
In tanti spesso confondono balestrucci e rondini, due uccelli migratori che conosciamo bene e che sono molto comuni. Del resto appartengono alla stessa famiglia, quella degli irundinidi, e condividono alcune caratteristiche e buona parte del loro stile di vita. Sono entrambi piccoli uccelli migratori dal volo rapidissimo, si nutrono di insetti catturati in aria e nidificano vicino a noi, tra case, tetti e centri abitati. Il balestruccio, però, è una specie diversa, con caratteristiche proprie, che vale la pena conoscere meglio.
È più piccolo e compatto della rondine, ha un aspetto più tondeggiante e un comportamento leggermente diverso, soprattutto quando si tratta di scegliere dove e come costruire il nido. Il suo nome scientifico è Delichon urbicum, ha il dorso blu-nerastro con il groppone – la parte prima della coda – di colore bianco, così come il ventre. Vive gran parte dell'anno in viaggio tra Europa e Africa e, quando è qui, costruisce nidi di fango sotto grondaie e cornicioni, spesso in piccole colonie. Proprio per questa sua abitudine è uno degli uccelli più legati ai centri abitati.
Caratteristiche fisiche del balestruccio

Il balestruccio è un passeriforme dalla forma compatta e aerodinamica, come tante altre specie della famiglia Hirundinidae. Misura in media 12 centimetri di lunghezza e pesa circa 14-20 grammi. Il suo corpo appare più tondeggiante e "paffuto" rispetto alla rondine comune (Hirundo rustica). La testa è grande e arrotondata, mentre le ali sono relativamente corte e dalla forma leggermente più triangolare rispetto a quelle della rondine, che invece sono più allungate e "appuntite".
Un dettaglio che aiuta a riconoscerlo facilmente è il groppone bianco ben visibile in volo: sopra la coda, infatti, ha una macchia bianca che contrasta nettamente con il resto del piumaggio scuro del dorso. Le piume sono lucide e con riflessi blu metallici, mentre la gola, il torace e l’intera parte inferiore del corpo sono completamente bianchi. Piccola curiosità: il balestruccio è uno die pochi uccelli ad avere le zampe piumate, come se fossero ricoperta da una soffice "peluria" bianca.
Il balestruccio nidifica quasi sempre sugli edifici, soprattutto sotto grondaie, balconi e sporgenze riparate. Costruisce il nido utilizzando palline di fango mescolate alla saliva, che diventano un materiale sorprendentemente solido una volta essiccato. La forma è quella di una una mezza sfera quasi completamente chiusa, fatta eccezione per una piccola fessura d'ingresso nella parte superiore. Spesso, inoltre, formano colonie anche di decine di nidi, tutti costruiti l'uno vicino all'altro sullo stesso edifici.
Quando e dove migra il balestruccio

Come tante altre specie di "rondini", anche il balestruccio è un migratore a lungo raggio, cioè compie viaggi molto lunghi per raggiungere le sue aree di svernamento, tipicamente a sud del deserto del Sahara. I balestrucci arrivano solitamente in Italia tra marzo e aprile, quando il clima diventa più mite e iniziano a essere disponibili maggiori quantità di insetti. Ed è qui che rimane e si riproduce per tutta la primavera e l'estate.
A partire da fine agosto e settembre, quando tutti i giovani nati hanno ormai lasciato i nidi, comincia invece la migrazione verso sud. Il viaggio lo porta fino in Africa sub-sahariana, soprattutto nelle regioni dell'Africa orientale e meridionale, dove trascorre l'inverno. In queste zone trova temperature più stabili e grandi concentrazioni di insetti, indispensabili per sopravvivere. La migrazione non avviene tutta in un'unica tappa e come altri migratori compiono diverse soste lungo il tragitto, riposando e accumulando energia prima di ripartire.
La migrazione è infatti il periodo più delicato e rischioso per un piccolo migratore. Devono volare per migliaia di chilometri, attraversando montagne, deserti, mari e affrontando vento, tempeste e predatori. A tutto questo, negli ultimi anni si sono aggiunti anche gli effetti della crisi climatica, che rendono più intensi e frequenti gli eventi meteorologici estremi e alterano la disponibilità di insetti. Tutto questo, rende lo studio delle loro rotte migratorie fondamentale per monitorare questi cambiamenti e proteggerli.
Rondini e balestrucci: analogie e differenze

Come abbiamo visto, balestrucci e rondini sono strettamente imparentati (possono persino ibridarsi, in casi davvero rari ed eccezionali) e a un primo sguardo possono sembrare quasi identici. Entrambi hanno un volo acrobatico, si nutrono di insetti catturati al volo e tornano ogni anno negli stessi luoghi per nidificare, quasi sempre vicino a noi. Anche la migrazione è simile ed entrambe le specie passano la primavera e l'estate in Europa per poi svernare perlopiù in Africa. Le differenze, però, sono molte e facilmente riconoscibili con un po' di attenzione.
Per quanto riguarda il piumaggio, la rondine ha la gola rossiccia con la parte superiore del petto blu, la coda molto più lunga e profondamente forcuta, soprattutto nei maschi, e le ali più affusolate. Il balestruccio, invece, ha colori più "puliti" – nero-blu sopra e bianco sotto – e una forma più compatta. Guardandoli dal basso, se è completamente bianco è un balestruccio (la rondine ha la gola colorata), mentre dall'alto se è uniformemente scuro è una rondine (il balestruccio ha il groppone bianco).

In volo, invece, la coda della rondine appare molto più lunga e appuntita, mentre quella del balestruccio è corta e a forma di ventaglio. Anche il modo di volare può essere percepito come diverse: più elegante e "fluido" nelle rondini, più rapido e "scattoso" nei balestrucci. Un'altra differenza molto importante, però, sta anche nel nido, nel modo in cui viene costruito e nella scelta del sito in cui nidificare.
La rondine costruisce costruisce nidi di fango misti a paglia e vegetazione che sono inoltre completamente aperti nella parte superiore, di solito all'interno di stalle, cortili coperti e edifici più riparati. I nidi dei balestrucci sono invece composti esclusivamente di fango e quasi completamente chiusi, se non per una piccola apertura d'ingresso. Inoltre, vengono costruito all'esterno degli edifici, spesso sotto cornicioni, balconi e altre sporgenze coperte.
Sono anche per questo spesso più legati ai centri abitati rispetto alle rondini, che mantengono invece un legame più stretto con aree rurali e zone agricole. I nidi dei balestrucci, infatti, li vediamo spesso anche in località di mare o in piccoli centri abitati in montagna.