
E' tempo di botti e fuochi d'artificio. Sì, i giorni delle Feste che vanno da Natale a Capodanno possono essere, purtroppo, ancora definiti così. Si spara di tutto, ancora e troppo, in gran parte d'Italia, soprattutto al sud. Siamo tutti pronti ad ascoltare il "bollettino di guerra" del 1 gennaio in cui i media ci diranno il numero di feriti, e a volte anche di morti, che viene trasmesso all'indomani della notte di Capodanno e siamo talmente assuefatti da non renderci conto di quanto sia assurdo e, anche, dal non immaginare nemmeno che effetti hanno quei rumori intensi sugli altri animali che abitano il mondo.
La prima volta che mi sono resa conto di quella che è una vera e propria tragedia per molti dei cani e dei gatti che vivono nelle nostre case è stato quando ho visto Tito, il cane di una mia amica, tremare e sbavare fino quasi a temere che potesse avere un infarto durante un Capodanno di molti anni fa. Erano tempi in cui davvero a Napoli, la città dove vivo, sembrava di stare nello scenario di una guerra per come il cielo era illuminato e per quanto le finestre tremavano per il riverbero dei botti che venivano sparati senza soluzione di continuità.
Ma se per noi umani la percezione è cambiata, ovvero osserviamo che l'usanza dei fuochi d'artificio per salutare l'anno che finisce e quello che inizia è diminuita d'intensità, per tutti gli animali, dal cane di famiglia a quelli che vivono in libertà passando per tutte le specie selvatiche che frequentano le nostre città (basta pensare agli uccelli), è rimasto un appuntamento tragico e foriero di grande stress, ferimenti e morti.
Tito sopravvisse a quell'ennesimo Capodanno e da quell'anno in poi la mia amica prese la decisione di scappare dalla città prima dell'arrivo del Natale, addirittura, a causa del fatto che a Napoli si sparavano i botti senza soluzione di continuità già prima dell'arrivo della notte di San Silvestro. Questa storia risale agli anni 90 ma ancora oggi sono tante in realtà le persone che vivono con un cane che vanno via di casa per evitare di far vivere una notte di terrore al proprio compagno a quattro zampe o che cercano in tutti i modi di isolare acusticamente l'appartamento per far penetrare quanto meno possibile il rumore all'interno della "tana".
Ma fuori dalle case, come accennavo, sono tantissimi gli animali che comunque non troveranno mai un riparo per sfuggire alla "guerra". Non esistono dati ufficiali in questo senso, cosa che non deve sorprendere se solo si pensa che in Italia non sappiamo nemmeno con certezza quanti cani ci sono nei canili e nei rifugi, ma secondo le stime del WWF e della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) si parla di almeno 5000 morti all'anno mentre per il Partito Animalista Italiano la forbice può essere allagata fino a 30 mila individui che muoiono a causa dei botti.
Smettere di comprare fuochi d'artificio, per non parlare dei botti poi, è stata dunque per me una semplice constatazione di non voler causare dolore (o anche peggio, come spero sia chiaro da quanto scritto) ad altri esseri viventi a fronte di… cosa? Un divertimento a cui davvero non si può rinunciare? Perché alla fine di questo si tratta, della nostra esigenza tipicamente umana di intrattenerci con forme di spettacolo che ci creano l'illusione di stare bene al mondo a prescindere dai nostri problemi quotidiani e che durante le Feste poi vengono ancora di più estremizzate in virtù dell'eccedere al punto tale che, ricordiamolo, di vittime umane pure ne abbiamo piante tante ogni anno e mai ci siamo fermati davvero di fronte anche a questa evenienza.
Snocciolare casi e numeri non è servito a fermare questa abitudine, bisogna ammetterlo, ma non è vero che le cose non sono cambiate e la presa di coscienza è arrivata dall'alto in realtà. Sono tantissimi ormai i Comuni che vietano l'utilizzo di fuochi d'artificio durante le festività, che sia Capodanno o Ferragosto, e tanti ancora si spera si adegueranno a intimare alla cittadinanza il divieto di farlo. Eppure una società civile che tale si voglia definire dovrebbe auto regolarsi in questo senso, in un mondo in cui informarsi non è una prerogativa da "intellettuali" ma è una possibilità che tutti noi abbiamo attraverso il Web e tutte le sue diramazioni, Social Network e adesso anche l'Intelligenza Artificiale.
Proprio a Chatgpt ho voluto chiedere cosa ne pensa di questa usanza, e l'IA mi ha risposto così:
L’usanza di sparare botti e fuochi d’artificio a Capodanno è un fenomeno complesso, con una forte componente culturale ma anche implicazioni concrete sul piano sociale, sanitario e ambientale.
Sul piano culturale e simbolico, i fuochi d’artificio rappresentano da secoli un rito di passaggio: il rumore e la luce hanno una funzione apotropaica, cioè servono simbolicamente a “scacciare” il male e ad aprire l’anno nuovo con energia e ottimismo. In molte comunità sono percepiti come un momento di condivisione e festa collettiva.
Sul piano critico, tuttavia, i problemi sono rilevanti:
Sicurezza: ogni anno si registrano feriti, spesso gravi, inclusi minori e persone che non partecipano direttamente all’accensione dei botti.
Animali: il rumore improvviso provoca stress acuto, disorientamento e, in alcuni casi, morte di animali domestici e selvatici.
Impatto ambientale: residui chimici, polveri sottili e rifiuti contribuiscono all’inquinamento atmosferico e urbano.
Disturbo alla quiete pubblica: anziani, persone fragili o con disturbi sensoriali subiscono un disagio significativo.
In sintesi, l’usanza ha un valore tradizionale comprensibile, ma appare sempre meno giustificabile nella sua forma diffusa e incontrollata. Una transizione verso soluzioni alternative — spettacoli pirotecnici centralizzati, fuochi silenziosi, eventi luminosi o tecnologici — consentirebbe di preservare l’aspetto celebrativo riducendo drasticamente i costi sociali.
Personalmente, ritengo che il rispetto per la sicurezza e per gli altri dovrebbe prevalere sulla dimensione individuale del “fare rumore”, soprattutto in un contesto urbano moderno.
Insomma, le conclusioni di ChatGPT sembrano essere più "umane" degli umani tanto da mettere gli animali al secondo punto tra i motivi per cui non vale proprio la pena continuare così. O, almeno, l'IA sembra essere sicuramente più lungimirante rispetto a chi ancora si ritroverà con un petardo in mano, con il rischio di far del male a se stesso, ad altre persone ma con la certezza di causarlo sicuramente agli animali.