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E' un momento molto delicato per i cani in Italia. Non solo perché l'estate è per antonomasia la "stagione degli abbandoni" ma anche perché nel mondo della cinofilia imperversa la polemica che si è scatenata a causa della proposta di legge della Regione Lombardia, che potrebbe diventare norma nazionale, sulle regole stabilite per l'eventuale applicazione dell'obbligo di patentino per chi detiene determinate tipologie di cani a carico solo però di chi non ha acquistato animali con pedigree.
Nel bailamme di un'Italia post ferragostiana in cui i primi dati raccontano di centinaia di cani ancora una volta puntualmente abbandonati in periodo vacanziero e una legge che se passerà al vaglio del Parlamento prevede una sostanziale iniquità a carico di chi vuole adottare dai canili nell'essere obbligati a seguire dei corsi mentre "certifica" automaticamente che i cani presi da allevamento non sono potenzialmente pericolosi, la premier Giorgia Meloni ha deciso di dedicare parte del poco tempo delle sue ferie in Puglia andando a fare una visita proprio a un allevamento e non a un canile.
E lo ha fatto prestandosi anche a quello che è un vero e proprio spot per l'allevatore nel classico stampo degli slogan di centro destra. La Presidente del Consiglio, infatti, non ha esitato a rispondere alla domanda di una delle due persone che compaiono nel video con lei e che fanno parte del centro di riproduzione che le ha chiesto: "Giorgia, qual è il cane italiano per eccellenza?" in questo modo: "Il Cane corso italiano" e con l'altro che conclude con un "Giusto!".
Come ha ricordato Sara Turetta, presidente dell'associazione Save The Dogs and other Animals, in un video che ha pubblicato sui suoi account social, quanto fatto da parte della massima rappresentante del Governo italiano è al quanto distopico, a meno che non si voglia appunto consapevolmente ignorare la realtà di un Paese in cui strutture pubbliche e private ospitano migliaia di cani in attesa di famiglia e in una regione come la Puglia dove c'è un numero esorbitante di animali reclusi nei canili.
"La Puglia è la seconda regione dopo la Campania con il maggior numero di cani rinchiusi nei canili: sono tra i 17 18 mila e ha un tasso di randagismo tra i più gravi del nostro Paese – spiega Turetta – Non sarebbe stato più responsabile andare a visitare uno dei tanti canili di cui è piena questa regione o dei rifugi gestiti da volontari che cercano disperatamente di sistemare questi animali e di ricollocarli?".
La presidente di Save The Dogs, unica italiana che nel 2012 è stata insignita della "Stella d'Italia, un'onorificenza civile concessa dal Presidente della Repubblica alle personalità che si sono distinte nella promozione dei rapporti di amicizia e collaborazione tra l’Italia e gli altri Paesi, in particolare in ambito sociale, accenna anche a un rapporto di amicizia che ci sarebbe tra la premier e l'allevatore da cui si è recata, specificando che "non c'è niente di male in questo ma prima di diffondere la notizia bisognerebbe informarsi e bisognerebbe sapere che c'è un grosso problema di sovraffollamento canino nel nostro Paese per cui un politico responsabile non dovrebbe assolutamente promuovere questo tipo di attività".
Turetta mette in evidenza anche un rischio che non è un'ipotesi lontana, visto che succede puntualmente e da sempre quando un "vip" fa generare grande interesse su determinate razze di cani: "E' facile prevedere che i Cani corsi diventino di moda per un certo periodo e che questo allevatore avrà un'impennata delle vendite e, come sanno tutti i volontari, i Cani corsi sono ben presenti nei nostri canili perché sono cani impegnativi, difficili, costosi… quindi una razza che non andrebbe assolutamente promossa che ritiene moltissime conoscenze e competenze".
La chiusura della presidente di Save The Dogs poi è tristemente veritiera, proprio rispetto anche a quanto la gestione dei canili pesi sulle tasche degli italiani a fronte di una completa mancanza di un piano coerente e coeso che dovrebbe mirare solo a svuotare le strutture a fronte di sostegni alle famiglie e campagne di sensibilizzazione che vadano al di là degli inutili appelli al "non abbandonare" ma che puntino invece a prevenire il fenomeno con il sostenere adozioni mirate e consapevoli. " Provo profonda amarezza nel vedere quanto la politica sia disconessa dalla realtà e dai problemi del Paese – conclude infatti Turetta – In Italia si spendono duecento milioni all'anno per tenere decine e decine di migliaia di cani abbandonati nei nostri canili".