UN PROGETTO DI
20 Giugno 2025
13:54

A Celle Ligure il primo nido di tartaruga del 2025 in Liguria

A Celle Ligure è stato scoperto il primo nido di tartaruga marina Caretta caretta della Liguria per il 2025. Il nido, trovato il 19 giugno dai bagnini, sarà monitorato dal Gruppo Ligure Tartarughe con il supporto del Comune e dell’associazione Menkab.

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Si trova a Celle Ligure il primo nido di tartaruga marina Caretta caretta della Liguria per la stagione 2025. Il nido è stato trovato ieri dai bagnini dello stabilimento che hanno riconosciuto sulla sabbia le tipiche impronte lasciate dalle femmine di tartaruga marina che fuoriescono dall'acqua per deporre le uova.

A Celle Ligure la prima nidificazione  in Liguria nel 2025

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Le tracce lasciate da mamma tartaruga a Celle Ligure

Dopo il primo nido di tartaruga del 2025 trovato in Sicilia il 22 maggio, il primo nido ligure è stato rinvenuto il 19 giugno. Anche in questo caso è stato subito collocato un data logger per la registrazione della temperatura, sono state posizionate le prime limitazioni per evitare disturbo al nido, ed è stato prelevato un campione di sedimento. Nella mattina del 20, insieme al Comune di Celle Ligure sono state posizionate le barriere di protezione. Queste sono fondamentali perché i nidi non vanno mai spostati né toccati.

I bagnini come da prassi hanno avvisato la Guardia Costiera che a sua volta ha attivato associazioni e gruppi di ricerca tra i quali l'associazione Menkab e il Gruppo Ligure Tartarughe (GLT), costituito nel 2021 da Acquario di Genova. Sul luogo si è recato un naturalista dell’Arpal in rappresentanza del GLIT per raccogliere i dati sul nido: si trova a circa 11 metri dalla riva, a ridosso della falesia, e ad almeno 37 centimetri di profondità.

I dati sono fondamentali perché sulla base della temperatura media in prossimità del nido che viene registrata con l’utilizzo di data logger è possibile effettuare le previsioni di emersione sulla base delle quali il Comune pianifica la gestione della spiaggia e delle luci in modo da non creare disturbo e favorire la fuoriuscita dei piccoli. Al termine dei circa 50 giorni di incubazione, in una notte calma e buia, i piccoli rompono il guscio e iniziano la loro corsa verso il mare, guidati dall'istinto e soprattutto dalla luce naturale dell'orizzonte marino.

È in questa fase delicata che l'interferenza umana minaccia seriamente i piccoli: le luci artificiali provenienti dalle città, dagli stabilimenti balneari e dalle abitazioni lungo la costa rappresentano un pericolo mortale per le tartarughine appena nate perché possono disorientarle, inducendole a dirigersi verso l'entroterra invece che verso il mare. In questi casi i piccoli non raggiungono l'acqua ma si dirigono in direzione opposta verso la morte a causa dei predatori, della disidratazione o degli automobilisti se raggiungono le strade.

Per questo il monitoraggio del nido è fondamentale, e molte amministrazioni comunali, tra le quali quella di Celle, negli anni stanno scegliendo di ridurre le interferenze luminose nei giorni di schiusa, in accordo con volontari e ricercatori.

In prossimità della data di emersione prevista, normalmente non prima del 40-45° giorno dalla deposizione, viene predisposto un corridoio protetto e intensificata l’attività di sopralluoghi con presidio anche notturno da parte delle associazioni e dei volontari coinvolti.

Come avviene la schiusa delle uova

La schiusa è il momento più emozionante: nel momento di formazione del cono che rappresenta il primissimo step della possibile schiusa delle uova, viene allestito il corridoio ombreggiato dal nido al mare per proteggere maggiormente gli eventuali piccoli nella breve strada da compiere fino all’acqua e posizionata una bindella per le misurazioni.

Nel momento della schiusa e dell’emersione dei piccoli, lo staff GLIT e i volontari monitorano l’evento evitando disturbi esterni, conteggiando i nati e scattando fotografie, senza uso di flash, con riferimenti alle dimensioni dei piccoli.

Dopo 72 ore dall’ultima emersione, i biologi e naturalisti di Arpal e dell’Acquario di Genova procedono all’apertura del nido per completare l’indagine scientifica del nido con la raccolta di ulteriori dati.

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