
Chi adotta dai canili di Muratella, Ponte Marconi o da una delle strutture convenzionate con Roma Capitale fino alla metà di novembre riceverà un voucher di 500 euro come supporto alle spese legate al mantenimento di un cane o di un gatto.
E' questa l‘iniziativa lanciata dall'ufficio della Garante degli animali della Capitale, Patrizia Prestipino, e rivolta a una determinata fascia della popolazione proprio per incentivare le adozioni e aiutare chi si trova già in difficoltà economiche.
Garante, ci spieghi nel dettaglio cosa avete previsto e come funziona l'iniziativa
E' una iniziativa che facciamo in via sperimentale perché ci siamo resi conto che tante persone lasciano il proprio animale perché non riescono a mantenerlo o non ne prendono uno perché sanno che comporta dei costi molto alti. Siamo così partiti col dare a chi adotta un voucher che serve strettamente per comprare dal cibo agli accessori (ciotole, guinzaglio, etc.) o per la cura del cane o del gatto al fine di acquistare dei para farmaci come l'antipulci, per fare un esempio. Il voucher è rivolto a chi ha un Isee fino a 20mila euro: è un'iniziativa sociale e culturale, un primo test che ci consentirà di capire quanto davvero può apportare beneficio a chi ha tutte le carte in regola per adottare un animale ma non lo fa a causa delle spese correlate. Tutti i voucher che non verranno utilizzati, comunque, saranno distribuiti alle volontarie che gestiscono le colonie feline di Roma che hanno tante spese di mantenimento a loro carico degli animali.
Perché ritiene che sia un buon incentivo per favorire le adozioni?
Più che un incentivo riteniamo che questo voucher sia un modo per sostenere l'amore. Il diritto di amare non può avere un costo e anche le persone che hanno una fragilità economica devono avere la possibilità di mantenere l'animale senza la preoccupazione di sottrarre risorse a se stessi o al resto della famiglia. Vivere con un cane comporta molte spese e bisogna valutarle considerando tutta la vita dell’animale quando si decide di farlo entrare in famiglia. Siamo partiti dal sostentamento delle spese di alimentazione e, se ci si ferma un attimo a riflettere, 500 euro per un cane di piccola taglia è un budget che può bastare anche per un anno.
Il costo di mantenimento di un cane o di un gatto pesa tanto soprattutto in caso di malattie o in generale per le spese veterinarie
Sì, le spese veterinarie sono costosissime e da anni porto avanti battaglie sulla questione. Da deputata ho presentato diverse proposte di legge: una sull'abbassamento dell'iva sulle prestazioni veterinarie dal 22 al 15%, un'altra sulla possibilità di prescrivere farmaci umani al posto di quelli veterinari (che costano di più) quando il principio è equivalente. Ma tutto questo non ha mai avuto prosieguo e nemmeno con il governo Meloni è cambiato qualcosa. E' chiaro che non potremo mai coprire con 500 euro la cura di una patologia importante ma possono servire in parte per piccoli interventi o, appunto, per l'acquisto di para farmaci.
Le persone che adotteranno spinte anche da questo incentivo, seguiranno dei percorsi di adozione con degli educatori?
Certo, ma questa è la prassi nei nostri canili a prescindere da qualsiasi "bonus". Nelle strutture di Roma Capitale operano educatori cinofili che accompagnano gli adottanti in tutte le fasi del percorso: dalla scelta del cane all'inserimento in famiglia. Il percorso di adozione responsabile si fa sempre attraverso incontri educativi in cui vi è la trasmissione alle persone che arrivano per prendere un compagno a quattro zampe dell'importanza della relazione tra essere umano e cane.
Altri Comuni hanno fatto questo tipo di iniziative, a volte contestate da chi si occupa del benessere dei cani, soprattutto quando la corrispondenza in termini di valore economico è un risparmio non relativo al benessere del cane ma, per esempio, uno sconto sulla tassa dei rifiuti. Nel caso del Comune di Roma invece avete scelto di corrispondere quello che è un "buono" per l’acquisto di alimenti e accessori
Sì, riteniamo che sia fondamentale puntare al supporto diretto con incentivi economici che riguardano il cane in quanto tale e sollevando le persone in parte dalle spese che devono necessariamente fare per garantire il benessere dell'animale. Abbiamo fatto un bando e presto indicheremo quali sono i negozi che hanno manifestato interesse. Chiariamolo bene: non si tratta di soldi in contanti ma di un voucher, appunto, che può essere utilizzato solo in determinati punti commerciali.

Com’è la situazione dei canili nella Capitale?
Muratella, che è il più grande ed il più noto, possiamo dire che è "in pareggio": ad esempio a luglio sono entrati 300 cani e altrettanti sono stati adottati. Ponte Marconi è meno conosciuto dagli stessi romani e per entrambi comunque non ci basta quello che ad oggi siamo riusciti a fare. Per questo puntiamo tanto su iniziative come "il canile va in città": abbiamo invertito il paradigma e portiamo i cani fuori dal canile oltre a chiedere alle persone di venirli a conoscere nelle strutture. Si tratta di manifestazioni pubbliche in cui cani selezionati in base all'indice di adozione "sfilano" per essere conosciuti dalle persone e ora che siamo arrivati all'ottava edizione abbiamo visto che almeno la metà trova una famiglia che li accoglie.

Avete anche fatto un'altra operazione molto interessante, mettere le foto dei cani sulle buste della Centrale del latte. Come è andata?
Ecco, quell'iniziativa ad esempio ci ha aiutato a far conoscere di più i cani di Ponte Marconi e a far nettamente aumentare le visite in canile. L'idea è stata quella di far stampare sulle buste di latte la foto dei cani accompagnata da un qr code attraverso il quale era possibile leggere la storia del singolo soggetto e accedere alle info di tutti i cani in cerca di adozione.
Qual è la realtà della Roma dei cani e dei gatti?
Non è mai abbastanza quello che si fa in una città complicata come Roma, in cui però un romano su tre ha un cane o un gatto. Ci sono ancora tantissimi cani vaganti che vengono recuperati sul territorio. Nella maggior parte dei casi si tratta di abbandoni o di animali nati in libertà, come ad esempio i Pastori maremmani o incroci di questa tipologia. Poi anche nei canili della Capitale succede quello che accade in molte altre realtà su tutto il territorio nazionale: la presenza di cani percepiti come pericolosi dopo gravi episodi di cronaca nera. Si tratta prevalentemente di Pitbull e derivati di questa razza ma anche gli stessi Maremmani sono poi più complicati da far adottare. Su entrambe queste tipologie pesa il clima negativo che si è creato nei loro confronti.
Come continuerà il lavoro dell'ufficio del Garante dei diritti animali a Roma?
Ogni cane ha la sua storia e ogni storia ha le sue emozioni: come Garante degli animali faccio le cose mettendo una mano sul cuore e una sulla coscienza e tutto il lavoro mio e del mio staff è rivolto al recupero di temi importantissimi che mirano al rispetto del benessere. Importante per noi è dare messaggi chiari e fare azioni concrete per incentivare l'adozione responsabile.