaccio, e quindi ti conviene stare alla larga.
Ricci

Non sono pesci ma possono comunque fare molto male. I ricci di mare sono echinodermi marini diffusi in tutti gli oceani sia lungo le zone costiere sino alle profondità marine. Alcune specie preferiscono fondali sabbiosi o rocciosi, mentre altre vivono attaccate alle alghe o agli scogli. Il loro guscio duro è ricoperto di spine mobili e corte, molto sottili e affilate, che utilizzano per muoversi e per difendersi dai predatori.
Se stai per sederti su uno scoglio guarda prima molto bene, perché potrebbe essere una esperienza decisamente dolorosa.