UN PROGETTO DI
27 Settembre 2025
9:42

Come si riconosce una lepre o un coniglio selvatico: le specie presenti in Italia e dove vivono

Il 27 settembre è la giornata mondiale del coniglio. In Italia vivono diverse specie tra lepri e conigli, alcune autoctone, altre introdotte: conosciamole meglio.

Immagine
In Italia vivono diverse specie di conigli e lepri, alcune autoctone, altre no

Il 27 settembre si celebra la Giornata mondiale del coniglio, un'occasione per apprezzare non solo i piccoli conigli domestici che sempre più spesso vivono nelle nostre case, ma anche i loro "cugini" selvatici che popolano boschi, campagne e isole del nostro paese. È questo il momento giusto per fare il punto sulle diverse specie di lepri e conigli che vivono in Italia, alcune autoctone e legate da sempre alla cultura e al territorio italiano, altre invece arrivate da lontano e introdotte da noi umani, ma ormai parte integrante della fauna locale.

Le specie di lagomorfi (conigli e lepri non sono roditori) presenti in Italia sono la lepre sarda (Lepus capensis mediterraneus), la lepre italica o appenninica (Lepus corsicanus), la lepre europea o comune (Lepus europaeus), la lepre variabile (Lepus timidus), il vero e proprio coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus) e il silvilago o minilepre (Sylvilagus floridanus), specie americana introdotta in tempi recenti. Ognuna di queste ha una storia, un'ecologia e un ruolo preciso all’interno degli ecosistemi.

Caratteristiche fisiche e comportamento dei conigli selvatici

Immagine
Tra le lepri, la più comune e diffusa è sicuramente quella europea, introdotta più volte per scopi venatori

Il termine "coniglio selvatico" in senso stretto si riferisce a Oryctolagus cuniculus, l'antenato di tutti i conigli domestici. È un animale relativamente piccolo, con orecchie corte rispetto alle lepri, occhi grandi e corpo compatto. A differenza delle lepri, che nascono già ricoperte di pelo e con gli occhi aperti, i piccoli del coniglio selvatico nascono invece ciechi e nudi, accuditi in tane scavate nel terreno. Il coniglio selvatico è per quello domestico ciò che il lupo rappresenta per il cane, il suo progenitore.

Le lepri si distinguono abbastanza chiaramente dai conigli, hanno arti posteriori molto sviluppati, orecchie più lunghe e un'indole più solitaria. La lepre europea è la più diffusa, anche perché è stata più volte introdotta per scopi venatori. È di grandi dimensioni e capace di correre velocissima in campo aperto, proprio come le lepri che tutti immaginiamo grazie a racconti e libri. La lepre italica, presente soprattutto in centro-sud Italia e in Sicilia, è invece più piccola e con caratteristiche genetiche che la rendono unica al mondo.

Immagine
Il silvilago o minilepre è stato introdotto dal Nord America ed è oggi molto comune in alcune zone del Nord Italia

La lepre variabile, tipica delle Alpi, possiede invece un adattamento straordinario. Il suo mantello in inverno diventa bianco per confondersi con la neve, mentre in estate è bruno come tutte le altre specie e la vegetazione. La lepre sarda, invece, è una sottospecie insulare, più minuta e ben adattata agli ambienti mediterranei. Presente esclusivamente in Sardegna, secondo alcuni potrebbe essere elevata da sottospecie della lepre africana a vera e propria specie.

Il silvilago (o minilepre) sembra un coniglio, ma è più piccolo, ha orecchie più corte e una coda bianca evidente. Ha inoltre un corpo più slanciato e un comportamento purtroppo molto adattabile, che lo ha reso invasivo in numerose aree soprattutto delle regioni del nord, dove entra in competizione con le specie autoctone. Questa specie è infatti originaria del Nord America, ma è stata introdotta in Italia per scopi venatori nella seconda metà del 900.

Dove vivono i conigli selvatici in Italia?

