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12 Giugno 2025
19:46

Cavallo colpito sul muso con un casco durante una corsa: il video

All’Ippodromo di Pontecagnano, nel Salernitano, un uomo ha colpito con un casco il puledro Gandalf Grif, perché si rifiutava di andare ai blocchi di partenza per la corsa. Il gesto, ripreso in video e diffuso dagli attivisti per i diritti degli animali, ha suscitato indignazione e denunce per maltrattamento.

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Il 6 giugno un uomo ha colpito un cavallo con un casco. È successo all’Ippodromo di Pontecagnano, in provincia di Salerno, poco prima di una competizione. Il cavallo si chiama Gandalf Grif, e dalle immagini diffuse dall'associazione IHP Italian Horse Protection non vuole mettersi in linea per la partenza della corsa. Uno dei presenti allora interviene colpendo l'animale e portandolo ai blocchi di partenza.

A seguito della diffusione delle immagini anche l'associazione Zampe che danno una mano Odv è intervenuta denunciando l'episodio al Tribunale di Salerno per il reato di maltrattamento.

Il video dell'uomo che picchia il cavallo durante la corsa

Il cavallo protagonista del video è contrassegnato con il numero 9 e si chiama Gandalf Grif. Si tratta di un individuo molto giovane di soli tre anni, definito come un puledro dagli attivisti per i diritti degli animali che hanno denunciato il fatto.

Nel video si vede il cavallo mentre si rifiuta di mettersi sulla linea di partenza al momento della corsa, e anzi si gira e va nella direzione opposta. Ad un tratto si vede arrivare un uomo arrivare un uomo che lo colpisce sul muso con un casco, per poi afferrarlo e tirarlo per l'imboccatura fino al nastro di partenza.

L'avvocata: "Crudeltà gratuita e immotivata"

L'avvocata Giada Bernardi, presidente dell'associazione Zampe che danno una mano ha spiegato che: "Picchiare brutalmente il cavallo, peraltro un puledro di soli 3 anni, sul muso con un casco e poi strattonarlo per l'imboccatura è una condotta esecrabile ed integrante il reato di maltrattamento di animale. Condotta che non trova giustificazione alcuna e che è connotata da crudeltà gratuita ed immotivata. Al puledro ha determinato dolore ed è stata sicuramente causa di trauma, essendo i cavalli animali estremamente sensibili e delicati".

Secondo l'avvocata i contorni del reato di maltrattamento, punito dall'articolo 544-ter del Codice penale sarebbero applicabili a questo caso: "La Cassazione ha definitivamente chiarito, e non da un giorno, che per integrare il reato di maltrattamento non è sempre necessaria l'insorgenza di una vera e propria ‘malattia' , ma è sufficiente che l'animale subisca sofferenze ingiustificate o una lesione dell'integrità psicofisica. Questo include anche stress, paura e traumi, che possono derivare da percosse. I cavalli sono forse tra gli animali più abusati e sfruttati,  e troppo spesso i maltrattamenti di cui sono vittime rimangono nascosti tra le quattro pareti di un box o tra le mura di una scuderia. Ed è ora di buttarle giù quelle pareti, denunciando sempre ogni condotta maltrattante".

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