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Dati Istat sull’occupazione: le grandi imprese assumono meno

I dati Istat non smettono di fornire cattive: le grandi imprese assumono meno, sia quelle industriali che quelle dei servizi. In lieve aumento soltanto la retribuzione oraria dei lavoratori.
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grandi imprese assumono meno

Nessuna buona nuova dall’Istat: soltanto pochi giorni fa si comunicava la notizia dell’aumento dell’inflazione mentre oggi arriva la conferma che l’occupazione è in calo, soprattutto nelle grandi imprese: intendendo con questo termine le aziende in cui lavorano più di 500 dipendenti. I dati si riferiscono all’intero 2010 in cui i registra un aumento dell’1,6%, considerando come occupati anche i cassaintegrati, mentre il dato scende al 1% al netto della cassa integrazione.

Un’informazione che non smette di inquietare quanti, tra giovani e meno giovani, combattono ogni giorno per tentare di entrare o di restare nel mercato del lavoro. A poco sembrano servire curriculum vitae vincenti scritti in maniera efficiente e lettere di presentazione degne di plauso: la crisi c’è e si sente. In particolare, a farne le spese sono, in primis, le imprese industriali in cui l’occupazione è calata del 2,5% al lordo della cassa integrazione mentre è scesa solo dello 0,7% al netto della cassa; dato che ci conferma l’alto numero di personale cassaintegrato nel 2009. Non se la passa meglio il settore dei servizi, dove durante l'intero anno l'occupazione è diminuita dell'1,2% al lordo della cassa e dell'1,3% al netto della cassa integrazione. Aldilà dalle percentuali, sono i numeri ad impressionare: la base dei lavoratori nelle grandi aziende è costituita da 2.1 milioni di occupati, cassaintegrati inclusi; considerando tale base i posti tagliati nelle grandi imprese  sono circa 33.000: di cui 15.000 riguardano i lavoratori nei servizi e 18.000 quelli nelle grandi imprese industriali.

Meno lavoratori con una paga leggermente più alta: questo indicano i dati sulla retribuzione dei lavoratori. Le grandi imprese, infatti, secondo l’Istat hanno aumentato del 1,5% la retribuzione considerata su base tendenziale; su base congiunturale, invece, l’aumento della retribuzione lorda è stata dello 0,9%. Tali dati si riferiscono alla retribuzione oraria dei lavoratori. In particolare durante il mese di dicembre 2010 la retribuzione lorda ha registrato un + 0,9% rispetto al mese precedente, mentre quella su base annuale è stata di -1,6%.

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