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Domani, 22 settembre 2025, ci sarà il primo volo dimostrativo da Milano a Roma in cui a bordo di un aereo ci saranno due cani di taglia grande su un aereo della compagnia Ita Airways.
Iniziamo subito col dire che l'evento di domani è solo un test, un primo volo per ora a favore di telecamere per dare visibilità a quella che è stata una decisione molto voluta principalmente dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha portato l'ENAC, l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, a stilare delle regole per le compagnie aeree a cui si dovranno attenere se decideranno di estendere la possibilità alle persone di portare in cabina i loro cani.
Quanto infatti stabilito nel regolamento non è un obbligo: la decisione di far salire cani dal peso superiore ai dieci chili in cabina insieme ai loro umani di riferimento, infatti, resta appannaggio appunto di quei vettori che se decideranno di aprire i portelloni non solo delle stive ma anche delle cabine dei voli di linea ai quattro zampe dovranno attenersi a quanto prescritto dall'ENAC.
Ita Airways è comunque la prima compagnia ad operare in questo senso e ha reso noto che nel volo inaugurale ci saranno appunto due cani, così come previsto dalle regole che la compagnia ha stabilito, dal peso non superiore ai 25 Kg e che viaggeranno " accanto al proprietario in posti dedicati (uno in prima fila e uno in ultima fila) e non accanto ad altri passeggeri" indossando sempre museruola e pettorina.
Premesso ciò, dunque, e per chiarire che non è vero che dal 23 settembre "tutti i cani potranno volare in cabina", domani il volo da Milano a Roma vedrà a bordo due cani e si presume che invece ci saranno volti noti della politica in grande spolvero per dare quanto più eco possibile a quella che ancora non è una vera e propria rivoluzione nei trasporti ma che, oggettivamente, potrebbe diventarlo se le compagnie aree semplicemente ci vedranno interessanti possibilità di business. Sui costi che saranno applicati ad ora c'è però ancora riserbo, come del resto non potrebbe essere altrimenti visto che appunto ad oggi nessuna compagnia ha ancora previsto questa possibilità e si vedrà se Ita Airways continuerà dopo questo primo volo.
Ciò che ci preme però sottolineare è un aspetto che nel dibattito pubblico non è stato preso in debita considerazione: ma un cane cosa prova e quanto gli fa bene vivere l'esperienza di un volo in aereo? La "notizia" infatti della sola ipotesi che un quattro zampe di una stazza che non superi il peso di un essere umano – per essere più precisi rispetto a quanto l'ENAC ha reso noto visto che non si parla mai di un peso specifico – ha polarizzato la discussione tra chi vede l'ipotesi come un servizio utilissimo per chi vive con un cane e chi, invece, abborrisce alla sola idea che possa ritrovarsi su un volo insieme a un animale.
L'aspetto legato invece al benessere psicofisico del cane è andato decisamente in secondo piano, tanto da non emergere nella discussione in atto e soprattutto rischiando così di oggettivare ulteriormente i cani che nella società moderna sono sempre di più di essere visti come semplici "pertinenze" dell'essere umano e non individui dotati di cognizione ed emozione.
Partendo dal presupposto che ci sono casi in cui è assolutamente necessario avere la possibilità di viaggiare insieme al proprio compagno a quattro zampe e che ad oggi le compagnie che consentono di usare i loro vettori per questo scopo destinano gli animali in stiva, ciò che dovrebbe essere chiarito è che non si deve arrivare ad abusare di questa eventuale nuova "offerta" da parte di chi appunto considera il cane sì un membro della famiglia ma senza badare alle sue necessità etologiche.
Proviamo a semplificare il discorso: i cani non sono tutti uguali ma determinate cose non piacciono alla maggioranza dei cani e se le fanno non è perché solo a loro agio ma perché siamo noi a decidere per loro. Su Kodami a questo proposito abbiamo intervistato la veterinaria Eva Fonti per chiederle proprio quanto possa essere pauroso per un cane, ma anche per un gatto, vivere l'esperienza del volo, sebbene sia in cabina accanto al proprio umano di riferimento. "Cani e gatti possono provare un timore che in qualche caso sfocia nell'attacco di panico. Questo accade soprattutto per via dei nuovi odori e dei rumori. Attenzione: non parliamo di soggetti tradizionalmente fobici ma di quegli individui che non sono abituati, e che per indole potrebbero non abituarsi mai".
Ciò che la dottoressa Fonti mette in rilievo è che ogni cane va valutato singolarmente in base al suo vissuto, alla relazione con la persona di riferimento, al contesto e alle esperienze che ha fatto. Tutti questi sono i tratti della personalità che solo chi vive ogni giorno accanto al suo animale può e deve conoscere e che ha l'obbligo di valutare nel momento in cui deciderà, quando e se sarà effettivamente possibile, di portarlo in volo sul sedile accanto al proprio.
