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12 Giugno 2025
17:24

A Genova cani e altri animali a rischio per le esche avvelenate: bonificate due aree della città

A Genova due aree potenzialmente a rischio sono state bonificate dalle esche avvelenate grazie all’intervento del nucleo cinofilo antiveleno della Regione Liguria. Nessuna sostanza sospetta è stata trovata, ma resta alta l’attenzione per cani e gli altri animali.

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Allarme esche avvelenate a Genova. Questa volta la denuncia non corre solo sui social: l'amministrazione regionale è intervenuta per bonificare diverse aree della città da esche e bocconi avvelenati. L'intervento è avvenuto giovedì 12 giugno ad opera del nucleo cinofilo antiveleno.

Esche avvelenate a Genova: le aree bonificate

Il 10 giugno, il nucleo cinofilo antiveleno della Regione Liguria è intervenuto nell'area di forte Tenaglia a seguito di una segnalazione per la possibile presenza di esche avvelenate. Il sopralluogo ha permesso di bonificare la zona, senza rilevare ulteriori sostanze sospette. Successivamente, su richiesta di alcune persone preoccupate per l'incolumità dei loro cani, l’azione è stata estesa anche al percorso ginnico del Righi, dove non sono state individuate criticità.

A condurre l'operazione è stato il nucleo di vigilanza faunistico-ambientale regionale che opera su tutto il territorio e svolge attività di prevenzione e contrasto al bracconaggio, monitoraggio della fauna selvatica, supporto agli enti locali e interventi specifici, insieme alle unità cinofile lavora per la ricerca di veleni e bocconi sospetti.

Il consigliere Piana: "Garantita la sicurezza"

"Grazie al lavoro tempestivo del nostro nucleo antiveleno – ha dichiarato il consigliere regionale con delega alla Fauna Selvatica Alessio Piana – abbiamo garantito la sicurezza in due aree molto frequentate della città. Continueremo a contrastare con decisione l’uso illecito di sostanze pericolose, a tutela della fauna, degli animali da compagnia e dei cittadini".

Casi simili erano già avvenuti a Roma, dove i residenti recentemente hanno denunciato la presenza di esche pericolose in diverse aree della città, e a Monza, dove il cane Yago è morto con sintomi di avvelenamento dopo una passeggiata al parco. L'episodio più eclatante si è verificato a San Marino: nella piccola repubblica un uomo per anni ha avvelenato decine di cani e ad aprile è stato individuato e arrestato.

Come riconoscere le esche avvelenate e chi chiamare

Un'esca avvelenata può presentarsi sotto svariate forme: una spugna fritta, un wurstel con chiodi, oppure una polpetta ripiena di topicida. A volte può non destare sospetti alla prima occhiata, per questo è bene essere sempre molto cauti quando si passeggia con il cane per strada.

Se si ritrovata una sospetta esca avvelenata per prima cosa bisogna documentare con foto e video il materiale ritrovato. Non bisogna mai toccare la possibile esca e neanche avvicinarsi troppo, in quanto a seconda della preparazione potrebbe contenere sostanze volatili tossiche. Lasciare esche avvelenate è un reato punito dal Codice penale, bisogna quindi fare attenzione a non inquinare la scena del crimine, permettendo alle autorità di fare i rilievi necessari.

I numeri da chiamare in caso di sospetto sono le Forze dell’Ordine, come Polizia Locale o Carabinieri Forestali, successivamente è buona norma segnalare il pericolo ad altri avventori fino all'arrivo delle autorità.

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