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9 Settembre 2025
15:53

Chi sono i “ratti dei tetti”, i roditori abili ad arrampicarsi: cosa fare se ne troviamo in casa

Il ratto nero (Rattus rattus), conosciuto anche come “ratto dei tetti”, è un abile arrampicatore che colonizza anche soffitte e solai in cerca di cibo e riparo. Insieme al "cugino" bruno (Rattus norvegicus) è una delle specie più invasive e diffuse del pianeta.

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Il ratto nero, conosciuto anche come "ratto dei tetti", è insieme insieme al ratto bruno una delle specie più invasive al mondo

I ratti sono tra gli animali più adattabili e di maggior successo del pianeta, da un punto di vista puramente ecologico. Hanno infatti seguito noi esseri umani in ogni angolo del mondo, approfittando dell'agricoltura, dell'allevamento, dei nostri insediamenti, dei rifiuti e del cibo che lasciamo in giro. Allo stesso tempo, sono però anche tra le specie considerate più invasive e – dal nostro punto di vista – più fastidiose: colonizzano città, campagne, dispense e abitazioni con incredibile facilità, creando spesso non pochi danni.

Le due specie più diffuse sono il ratto bruno o delle chiaviche (Rattus norvegicus) e il ratto nero (Rattus rattus). Entrambi hanno conquistato quasi ogni continente e sono oggi onnipresenti praticamente in tutte le grandi e piccole città. Sono due specie molto simili e sovrapponibili per aspetto e abitudini, ma il ratto nero, in particolare, viene anche chiamato "ratto dei tetti" perché è un abilissimo arrampicatore e tende a stabilirsi nei sottotetti, nei solai e nelle soffitte delle case, mentre di solito il bruno preferisce fogne, cantine e ripostigli "a terra".

Come riconoscere i ratti dei tetti: caratteristiche e dieta

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Il ratto nero è tendenzialmente più piccolo e slanciato di quello bruno, ma entrambe le specie sono piuttosto sovrapponibili e spesso difficili da distinguere tra loro. Immagine da Wikimedia Commons

Il ratto nero è generalmente più snello del ratto bruno. Il corpo misura dai 16 ai 24 centimetri, a cui si aggiunge una lunga coda, sottile e quasi sempre più lunga del resto del corpo. Il colore del pelo non è sempre così scuro come suggerisce il nome e varia dal nero al bruno, con parti inferiori di solito più chiare. Le orecchie sono grandi e sottili, mentre gli occhi appaiono tendenzialmente più sporgenti rispetto a quelli del ratto bruno.

La sua dieta, da buon generalista, è estremamente varia e può includere praticamente qualsiasi cosa: frutta, semi, cereali, insetti, ma anche avanzi alimentari, rifiuti organici e perfino piccole prede vive e uova di uccelli. Questa versatilità è uno dei motivi per cui riescono a prosperare quasi ovunque. Sono comunque animali piuttosto schivi e spesso difficili da vedere, anche se hanno colonizzato in pianta stabile un ambiente. Ci sono però alcuni segni e tracce che possono aiutarci a capire se sono presenti tra le mura domestiche.

Se in soffitta o nel garage ci sono dei ratti, quasi sempre troviamo piccoli escrementi scuri a forma di bastoncino, cavi, mobili e scatole di cartone rosicchiate e il cattivo odore dovuto all'urina. Inoltre, se sentiamo rumori notturni provenienti dal soffitto o dal sottotetto, probabilmente vuol dire che ci sono dei piccoli roditori. Va però ricordato che ratto nero e ratto bruno sono specie molto simili e sovrapponibili per abitudini ed ecologia. Per un occhio inesperto non è affatto semplice distinguerle con certezza ed entrambe possono colonizzare ogni ambiente.

Perché i ratti neri entrano nelle nostre case

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Ratti, topi e altri animali trovano tra le mura domestiche e vicino a noi tutto ciò di cui hanno bisogno per sopravvivere e riprodursi

Ratti, topolini e altri animali si insediano nelle nostre case quasi sempre per un motivo molto semplice: offrono tutto ciò di cui hanno più bisogno per sopravvivere e riprodursi. Nei sottotetti e nelle intercapedini trovano ripari sicuri e caldi, luoghi ideali dove costruire i nidi e crescere i piccoli. In cucina, in cantina o nelle dispense – ma anche e soprattutto all'interno di pollai e stalle – possono poi contare su fonti di cibo praticamente infinite, soprattutto se non vengono conservate in maniera adeguata.

Resti di cibo come cereali, pane, frutta secca, ma anche rifiuti organici, cibo per animali e insetti "domestici", sono per i ratti un attrattivo quai irresistibile e, soprattutto, di facile accesso. In natura questi roditori devono infatti competere con altri animali, fare i conti con molti predatori come volpi e rapaci notturni e affrontare condizioni ambientali difficili. Le nostre case, invece, garantiscono un ambiente più sicuro e protetto e ricco di risorse. È per questo che i ratti tendono a stabilirsi proprio accanto a noi.

Cosa fare se c'è un ratto dei tetti in casa

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Le gabbie trappola permettono di catturare ratti e topi in maniera non cruenta e senza rischiare di avvelenare o uccidere gufi e altri animali

Trovare un ratto in soffitta o in cucina può non essere un'esperienza piacevole, ma non significa dover ricorrere subito a metodi drastici o cruenti. I veleni che spesso vengono utilizzati per eliminarli sono infatti una scelta molto pericolosa non solo per i roditori, ma anche per la fauna selvatica. Gufi, volpi e altri predatori naturali dei ratti – animali preziosi e protetti – rischiano infatti di morire mangiando i roditori contaminati. Così come le trappole adesive o a colla, che uccidono qualsiasi animali ci finisca malauguratamente sopra.

Un'alternativa efficace, ma molto più rispettosa e soprattutto meno cruenta è rappresentata dalle classiche trappole a scatto con esca, quelle a "gabbietta" che non uccidono gli animali catturati. Intrappolano ratti e topi facilmente e – una volta catturato – il roditore indesiderato può essere liberato senza troppe difficoltà lontano dalle abitazioni, in campagna o in ampi spazi verdi, dove non arrecherà disturbo a nessuno e farà probabilmente contenti gufi, barbagianni, volpi e altri predatori.

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