Governo Usa dice no alla fusione tra Us Airways e American Airlines

Il governo americano ha deciso di dire no alla fusione tra i due colossi dell'aviazione civile americana Us Airways e American Airlines che avrebbe dato vita ad un gruppo con 6.700 voli giornalieri e un fatturato annuo di oltre 40 miliardi di dollari. Il dipartimento di Giustizia statunitense infatti ha fatto ricorso al tribunale di Washington DC per bloccare la progettata fusione delle due compagnie aeree spiegando che porterebbe al calo della competizione sui mercati interni e di conseguenza all’aumento delle tariffe e al calo dei servizi offerti, il tutto a discapito dei consumatori. La decisione del governo centrale americano si affianca a quella  di procuratori generali di sei Stati già contrari all’operazione per gli stessi motivi. Secondo il dipartimento federale Usa infatti la fusione "ridurrebbe sostanzialmente la competizione nel settore aereo commerciale nei mercati locali attraverso gli Stati Uniti" a scapito dei passeggeri che finirebbero per pagare tariffe più alte

Meno concorrenza e biglietti più alti – In particolare secondo gli analisti del dipartimento di giustizia la nuova compagnia aerea non offrirebbe gli stessi sconti di cui attualmente usufruiscono ai consumatori della US Airways che da tempo ha applicato una politica molto aggressiva sui costi dei biglietti per competere con la concorrenza interna. Come ha spiegato Bill Baer, assistente del segretario alla Giustizia per la divisione Antitrust, in una conferenza stampa convocata appositamente, i creditori e gli azionisti delle due compagnie aeree potrebbero anche beneficiarne della fusione ma sarebbero i consumatori "ad essere fregati". Dopo l'annuncio le azioni della US Airways hanno perso quota a Wall Street così come in caduta è il valore dei titoli di AMR, la casa madre di American Airlines, che a sua volta è stata sospesa per eccesso di ribasso.