UN PROGETTO DI
31 Dicembre 2025
11:50

5 animali che abbiamo conosciuto nel 2025: quali nuove specie hanno scoperto gli scienziati quest’anno

Dal garrulo splendente al pesce “Super Saiyan”, dal marsupiale andino e dalla farfalla dedicata a Giulio Regeni alla mantide coda di serpente tutta italiana: ecco 5 tra le specie animali scoperte nel 2025.

Immagine
Ogni anno vengono scoperte tantissime nuove specie animali. Tra queste, anche una mantide tutta italiana che vive solo in Sardegna. Foto Roberto Scherini

Ogni anno, naturalisti e biologi in tutto il mondo scoprono centinaia – a volte migliaia – di nuove specie animali. La biodiversità del nostro pianeta è infatti talmente vasta e in gran parte ancora inesplorata che molte forme di vita rimangono nascoste alla scienza per decenni o secoli, aspettando solo di essere osservate, studiate e infine descritte finalmente con un nome ufficiale.

Anche il 2025 non è stato da meno e sono arrivate molte di queste "prime volte", animali mai visti prima che ci ricordano quanto incredibilmente poco conosciamo del mondo naturale e della vita sul nostro pianeta. Raccoglierle e raccontarle tutte sarebbe impossibile, qui ve ne presentiamo 5 tra le più curiose e interessanti scoperte negli ultimi mesi, tra cui alcune tutte italiane.

Ptilorrhoa urrissia, il garrulo splendente appena scoperto Papua Nuova Guinea

Immagine
Ptilorrhoa urrissia, una nuova specie scoperta in Papua Nuova Guinea grazie alle fototrappole. Foto da Woxvold et al., 2025

Proprio sul finire dell’anno, tra le foreste montane della Papua Nuova Guinea gli ornitologi hanno scoperto un uccello che nessuno aveva mai visto prima: Ptilorrhoa urrissia. Appartiene al gruppo dei garruli splendenti – piccoli passeriformi dalle abitudini terricole noti per essere difficili da osservare – questa specie è rimasta invisibile per decenni, proprio perché vive in zone impervie e perché tende a muoversi spesso al suolo.

I garruli splendenti sono inoltre uccelli molto timidi, con piumaggi spesso molto colorati e un comportamento schivo. Grazie a fototrappole installate dai ricercatori nella foresta, sono state raccolte per la prima volta immagini che hanno confermato la sua unicità. La scoperta è però tanto affascinante quanto preoccupante: finora sono stati osservati meno di dieci individui e la specie potrebbe già essere in serio pericolo di estinzione.

Vanderhorstia supersaiyan, il ghiozzo "Super Saiyan" dedicato a Dragon Ball

Immagine
La nuova specie Vanderhorstia supersaiyan dedicata all’universo di Dragon Ball. Foto da Koeda et al., 2025

Nel mare intorno all’isola di Ishigaki-jima, in Giappone, è stato invece descritto un nuovo pesce dal nome decisamente insolito: Vanderhorstia supersaiyan. Battezzato così in omaggio alla famosa trasformazione di Goku e degli altri guerrieri Saiyan nel manga e nell'anime Dragon Ball, questo ghiozzo vive in acque profonde, circa 210 metri sotto la superficie, in una zona che gli scienziati chiamano anche "zona crepuscolare".

Nonostante l’ambiente in cui vive sia generalmente caratterizzato da poca luce e colori smorzati, questo piccolo pesce – lungo meno di 8 centimetri – sfoggia pinne dai toni giallo brillante che hanno ricordato ai ricercatori l'aura luminosa dei personaggi della celebre opera di Akira Toriyama. Un esempio di come anche la cultura pop possa finire perfino nei nomi scientifici, pur sempre seguendo le regole rigorose della tassonomia.

Marmosa chachapoya, il nuovo marsupiale delle Ande

Immagine
La nuova specie di "opossum topo" Marmosa chachapoya scoperta sulle Ande peruviane. Foto di Pedro Peloso

Durante una spedizione nelle foreste nebbiose delle Ande peruviane è stato scoperto un piccolo marsupiale mai visto prima: Marmosa chachapoya. I marsupiali sono un gruppo di mammiferi noti soprattutto in Australia, ma presenti con diverse specie anche in America Centrale e Meridionale: si distinguono per il fatto che le femmine portano spesso i piccoli in una sorta di "marsupio" o "tasca" esterna, da cui il nome marsupiale.

Questo "opossum topo", come vengono chiamati in inglese alcuni marsupiali sudamericani, è lungo circa 10 centimetri (escludendo la coda) e presenta un pelo rossiccio con distintive macchie scure attorno agli occhi. La specie è stata dedicata ai Chachapoyas, un popolo indigeno della regione, collegando questa scoperta alla storia umana e culturale di questi territori.

Diplodoma giulioregenii, la farfalla dedicata a Giulio Regeni

Immagine
Diplodoma giulioregenii, la farfalla italiana dedicata a Giulio Regeni. Foto di Stefano Scalercio

Anche qui in Italia non mancano le nuove specie animali appena scoperte dalla scienza. In Calabria, per esempio, è stata descritta una nuova specie di farfalla che è stata dedicata alla memoria di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano assassinato in Egitto nel 2016. La farfalla si chiama Diplodoma giulioregenii ed è stata identificata grazie all'analisi del DNA e ad alcune piccole differenze morfologiche rispetto ad altre specie simili.

Dedicare il nome di una specie a una persona è un modo per fare in modo che quel nome resti per sempre nella letteratura scientifica e nella memoria collettiva, un gesto simbolico che lega la biodiversità alla nostra storia e – in questo specifico caso – anche a una delle pagine più brutte e tristi, quelle che hanno portato alla tortura e all'omicidio di Giulio Regeni.

Ameles serpentiscauda, la mantide italiana dalla "coda di serpente"

Immagine
La mantide Ameles serpentiscauda, una nuova specie scoperta in Sardegna. Foto di Roberto Scherini

In Sardegna è stata invece scoperta una piccolissima mantide con caratteristiche tanto strane da meritare il nome evocativo di Ameles serpentiscauda, letteralmente "mantide dalla coda di serpente". Oltre alla forma insolita del corpo, gli entomologi hanno anche osservato un comportamento di corteggiamento unico: i maschi muovono la parte terminale dell'addome – la "coda" – con movimenti sinuosi, quasi come un serpente.

È una sorta di "danza" di corteggiamento mai documentata prima in una mantide e che secondo i ricercatori può aiutare il maschio a ridurre il rischio di essere mangiato dalla femmina durante l'accoppiamento. La specie è endemica – cioè vive solo in una piccolissima area della Sardegna – e purtroppo già considerata in serio pericolo di estinzione proprio a causa della sua distribuzione molto limitata.

Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views