
A un primo sguardo possono sembrare quasi lo stesso cane: pelo folto, occhi chiari, coda vaporosa e quell'aspetto da "lupo" che cattura immediatamente anche chi non è appassionato di cani nordici. Eppure Siberian Husky e Alaskan Malamute sono due razze molto diverse, con storie, origini e motivazioni completamente distinte.
Entrambi sono nati in ambienti estremi, modellati dal freddo e dal lavoro al fianco delle popolazioni indigene dell'Artico, ma ognuno ha preso poi la propria strada: gli Husky come cani da slitta leggeri e veloci, i Malamute come cani da traino pesante, "progettati" più per resistere che per correre.
Capire queste differenze ci aiuta a conoscerli meglio, ad apprezzarne davvero la loro natura e a ridurre l'idea, ancora molto diffusa, che si tratti di due "versioni" dello stesso cane.
Le principali differenze tra Siberian Husky e Alaskan Malamute

La differenza più evidente e immediata riguarda la morfologia, cioè l'insieme delle caratteristiche fisiche del corpo.
Il Siberian Husky è più piccolo, agile e proporzionato per la corsa. È un cane "da tiro leggero", selezionato e allevato per trainare slitte a grande velocità su distanze relativamente lunghe. Ha un peso che in genere rimane tra i 16 e i 27 chili, un corpo più "asciutto" e una muscolatura più definita che non è particolarmente forte, ma è comunque estremamente resistente. Anche il cranio è più affusolato, gli occhi possono essere azzurri, marroni o di due colori diversi tra loro, e le orecchie sono piccole e triangolari per ridurre la dispersione di calore.
L'Alaskan Malamute, invece, ha una struttura completamente diversa. È un cane molto più grande, massiccio e potente. Tradizionalmente, veniva allevato per trainare slitte molto pesanti, spesso cariche di attrezzature o rifornimenti, a velocità più basse, ma su distanze impegnative. Un Malamute adulto può superare facilmente i 40 chili e ha un torace largo, arti robusti e una muscolatura sviluppata e adatta a sforzi intensi. Anche la testa è più ampia, lo stop (cioè l'angolo tra fronte e muso) è più marcato e la coda è spesso portata "ad anello" sopra il dorso.

Le differenze si notano anche nelle loro origini, che hanno comunque dei tratti comuni. L'Husky nasce tra le popolazioni Ciukci della Siberia, dove era un compagno di vita e un cane da lavoro fondamentale per il trasporto veloce. Il Malamute arriva invece dall'Alaska, selezionato dal popolo Mahlemiut. Qui il lavoro per cui veniva allevato era diverso: resistere al freddo estremo, trascinare carichi pesanti e aiutare nella vita quotidiana, dalla caccia alla sopravvivenza nuda e cruda.

Anche le motivazioni di razza – ovvero l'insieme di pulsioni e bisogni che indirizzano anche il comportamento – sono molto differenti. L'Husky è un cane curioso e che ama esplorare e muoversi, ha una forte motivazione cinestesica, perlustrativa e predatoria, ma desidera anche sentirsi sempre parte del "branco". Ha infatti anche una spiccata motivazione sociale, oltre che affiliativa e comunicativa. Tuttavia, solitamente mostra scarso interesse nel compiacere l'essere umano. Non lo fa per "disobbedienza", ma perché la sua storia lo ha reso un cane straordinariamente indipendente.
Il Malamute è invece più predisposto alla collaborazione diretta con gli umani, ha una motivazione sociale più marcata e una maggiore stabilità emotiva. Anche lui è un cane "freddo" e indipendente, come tutti i cani nordici, ma è più "portato" al lavoro e all'impegno "richiesto" dal proprio umano di riferimento. Per questo, viene a volte definito anche come "un gigante gentile", un cane possente e forte, ma sempre molto legato alla sua famiglia.
Perché Husky e Malamute ci sembrano così simili

Se "da vicino" le differenze sono molte, "da lontano" questi due cani possono sembrare quasi identici. Il motivo sta prima di tutto nel loro ambiente d'origine: il clima artico, rigido e selettivo, ha modellato per entrambi con un mantello molto spesso, fatto di due strati che li proteggono dal freddo, orecchie piccole e triangolari e un corpo compatto che riduce la dispersione di calore. Queste caratteristiche sono esempi di convergenza evolutiva, cioè due razze diverse che sviluppano tratti simili perché vivono nello stesso ambiente.
A questo si aggiunge il lavoro condiviso e per cui almeno in parte sono stati selezionati e allevati. Entrambi hanno infatti una predisposizione naturale al traino, un forte spirito di appartenenza al proprio gruppo sociale e una comunicazione molto ricca, fatta di numerose vocalizzazioni, posture e sguardi. Sono cani che, per necessità, hanno sempre vissuto a stretto contatto con altri cani e con le persone. È questo che li rende così "espressivi"e capaci di interagire e comunicare in modo così intenso.

Anche l'aspetto "da lupo" contribuisce naturalmente alla confusione. Il mantello fitto, le colorazioni nere, grigie o bianche e gli occhi chiari sono tratti che richiamano subito l'idea del lupo artico, e spesso ci portano a vedere queste due razze come se fossero due "varianti" dello stesso cane.

Infine, nella cultura pop – dai film ai social, passando per i cartoni animati – Husky e Malamute vengono spesso mescolati, presentati in maniera un po' superficiale e generica come "cani da neve" arrivati dal freddo Nord. Questo rinforza l'idea che siano quasi intercambiabili, mentre nella realtà sono due cani diversi che rispondono anche a esigenze, necessità e impegno differenti.
Husky e Malamute, quindi, non sono affatto la stessa cosa. Condividono un'origine comune estrema e un legame profondo con le popolazioni umane del Nord, ma ciò che li definisce davvero è il lavoro per cui sono stati selezionati: la velocità per gli Husky, la forza per i Malamute. Conoscerli meglio significa comprenderne davvero le necessità, rispettare la loro natura e riconoscere la bellezza delle loro differenze, che è molto più grande di quanto possa sembrare a un primo sguardo.