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1 Ottobre 2025
18:30

Chi sono le arvicole, i piccoli roditori simili a topi che fanno buchi in giardino

Le arvicole sono piccoli roditori simili ai topi, ma con corpo tozzo e coda molto più corta. In Italia vivono diverse specie dalle vette alpine ai prati di pianura, alcune purtroppo sempre più rare e minacciate, come l'avicola delle nevi o quella d'acqua.

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Le arvicole sono piccoli roditori simil ia criceti diffusi in Italia con diverse specie

In Italia vivono almeno undici specie diverse di arvicole, piccoli roditori che a prima vista possono sembrare dei comuni topi ma che, in realtà, appartengono a un gruppo ben distinto. Si riconoscono per il corpo più tozzo, il muso corto e la coda relativamente corta. Sono parenti stretti dei criceti e, come loro, hanno occhi piccoli e un aspetto spesso compatto e "paffuto", in base naturalmente alle specie prese in considerazione.

Diffuse in tutta la penisola e nelle isole maggiori, vivono in ambienti molto diversi, dai boschi alpini fino ai prati in pianura, passando per orti e giardini dove la loro presenza è più facilmente da notare. Si nutrono principalmente di erbe spontanee, radici, tuberi e altri vegetali e per questo sono considerate tra i più importanti erbivori di piccola taglia degli ecosistemi terrestri. In natura svolgono quindi un ruolo ecologico importante, diventando anche una fonte di cibo per rapaci, serpenti e altri piccoli e grandi carnivori.

Perché le arvicole fanno i buchi nel terreno

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Le arvicole scavano buche e tane nel terreno, anche in orti e giardini

Uno dei comportamenti più caratteristici di molte specie di arvicole è lo scavo di gallerie e tane sotterranee. Non si tratta soltanto di rifugi temporanei, poiché la maggior parte delle specie vive in veri e propri sistemi sotterranei di tunnel, utilizzati per spostarsi senza essere viste dai predatori, per conservare il cibo e per allevare i propri piccoli. L'arvicola campestre (Microtus arvalis), è una delle più diffuse in Italia e talvolta costruisce complessi reticoli di cunicoli poco profondi anche in orti e giardini.

L'arvicola di Savi (Microtus savii), più tipica dell'Appennino, preferisce zone erbose, pascoli e prati, dove scava gallerie ben visibili testimoniate dalla presenza di piccoli monticelli di terra. L'arvicola d'acqua (Arvicola amphibius), invece, predilige gli ambienti umidi e le sponde dei corsi d'acqua, dove realizza tane collegate direttamente al fiume o al ruscello. Come per tanti altri piccoli roditori, scavare è quindi una necessità vitale per le arvicole, poiché serve a proteggersi, a trovare da mangiare e a garantire la sopravvivenza dei piccoli.

Cosa attira le arvicole

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Alcune specie, come l’arvicola acquatica, si sono adattate a vivere in zone umide come laghi e fiumi

Le arvicole sono roditori erbivori e sono quindi attratte soprattutto da ambienti ricchi di vegetazione erbacea, prati stabili, campi coltivati e giardini. Ciò che le porta più facilmente vicino alle abitazioni non è tanto la presenza degli esseri umani o delle case, quanto quella di piante di cui possono nutrirsi. Bulbi, ortaggi, radici e tuberi sono una risorsa preziosa che le arvicole riescono a localizzare e mangiare facilmente.

Ogni specie ha naturalmente preferenze e nicchie ecologiche diverse: l'arvicola campestre, e altre specie simili, sono più adattabili e colonizzano facilmente anche orti e prati in ambienti rurali e collinari; quella d'acqua, invece, resta strettamente legata alle aree umide e non si allontana troppo dai corsi d'acqua. La presenza di terreni soffici, prati non troppo lavorati, incolti e abbondanza di cibo sono i fattori principali che favoriscono la loro diffusione.

Che differenza c'è tra arvicole e topi: come distinguere i due roditori

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Le arvicole somigliano più a un criceto, che a un topo e tra le differenze principali con quest’ultimi c’è la coda molto corta

A un'occhio inesperto, una piccola arvicola che corre in un prato può sembrare facilmente un topo. In realtà, questi roditori sono molto diversi tra loro. Le arvicole hanno un corpo più tozzo, un muso smussato, occhi più piccoli e una coda molto corta, proporzionata al corpo, mentre nei topi la coda è lunga e sottile, spesso più lunga del corpo stesso. Da un punto di vista tassonomico, inoltre, topi e arvicole appartengono a due famiglie molto diverse, un po' come cani e gatti.

Le arvicole fanno infatti parte della stessa famiglia dei criceti (ovvero Cricetidae), e in effetti ricordano proprio dei minuscoli criceti selvatici per aspetto e abitudini. Questa caratteristica le separa nettamente dai topi veri e propri, che appartengono invece alla famiglia dei muridi, di cui fanno parte anche gerbilli e ratti. Per cui, anche se possono sembrarci tutti roditori molto simili tra loro, topi e arvicole sono in realtà animali piuttosto diversi ed evolutivamente distanti tra loro.

Le arvicole sono pericolose per l'uomo?

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Alcune specie, come l’arvicola d’acqua o quella delle nevi, stanno diventando sempre più rare

Nonostante la loro fama di animali "infestanti" per chi si trova l'orto rovinato, le arvicole non sono affatto pericolose per gli esseri umani. Non attaccano, non mordono (a meno che non vengano maneggiate) e non trasmettono particolari malattie. Sono "solo" piccoli mammiferi parte integrante e importante (spesso dimenticata) della nostra biodiversità e del nostro patrimonio naturale, dove svolgono un ruolo ecologico fondamentale, contribuendo a mantenere in salute e funzionali gli ecosistemi.

Alcune specie, come l'arvicola delle nevi (Chionomys nivalis), che vive sulle Alpi e sugli Appennini ad alta quota, sono addirittura minacciate dalla perdita degli habitat e dai cambiamenti climatici. Anche l'arvicola d'acqua, un tempo molto più diffusa, oggi è sempre più rara in diverse regioni a causa della scomparsa delle zone umide, dell'inquinamento dell'acqua e della cementificazione degli argini. In altre parole, più che essere pericolose per noi, sono loro ad avere bisogno di maggior attenzione e tutela da parte nostra.

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