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USA: La pubblicità delle armi accanto alla cronaca del massacro della scuola

Una gaffe dai tratti macabri quella del Rock Hill Herald. Il giorno dopo la strage di Newtown, nella quale Adam Lanza ha ammazzato a sangue freddo 26 persone, il quotidiano ha pensato bene di pubblicare la reclame dei saldi natalizi di un negozio di armi proprio affianco alla cronaca della tragedia.
A cura di Biagio Chiariello
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pubblicita armi nella pagina sulla strage

Il Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, oggi è arrivato nel Connecticut, nella città sconvolta dal massacro di bambini e di fronte a centinaia di persone ha letto commosso i nomi di tutte le vittime di Adam Lanza. Come è facile immaginare, la strage di Newton vive e vivrà ancora di strascichi e conseguenze oggi e nei prossimi giorni, settimane, mesi, anni. Al centro delle polemiche, naturalmente, la spinosa questione delle armi. Un argomento che divide le coscienze e che muove grandi, immensi interessi economici. Porre dei limiti alla vendita (troppo) facile è una sfida che lo stesso inquilino della Casa Bianca ha messo in agenda. Non è facile. Lo si capisce da diversi elementi: dal fatto che negli States ci sono circa 58 mila negozi di armi e che nel Paese si producono circa 6 milioni di fucili e pistole; ma anche dal fatto che la potentissima lobby delle armi difende a spada tratta i propri interessi.

Un'ossessione nazionale? Forse sì, se si considera che all'indomani della carneficina della Sandy Hook Elementary School, un quotidiano del South Carolina, il Rock Hill Herald ha avuto il coraggio di fare pubblicità del discusso "prodotto" proprio nella pagina che ospitava la cronaca della tragedia di Newtown. "Consigli per i regali natalizi" dice la reclame del negozio Smith & Wesson: per le feste si consiglia di donare un fucile d'assalto o una pistola automatica ai propri cari.

pubblicita armi quotidiano usa

Una gaffe epica dai tratti macabri quella dell'Herald che non poteva certo passare inosservata. Ieri, il quotidiano si è prontamente scusato, provando a ridimensionare l'incredibile errore: "Vogliamo rassicuravi che non si è trattato di una cosa voluta. Non è colpa né dell'inserzionista, né dell'editore. Gli annunci di solito vengono collocati nella varie pagine giorni prima che i giornali arrivano nelle edicole. In questo caso, la pubblicità in questione è stata messa in quella pagina Giovedì mattina. Ma ammettiamo che noi di Herald avremmo dovuto riconoscere la sfortunata giustapposizione della pubblicità con una storia e una fotografia che parla della violenza delle armi".

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