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Onu, Guantanamo costituisce “Grave violazione della legge internazionale”

Secondo Navi Pillay, alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani “Gli Stati Uniti sono in una chiara violazione non solo degli impegni presi, ma anche della legge internazionale e degli standard che sono obbligati di rispettare”.
A cura di Danilo Massa
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guantanamo Camp_x-ray

Due giorni dopo il primo mandato alla Presidenza degli Usa, Barack Obama si impegnò con un decreto esecutivo a chiudere la base militare di Guantanamo entro l'anno. Dopo più di quattro anni i detenuti sono a Guantanamo nel loro indefinito status di prigionieri atipici e, spesso, a tempo indeterminato. Interviene così nuovamente l'Onu, che fa notare agli Stati Uniti che il carcere cubano è "in chiara violazione della legge internazionale". L’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Navi Pillay, si è detta profondamente delusa dalla permanenza della base militare, nonostante l'impegno ripetuto e disatteso di Obama di smantellare il campo e trasferire i detenuti. La Pillay invita inoltre a riflettere sull'importanza ideologica che i diritti umani rivestono nell'azione geopolitica degli Usa: la presenza di Guantanamo, infatti, "mette gravemente in dubbio la posizione degli Stati Uniti come difensore dei diritti umani e indebolisce il ruolo di Washington quando affronta temi di diritti umani in altre parti del mondo".

L'Onu chiede dunque di rilasciare i detenuti la cui estraneità agli attentati terroristici è stata già accertata. Secondo la Pillay metà dei prigionieri – in totale sono registrati 166 detenuti – potrebbe già tornare nel paese di origine. L'incarcerazione a tempo indeterminato di alcuni reclusi, nota ancora il commissario ONU per i diritti umani, costituisce una violazione del diritto internazionale. La chiusura di alcune aree come il Camp X-Ray e la riduzione progressiva dei prigionieri non è dunque sufficiente a far rientrare le accuse della comunità internazionale contro gli Usa, tanto più che il comando a cui risponde il campo ha chiesto all'erario 49 milioni di dollari per ricollocare sempre a Guantanamo i "prigionieri speciali". Alcuni detenuti vengono intanto alimentati forzatamente, dopo che uno sciopero della fame li ha condotti in fin di vita. Ad oggi, dei 166 prigionieri registrati, 40 rifiutano di alimentarsi.

[Foto in apertura tratta da Wikipedia]

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