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3 Agosto 2025
11:34

Come salutare il cane prima di lasciarlo in pensione e rendere la separazione meno difficile

Lasciare il cane in pensione può essere difficile o persino "traumatico" per lui quando ci vede andare. Per rendere il "saluto" meno stressante, meglio un distacco più freddo e graduale, magari mentre il cane è impegnato e rilassato, senza baci, carezze ed emozioni forti.

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Lasciare il cane in pensione non è mai un’esperienza neutra e a volte può essere vissuto dal nostro cane come un vero e proprio piccolo trauma

Con l'arrivo dell’estate, chi può parte e va in vacanza con il proprio cane al seguito. Ma per chi, per vari motivi, non può portarlo con sé, la scelta ricade spesso sulle pensioni per animali. Una soluzione molto pratica e comoda, certo, ma che può rivelarsi delicata da un punto di vista emotivo: per il cane, soprattutto, ma anche per noi. L'ingresso in pensione, infatti, non è quasi mai un'esperienza neutra né, nella maggior parte dei casi, semplice. Può essere a volte vissuto con relativa serenità, ma anche con sofferenza, ansia e disorientamento.

Soprattutto se si enfatizza troppo il momento dei "saluti" e del distacco o se, nei giorni precedenti alla partenza, non abbiamo lavorato per tempo sul rafforzamento dell'autonomia emotiva del cane rispetto al suo gruppo familiare. In alcuni casi, la separazione può addirittura lasciare il segno, diventando un vero e proprio piccolo trauma. Vediamo quindi cosa accade nella testa del nostro cane e come fare per rendere l'esperienza in pensione meno "traumatica".

Cosa prova il cane quando lo lasciamo in pensione

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Per alcuni cani, la separazione può causare tristezza, agitazione, perdita di appetito o altri segnali e comportamenti di disagio e ansia

La pensione per cani è una struttura pensata per ospitare più animali contemporaneamente. Naturalmente, non tutte le pensioni sono uguali e per questo è molto importante effettuare sempre un sopralluogo preventivo, magari portando con sé il cane per osservare come reagisce all'ambiente. Una buona pensione è quella in cui gli animali non sono semplicemente "custoditi", ma anche accuditi, seguiti e rispettati nei loro bisogni individuali e coinvolti in diverse attività quotidiane.

Se ci sono troppi cani rispetto al numero di operatori, per esempio, è probabile che non si riesca a garantire la giusta attenzione a ciascun individuo. E ciò che il cane vivrà durante il "soggiorno" dipende molto anche da questi aspetti. Un ambiente accogliente, spazioso e in cui può giocare, ricevere stimoli simili a quelli a cui è abituato a casa e relazionarsi con educatori o altri cani, potrà nella maggior parte dei casi risultare più rassicurante e – soprattutto – meno stressante.

Tuttavia, anche la migliora delle pensione non può annullare del tutto lo stress e la "tristezza" del distacco. Ogni cane è naturalmente un individuo a sé, con una propria personalità e le proprie esperienze. Alcuni possono affrontate la separazione con apparente indifferenza, mentre altri possono manifestare tristezza, agitazione, perdita di appetito o altri segnali o comportamenti di disagio. E la differenza non la fa solo la personalità del cane, ma anche il modo in cui ci siamo preparati – noi e lui – alla separazione.

Salutare il cane prima di andare via: cosa fare

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L’ideale è allontanarsi senza salutarlo e in un momento in cui il cane è più rilassato e tranquillo o impegnato a interagire con altri cani e persone

La tentazione di soffermarsi a lungo per salutare e "abbracciare" il nostro cane prima di lasciarlo in pensione e non poterlo vedere per un po' è inevitabilmente molto forte. Un ultimo bacio, una carezza in più, parole dolci e rassicuranti cariche di emozioni, possono sembrare la scelta giusta dal nostro punto di vista, ma per il cane tutto questo può essere controproducente. Se enfatizziamo il momento del distacco, rischiamo di alzare il suo livello di attivazione emotiva – l'arousal – proprio mentre stiamo per andar via.

Il cane ci vede agitati, si carica di emozione, ma invece di ricevere una gratificazione o una continuazione del contatto, ci vede scomparire all'improvviso. Resta lì, in uno stato di alta eccitazione emotiva, senza sapere come gestire ed elaborare l'evento. Il consiglio, per quanto possa sembrare controintuitivo o persino "crudele", è semplice: meglio non salutarlo affatto. Non perché sia un gesto di freddezza, ma perché per il cane i "saluti" come li intendiamo noi non hanno molto senso.

L'ideale è allontanarsi in un momento in cui il cane è più rilassato e tranquillo, magari impegnato in un'attività piacevole con il personale della struttura o curioso di interagire con gli altri cani. In questo modo, la sua attenzione si sposterà naturalmente da noi verso qualcosa di nuovo e interessante, rendendo l'esperienza meno dolorosa. Prepararsi al distacco, insomma, non significa solo trovare la pensione giusta, ma anche imparare a gestire soprattutto le nostre emozioni per non farle pesare su di lui.

Perché anche nella separazione, contano soprattutto il suo sentire, i suoi tempi, le sue emozioni e il suo modo canino di affrontare e vivere il mondo.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it/kodami sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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