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4 Maggio 2025
17:00

Chi sono i tarli, i piccoli insetti divoratori del legno

I tarli del legno sono i minuscoli insetti coleotteri responsabili dei piccoli buchi tondi che vediamo spesso nei mobili antichi o nelle travi in legno. La specie più diffusa e conosciuta è Anobium punctatum. Sono le larve quelle responsabili dei danni ai mobili e altri oggetti: scavano gallerie mentre si nutrono del legno.

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I tarli del legno sono i piccoli coleotteri responsabili dei buchi tondi che vediamo spesso nei mobili antichi

I tarli del legno sono i minuscoli insetti responsabili dei piccolissimi buchi tondi che vediamo spesso nei mobili antichi. Non sono in realtà una singola specie, ma un nome utilizzato per diverse famiglie di coleotteri xilofagi, cioè che si nutrono di legno. Tra i più noti ci sono quelli appartenenti alle famiglie Anobiidae e Lyctidae, ma il più famoso di tutti è sicuramente Anobium punctatum, il tarlo del legno per eccellenza e che spesso troviamo nelle travi, nei mobili antichi o nei parquet in casa.

Il ciclo vitale di questi insetti è tanto affascinante quanto – ahinoi – distruttivo. La femmina depone le sue uova direttamente nelle fessure del legno o all'interno di vecchi fori. Da lì nascono poi le larve, che scavano gallerie per nutrirsi di legno, restando nascoste e crescendo per mesi o addirittura anni. Solo al termine di questa fase, ormai cresciute, si trasformano in adulti e fuoriescono dal legno, lasciando quei caratteristici forellini che tutti conosciamo.

Arrivati a questa fase il danno è ormai già fatto: le larve hanno scavato un labirinto all'interno del legno, rendendolo fragile, cavo e friabile. Questi insetti, inoltre, sono piuttosto generalisti e non fanno distinzioni tra tipologia di legna e oggetti. Possono infestare mobili, sedie, tavoli, cornici, travi, pavimenti e persino strumenti musicali. Ed è così che ci tengono compagnia da secoli, forse millenni: rosicchiando legno e creando non pochi problemi.

Come riconoscere i tarli: le caratteristiche fisiche

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Osservare adulti e larve è spesso difficile, ma possiamo riconoscere la loro presenza in maniera indiretta, attraverso i forellini lasciati nel legno e soprattutto per la segatura espulsa mentre scavano le gallerie

Riconoscere i tarli adulti non è semplicissimo, anche perché passano gran parte della loro vita sotto forma di larva, nascosti nel legno. Tuttavia, se osserviamo da vicino Anobium punctatum, possiamo notare che hanno l'aspetto e le caratteristiche tipiche dei piccoli coleotteri. Sono lunghi pochi millimetri e hanno il corpo allungato e di colore marrone o rossiccio. Le antenne sono corte, il dorso è striato longitudinalmente e a volte sembrano ricoperti da una sottile peluria.

Più facile, però, è riconoscere la loro presenza in maniera indiretta. I segni più evidenti sono i fori tondeggianti, di solito di 1-2 mm di diametro, segno inequivocabile dell'uscita degli adulti. Naturalmente, quei fori potrebbero essere lì da decenni se il legno è antico, per cui il segnale più immediato di un'infestazione in corso è soprattutto la polverina di legno espulsa dalle larve mentre scavano le loro gallerie.

Spesso, purtroppo, si scopre l'infestazione solo quando ormai è troppo tardi e un oggetto si rompe improvvisamente o si sbriciola al tatto. Proprio per questo dobbiamo stare molto attenti ai segnali lasciati dalle larve quando scavano e lasciano cadere la segatura. Piccolo curiosità: alcune specie, come il tarlo "orologio della morte" (Xestobium rufovillosum) producono dei leggeri scricchiolii, spesso di notte. In passato, venivano ascoltati soprattutto durante il silenzio delle veglie funebri, per questo sono stati associati alla morte.

Come entrano i tarli in casa?