Immagine
La lepre variabile vive solo sulle Alpi e inverno diventa bianca per camuffarsi meglio con la neve

La distribuzione delle specie in Italia è molto variegata e non sempre facile da decifrare nel dettaglio, per via delle numero introduzioni e ripopolamenti e per l'ibridazione tra alcune specie, inclusi i conigli domestici fuggiti o liberati dalla cattività. Il coniglio selvatico è però tipico delle zone mediterranee e in Italia lo troviamo soprattutto in Sardegna, Sicilia e in diverse aree sparse della penisola, dove vive in ambienti aperti con siepi e zone cespugliate.

La lepre europea è invece diffusa quasi ovunque, dalle pianure fino alle colline, proprio perché spesso introdotta a scopo venatorio. Quella italica ha invece un areale molto ristretto e frammentato che si concentra soprattutto al centro e al sud, con alcune piccole popolazioni isolate anche in Sicilia. La lepre sarda come suggerisce il nome è invece diffusa solo in Sardegna, mentre quella variabile abita l'Arco Alpino. La minilepre, infine, è molto diffusa soprattutto in Piemonte, Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana, Veneto e Umbria.

Cosa mangiano i conigli selvatici

Immagine
Lepri e coniglio sono quasi esclusivamente erbivori

Conigli e lepri sono erbivori strettissimi e la loro dieta è costituita quasi esclusivamente da vegetali. Il coniglio selvatico preferisce erbe fresche, germogli e foglie tenere, ma può mangiare anche di radici e cortecce in inverno. Le lepri, generalmente, tendono a brucare su superfici più ampie e possono adattarsi più facilmente alle  diverse disponibilità stagionali, poiché perché sono più adatte a vivere anche in habitat e contesti più "difficili", come quelli montani e d'alta quota.

Un aspetto affascinante e per certi versi "disgustoso" è però la pratica della coprofagia, comune sia a conigli che lepri. In pratica, i lagomorfi producono due tipi diverse di feci, e quelle più ricche di nutrienti vengono ingerite di nuovo per completare la digestione, una strategia che permette di trarre il massimo da un'alimentazione povera, ma abbondante. Può sembrare un comportamento quasi "dannoso" o "pericoloso" visto coi nostri occhi, ma è in realtà molto utile in natura.

Perché proteggere i conigli selvatici

Immagine
La lepre italica è considerata in serio pericolo di estinzione ed è sicuramente la specie più preziosa da un punto di vista conservazionistico. Foto da Wikimedia Commons

Lepri e conigli sono probabilmente tra i mammiferi selvatici meno "considerati" tra quelli presenti in Italia, eppure affrontano diverse minacce. La caccia e i ripopolamenti hanno sicuramente inciso profondamente sulle popolazioni di lepre europea e italica, alterando areali e distribuzioni, favorendo rimescolamenti genetici tra diverse popolazioni e modificando le dinamiche e le interazioni tra queste due specie. Quella italica, considerata "Vulnerabile", è sicuramente la più preziosa da un punto di vista conservazionistico.

Anche l'ibridazione con individui introdotti dall'essere umano o fuggiti dalla cattività rappresenta un pericolo importante per la "purezza" genetica di specie autoctone, come la lepre italica, ma anche quella il coniglio selvatico. Anche la frammentazione degli habitat, dovuta soprattutto all'agricoltura intensiva e all'urbanizzazione che avanza, ha ridotto gli spazi vitali per questi animali. Il coniglio selvatico stesso, pur essendo l'antenato dei domestici, è considerato vulnerabile in molte aree d'Europa per malattie come la mixomatosi e la malattia emorragica virale.

Tra caccia, allevamento e tradizioni, conigli e lepri fanno parte da sempre del patrimonio culturale del nostro paese. Conoscere e proteggere questi animali significa quindi salvaguardare non solo la biodiversità, cosa che naturalmente dovrebbe essere prioritaria, ma anche una parte importante della nostra cultura naturale e non solo, che ormai da millenni vede i lagomorfi protagonisti della vita rurale e dei paesaggi italiani. Anche per questo è importante proteggerli.

Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views