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Api e bombi sono due insetti imenotteri strettamente imparentati. Entrambi appartengono alla grande famiglia Apidae, che raccoglie sia le api domestiche allevate per il miele, sia un gran numero di specie selvatiche, tra cui appunto i bombi. Si può dire, in un certo senso, che i bombi siano un "tipo" particolare di ape selvatica, appartenente al sottogruppo distinto dei bombini. Esistono tantissime specie diverse di bombi, anche qui in Italia, ognuna con caratteristiche e colori leggermente diversi.
La specie più comune e diffusa è però Bombus terrestris, facilmente riconoscibile per il corpo rotondo e peloso, con bande gialle e nere molto evidenti e per il "sedere" bianco. A differenza dell'ape domestica (Apis mellifera), allevata con alveari composti da migliaia di individui per la produzione di miele e cera, i bombi vivono in colonie molto più piccole e sono insetti totalmente selvatici. Ma quali sono le differenze principali tra questi due imenotteri così simili e al tempo stesso così diversi?
Differenze fisiche tra api e bombi: aspetto e pungiglione

A un primo sguardo, un bombo si distingue subito da un'ape da miele per la sua morfologia più tozza, tonda e "pelosa". Ha un corpo corto, compatto, ricoperto di una fitta peluria che lo fa sembrare quasi un piccolo peluche volante. L'ape da miele, invece, è più snella, con il corpo allungato e meno ricoperto di peli. Tuttavia, esistono – come detto – tante specie diverse di bombi, alcune anche molto simili per proporzioni e colori sia all'ape domestica che alle altre specie di api selvatiche.
Il bombo terrestre, tuttavia, è piuttosto facile da riconoscere, anche dalle altre specie simili, soprattutto per la successione di colori sull'addome nero-giallo-nero-bianco. Inoltre, i nidi dei bombi, di solito, vengono costruiti in piccole cavità nel terreno (da qui terrestris) o negli alberi. Anche il pungiglione è diverso. Quello dell'ape è dotato di seghettature che lo fanno restare conficcato nella pelle. Il bombo, invece, possiede un pungiglione liscio, simile a quello delle vespe, che non rimane intrappolato. Questo significa che, almeno in teoria, può pungere più volte.
Quando pungono api e bombi

Chiunque abbia mai osservato un bombo tra i fiori sa quanto siano tranquilli e "pacifici" questi paffuti imenotteri. Sono infatti molto meno aggressivi delle api e pungono solo se davvero costretti, per esempio quando vengono schiacciati o intenzionalmente maneggiati. Non hanno un vero e proprio alveare da difendere – come fanno invece le api da miele -, sono meno sociali e in un certo senso più "solitari" e preferiscono quasi sempre volare via, piuttosto che pungere. È quasi un'impresa farsi pungere da un bombo.
Le api domestiche, invece, possono pungere quando percepiscono una minaccia per il loro alveare, soprattutto se ci si avvicina troppo. In ogni caso, anche le api sono tendenzialmente "tranquille" se non vengono disturbate attivamente, maneggiate o infastidite di proposito nei pressi del nido. Tutti gli imenotteri, infatti, non pungono per "offendere" o per "cattiveria", ma solo ed esclusivamente per difesa e quasi sempre quando non hanno alternative.
Impollinazione di api e bombi: le differenze

Sia api che bombi svolgono un ruolo importante nell'impollinazione dei fiori e quindi nella riproduzione delle piante, ma in modi diversi. Le api domestiche sono allevate e gestite dagli esseri umani e contribuiscono soprattutto all'impollinazione delle colture agricole. La loro esistenza dipende strettamente dalla nostra e quindi il loro ruolo per le dinamiche degli ecosistemi e la riproduzione delle piante selvatiche è molto più limitato rispetto a quanto solitamente si tende a pensare.
I bombi, invece, sono impollinatori selvatici e come le altre specie di api non domestiche hanno una funzione fondamentale per la biodiversità e gli ecosistemi. Grazie alla loro struttura corporea e al particolare modo di vibrare mentre visitano i fiori, riescono a fecondare piante spontanee che le api spesso non visitano. Hanno inoltre una distribuzione molto più ampia e indipendente da noi. Per cui, i bombi e le altre api selvatiche sono senza dubbio più importanti di quelle domestiche per il funzionamento degli ecosistemi naturali.
Cosa fare se ti punge un bombo

Come già anticipato, farsi pungere da un bombo è davvero molto difficile. Tuttavia, quando accade le conseguenze sono abbasta simili a quelle provocate da una puntura di un'ape. Dolore localizzato, gonfiore, rossore e prurito, che nella maggior parte dei casi scompaiono spontaneamente nel giro di poche ore o giorni. Si può in ogni caso provare ad alleviare il fastidio con impacchi freddi o creme lenitive.
In rari casi, proprio come per le api e altri imenotteri, può comunque verificarsi una reazione allergica, soprattutto in soggetti più sensibili e vulnerabili, come bambini e persone anziane. Se perciò compaiono sintomi più serie e gravi come difficoltà respiratorie, gonfiore diffuso o capogiri, è fondamentale cercare immediatamente assistenza medica, perché potrebbe trattarsi di uno shock anafilattico in corso.