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Sette italiani su dieci respingono la riforma della caccia firmata dal ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. Il discusso ddl punta a riformare la legge quadro sulla fauna selvatica, la n. 157 del '92 ampliando le prerogative dei cacciatori.
Il dato è emerso dal sondaggio effettuato da Swg per conto della Lipu dal titolo "Rapporto degli italiani con la biodiversità e l'avifauna", presentato sabato 24 maggio dall'associazione ambientalista.
Il 69% degli italiani vuole maggiori tutele per la Natura
Il 69% degli intervistati si dichiara d'accordo o molto d'accordo che l'unica riforma possibile della normativa in oggetto sia a favore dell'aumento delle tutele per la natura, contro lo 0,9% che dissente. Ancora, soltanto l'1,4% degli italiani ritiene che la legge attuale preveda troppe limitazioni per i cacciatori, giustificandone una riforma in senso filovenatorio.
Risultati in linea con altre consultazioni analoghe, anche non proposte da associazioni animaliste e ambientaliste, come l'ultimo Rapporto Italia promosso dall'Eurispes. Per i sondagisti dell'Eurispes, il 72,9% degli italiani è contro la caccia.
Nella consultazione promossa dalla Lipu, il quesito sulla caccia è stato posto il 21 maggio su un campione di 1.200 soggetti maggiorenni e rappresentante della popolazione reale di riferimento, in aggiunta rispetto ad altri che compongono il sondaggio.
"I dati del sondaggio – ha affermato il presidente della Lipu, Alessandro Polinori – dicono un risultato di 70 a 1 a favore delle tutele per la natura e fanno capire l'umore degli italiani su questa materia. La caccia è una pratica ormai scomparsa dalla cultura diffusa delle persone, che con il tempo hanno maturato una conoscenza e un rispetto della natura molto forti. Il divario tra pro natura e filo caccia è peraltro destinato a crescere man mano che il progetto di riforma del Governo dovesse effettivamente andare avanti".
La Lipu: "Riforma è una pessima idea"
Dalla circolazione delle bozze del ddl, non solo gli ambientalisti ma anche molti personaggi pubblici come il comico Giovanni Storti – del popolare trio Aldo, Giovanni e Giacomo – hanno denunciato i contenuti della riforma, così come la società civile.
Un dato che per il presidente della Lipu non può essere ignorato dalla politica: "Per questo – ha sottolineato Polinori – stiamo per trasmettere i dati del sondaggio alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ai ministri Lollobrigida e Pichetto Fratin, affinché possano farsi un'idea più chiara di cosa pensi già oggi il Paese e trarne le conseguenze. E intanto continueremo e rafforzeremo l'azione con il coordinamento delle associazioni ambientaliste e animaliste, per impedire che questa pessima iniziativa diventi realtà".
Cosa prevede la riforma della caccia voluta da Lollobrigida
La riforma voluta da Lollobrigida è stata fortemente criticata dalle maggiori associazioni ambientaliste e animaliste e definita un "regalo ad agricoltori, lobby delle armi e cacciatori". Molti sono i punti problematici segnalati dalle organizzazioni:
- La caccia da attività ludica diventa una pratica che per legge concorre alla tutela della biodiversità e dell’ecosistema dimenticando gli impatti che determina sulla conservazione della biodiversità;
- Vengono riaperti gli impianti di cattura dei richiami vivi;
- Le specie che possono essere catturate passano da 7 a 47 (milioni di animali oggi liberi finiranno all’ergastolo);
- Viene eliminato ogni limite nel possesso di uccelli da richiamo provenienti da allevamento;
- Viene consentita la caccia nelle aree demaniali come spiagge, zone dunali, foreste, praterie con enormi rischi per escursionisti, villeggianti, ciclisti;
- Cancellato ogni limite alla costruzione di nuovi appostamenti fissi di caccia con enormi impatti sul turismo e sull’inquinamento da piombo dei pallini.Le gare di caccia con cani e fucili sono consentite anche di notte e nei periodi di nidificazione;
- Nelle aree private la caccia potrà essere esercitata senza regole;
- Viene riconosciuta la licenza di caccia ai cittadini stranieri e non è prevista alcuna formazione dei cacciatori stranieri sulle regole italiane;
- Si aumentano i periodi di caccia che vengono estesi oltre febbraio (periodo di migrazione prenuziale e nidificazione);
- Possibile l’aumento delle specie cacciabili da parte della politica senza alcuna verifica preventiva dal punto di vista scientifico;
- La caccia sarà consentita anche dopo il tramonto con l’impossibilità di distinguere le specie ed enormi pericoli per la pubblica incolumità;
- Sarò consentita la braccata anche sui terreni innevati così da poter seguire le tracce degli animali e si disturberanno tutti gli altri nonostante siano in condizioni di difficoltà;
- Le guardie giurate di banche e supermercati potranno uccidere animali;
- Sono previste sanzioni fino a 900 euro per chi protesta contro le uccisioni di animali durante le attività di controllo, mentre non è prevista alcuna modifica dell’impianto sanzionatorio penale e amministrativo volta a reprimere il bracconaggio e il traffico di animali selvatici.