
I bocconi avvelenati sono esche realizzate con l'intento doloso di ferire e uccidere animali, soprattutto cani e gatti nelle aree cittadine, ma in qualche caso sono dirette anche alla fauna selvatica. Di solito sono composti da alimenti molto appetibili per i cani, come macinati di carne, salumi, wurstel e pane che poi vengono mescolati con sostanze tossiche oppure oggetti taglienti come chiodi e lamette, ma spesso basta una semplice spugna fritta per creare danni. Altre volte queste esche avvelenate contengono rodenticidi e veleno per lumache.
I risultati in caso di ingestione possono essere gravi: i veleni, a seconda del tipo e della quantità, possono agire rapidamente, provocando sintomi caratteristici dell'avvelenamento come vomito, convulsioni, emorragie, fino ad arrivare alla morte. Gli oggetti appuntiti, invece, possono penetrare nello stomaco e nell'intestino, provocando infezioni fatali. In ogni caso, è bene agire in fretta se si sospetta un'ingestione.
Come riconoscere i bocconi avvelenati
Non è facile individuare un boccone pericoloso, ma ci sono alcuni segnali che dovrebbero far scattare l'allarme. Spesso sembra normale cibo: polpette, fette di salsiccia, pezzi di carne o pane. Ma all'interno, possono nascondere veleno per topi, solitamente in questi casi scorgiamo una colorazione blu o verde. E in alcuni casi, neanche l'odore di cibo può nascondere quello della sostanza chimica.
Le esche preparate con oggetti taglienti invece solitamente sono più facilmente visibili perché possono spuntare chiodi o lame di rasoio. Ci sono poi anche prodotti fatti con spugne da cucina che sono state impregnate di olio e poi leggermente fritte, che una volta ingoiate si espandono nello stomaco dell'animale causando un blocco intestinale fatale. Queste esche sono particolarmente insidiose dato che non c'è veleno nel boccone e non ci sono parti meccaniche che potrebbero essere viste o percepite al suolo.
Di conseguenza è sempre bene evitare che il cane o il gatto ingerisca il cibo che ha trovato per strada, dato che a occhio nudo può essere difficile riconoscere un pranzo abbandonato da uno avvelenato.
Dove si trovano le esche avvelenate
I bocconi sono solitamente lasciati in luoghi accessibili agli animali domestici, come parchi e aree cani, dove il controllo dell'umano di riferimento è meno stringente. In questo modo il criminale si assicura di creare più danni possibile.
Parchi, giardini condominiali, o i marciapiedi accanto alle aiuole sono alcuni dei luoghi più vulnerabili, pericoli a cui spesso non si pensa. Non è raro che vengano lasciati davanti agli ingressi degli edifici, nei cortili e lungo le strade più frequentate. Alcuni malintenzionati conoscono le abitudini degli animali domestici del vicinato e sistemano i bocconi in modo da colpire i loro bersagli, e spesso nel caso dei gatti si tratta di colonie feline.
I bocconi avvelenati però possono anche essere lanciati oltre le recinzioni dei giardini privati per colpire gli animali che vivono all'interno della casa.
Cosa fare se si trovano bocconi avvelenati in giro
Se ci si trova davanti a una sospetta esca avvelenata la prima cosa da fare è non maneggiarla a mani nude. Avverti le autorità e resta sul posto per evitare che qualche animale la mangi, e poi fotografa tutto, così da avere prove da consegnare alle Forze dell'Ordine. Può essere utile per la comunità fare post online sui gruppi cittadini per segnalare il sospetto ritrovamento indicando orario, luogo esatto e allegando la foto.
Per sicurezza, appena possibile fai anche un giro nelle vicinanze, per escludere che siano stati piazzati altri bocconi in giro per il quartiere. Se la tua segnalazione era fondata arriverà la conferma da parte dell'Istituto Zooprofilattico, l'ente incaricato di analizzare le sospette esche avvelenate.
Se invece pensi che il tuo amico a quattro zampe ne abbia ingoiato anche solo un piccolo pezzo, devi subito correre dal veterinario. Non tentare di indurre il vomito poiché potresti peggiorare la situazione, specialmente se il cane o il gatto hanno ingerito qualcosa di appuntito o corrosivo.