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I tarli del legno entrano in casa quasi sempre attraverso mobili, oggetti e legna già infestata

Contrariamente a quanto pensano ancora in molti, i tarli non "nascono" dal nulla direttamente nei mobili: ci entrano. La maggior parte delle volte arrivano in casa direttamente con mobili e oggetti già infestati acquistati magari a un mercatino dell'antiquariato, oppure possono arrivare nascosti in legna recuperata, pallet o travi grezze. Una volta dentro, si riproducono e le femmine adulte cercano altre superfici legnose per deporre le loro uova.

Di solito i tarli preferiscono legni non trattati, vecchi o con umidità residua, perché sono più facili da scavare. Le uova si schiudono già dopo qualche settimana e appena nate le larve iniziano presto il loro "lavoro" di scavo. L'infestazione si può poi propagare  lentamente da un mobile all'altro o da una trave al soffitto. In ambienti chiusi e umidi, come cantine, soffitte o solai, questi coleotteri xilofagi trovano le condizioni ideali per riprodursi, disperdersi e colonizzare altro legno.

Perché i tarli mangiano il legno?

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Le larve mangiano legno scavando gallerie

Come già anticipato, vero "divoratore" del legno non è il coleottero adulto, quanto la sua larva. Ed è il ciclo vitale dell'insetto a "prevederlo". La larva, per crescere, ha bisogno di nutrimento, e lo trova nella cellulosa e nella lignina presenti nel legno. Durante questa fase, che può durare da pochi mesi a diversi anni, la larva scava gallerie lunghe e intricate, restando completamente nascosta alla vista. Più il legno è vecchio, tenero e ricco di nutrienti, più sarà appetibile.

Una volta cresciuta abbastanza, effettua la metamorfosi e si trasforma in un coleottero adulto, il cui unico scopo sarà solo quello di accoppiarsi. I tarli adulti, infatti, non si nutrono di legno, anzi, non si nutrono affatto. Una volta emersi da forellini, vivono solo pochi giorni, giusto il tempo di riprodursi. Il danno, dunque, è opera delle larve: piccole, instancabili, invisibili divoratrici di legno che si muovono nel buio del legno.

I tarli possono pungere l'uomo?

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I tarli sono innocui, ma a volte possono essere infestati da acari e altri parassiti che possono colpire anche gli esseri umani

I tarli, sia gli adulti che le larve, non sono pericolosi per gli esseri umani. Né le larve né gli adulti hanno apparati boccali o altre strutture in grado di mordere la pelle o pungere. Tuttavia, un'infestazione massiccia può creare alcuni problemi indiretti. Alcune specie di tarli possono infatti ospitare acari (come l'acaro del tarlo Pyemotes ventricosus) che, in casi rari, si staccano dal loro ospite per mordere gli esseri umani.

Sono gli adulti che, lasciando i fori nel legno e volando da un ambiente all'altro in cerca di un partner, possono spargerli in giro. Il risultato? Dermatiti pruriginose, simili a punture di zanzara, spesso localizzate su braccia e gambe. Si tratta di casi molto sporadici, davvero rari, ma è comunque bene tenerli in considerazione, soprattutto se notiamo strane reazioni cutanee in concomitanza con un'infestazione massiccia di tarli in casa.

Come eliminare i tarli che troviamo in casa

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L’unico modo per eliminare i tarli è usare trattamenti e metodi per uccidere le larve

L'unico modo per eliminare i tarli del legno è utilizzare insetticidi, prodotti e trattamenti specifici a seconda del legno infestato e della gravità dell'infestazione. Per infestazioni molto localizzate, essere eseguiti trattamenti termici: le larve muoiono a temperature superiori ai 55°C oppure a temperature sotto lo zero. Un piccolo oggetto infestato, quindi, può essere messo nel congelatore. Esistono poi insetticidi specifici disponibili in forma liquida o spray, che vengono iniettati nei fori con siringhe o pennellati sulla superficie.

Per le infestazioni più gravi, specialmente su strutture portanti come travi o parquet, bisogna invece rivolgersi a professionisti e ditte specializzate, che utilizzeranno trattamenti molto più sofisticati e specifici a seconda del caso. Uno dei metodi più efficaci (e sicuri per il legno) l'anossia, ovvero l'assenza di ossigeno. Viene impiegata soprattutto nei musei e prevede di chiudere l’oggetto infestato in condizioni di assenza di ossigeno per settimane. In questo modo, si eliminano tutti gli stadi: uova, larve, pupe e adulti.

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