Il rischio, lato cani, è che gli animali siano sottoposti a stress molto forti a fronte di necessità che sono prettamente umane e non si deve dimenticare anche quali sono le condizioni in cui Fido si troverà all'interno della cabina. Tra le regole imposte, infatti, cosa che però non accadrà nel volo di domani, nel regolamento dell'Enac c'è che l'animlae dovrà stare dentro "idoneo trasportino".
Ecco, già solo questo ci deve far riflettere su alcuni elementi fondamentali, ovvero capire che prima di salire sull'aereo dobbiamo aver abituato il nostro compagno a rimanere – anche per lungo tempo – dentro un kennel adeguato alle sue misure e poi ricordarci che il trasporto avverrà all'interno di un abitacolo diverso dalla macchina in cui sperimenterà l'esperienza del volo, tra i rumori e gli odori cui sarà sottoposto come sottolineava la veterinaria, e anche i vuoti d'aria e le fasi di decollo e atterraggio.
Si tratta di forti sollecitazioni che vanno a toccare l'aspetto delle emozioni di cui il "miglior amico dell'uomo" è dotato e che hanno, come per noi umani, effetto sulle sue reazioni. Fin quando questo tipo di esperienza non viene vissuta da Fido in modo tale che la possa processare a livello cognitivo sarà comunque difficile "viversela bene" e perché ciò avvenga bisogna aiutarlo a prepararsi al viaggio.
Ora, va da sé che l'abituazione alla macchina tutti possiamo farla mentre quella all'aereo è decisamente più complicata e comporta allora che si facciano delle prove almeno relative alla gestione della calma appunto nel trasportino, così che si possa limitare almeno da questo punto di vista il disagio che il nostro amico proverà pur stando accanto a noi su un aereo. Va da sè anche che è impossibile immaginare un cane di oltre venti chili chiuso in un kennel, se non altro anche per la disposizione all'interno dell'aereo.
Da questo punto di vista, dunque, la prima e unica domanda che ci dobbiamo fare e a cui dobbiamo eticamente dare una risposta noi che viviamo con un cane, qualora davvero un giorno si possa viaggiare in aereo con il nostro compagno animale, è quanto sia necessario e perché lo vogliamo fare.
Non sempre stare insieme significa fare il bene di Fido e dunque, per fare qualche esempio pratico, quando si tratterà di viaggi brevi, di vacanze di un week end (corto o lungo che sia) o ancora di viaggio dettato da motivi di lavoro, pensiamoci bene se la scelta migliore non sia quello di lasciarlo a casa in compagnia di persone fidate che siano parenti o amici o dog sitter professionali a pagamento piuttosto che costringerlo a seguire i nostri ritmi serrati.
Del resto i costi legati all'affidamento ad un professionista della gestione del cane in vostra assenza potrebbero essere minori o simili a quelli che pagheremo per portarlo dietro con noi in aereo e a fronte di un ragionamento che punta davvero al suo benessere e non alla nostra esigenza di averlo sempre accanto. Vedremo poi quando e se le compagnie aeree stileranno il prezzario se questa ipotesi è valida o meno, ma "a naso" (giusto per rimanere in tema di cani) non ci sembra un'idea azzardata, ragionando soprattutto sui bilanci familiari in cui il costo del mantenimento di un animale domestico è sempre più pesante.
Qualora invece si debba andare via per lungo tempo e si ha la certezza che una volta giunti a destinazione la nostra vita insieme a lui non cambierà in termini di routine consolidate, allora potremmo chiedere al cane di tollerare un viaggio in aereo, a patto però che ci sia prima un periodo di abituazione al trasportino e un lavoro sulla gestione della calma in condizioni di stress. Si tratta di tematiche che possono essere affrontate sicuramente con l'aiuto di un educatore o un istruttore cinofilo che potrà darvi una mano grazie alla descrizione della personalità del cane che gli farete, osservando la sistemica familiare, comprendendo i pro e i contro della vostra relazione e valutando il singolo individuo nonché il vostro approccio con l'animale e insegnando ad entrambi come affrontare situazioni come quella del viaggio in aereo.
In attesa dunque di vedere questo primo volo "inaugurale" e fuori da ogni propaganda politica, ciò che è importante rendere noto a chiunque vive con un cane è ricordarsi sempre che accanto si ha un individuo pensante che prova emozioni e a cui dobbiamo dare il valore di essere cosciente. Del resto questo assunto non è stato solo stabilito dalla scienza ma, a proposito di politica e relazione con gli animali, è diventato un diritto costituzionale da quando è stato modificato l'articolo 9 della nostra Carta in cui è sancita la tutela degli animali che è il faro che deve guidare il legislatore e anche il singolo cittadino.