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Tessera sanitaria recapitata al figlio morto 16 anni fa, i genitori: “Errore crudele”

Un crudele errore per due coniugi di Tradate (Varese): a casa arriva la tessera sanitaria destinata al figlio Alessandro, morto ormai 16 anni fa. La denuncia dei due: “Un fatto increscioso, a cui non sappiamo dare una spiegazione logica”.
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A cura di Francesca Del Boca
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Il documento nuovo di pacca per Alessandro, con tanto di foglio di accompagnamento che ne elenca tutti i vantaggi nella vita di tutti i giorni. Solo che il destinatario di quella tessera sanitaria è morto 16 anni fa. 

Lo denunciano i genitori, increduli e addolorati, per i quali quella lettera recapitata a casa è stato come riaprire una vecchia ferita. Mai completamente emarginata, anche dopo così tanto tempo. Ma adesso, dopo questo errore crudele, è come affondarci dentro un coltello.

"Un fatto increscioso"

"Un fatto increscioso, a cui non sappiamo dare una spiegazione logica", raccontano i due coniugi di Tradate (Varese) al quotidiano locale La Prealpina, che ha riportato la storia. "Non ce l’abbiamo con nessuno, ma ci domandiamo se ai giorni nostri, con una digitalizzazione che ha raggiunto livelli di eccellenza, sia ancora possibile che accada quello che è accaduto alla nostra famiglia".

Ovvero che Alessandro, scomparso troppo presto, esista dopo 16 anni ancora nei database del Ministero della Salute. Come se nel tempo fosse cresciuto, come se vivesse ancora. Tornano i ricordi, torna il dolore.

Burocrazia crudele

I due si aspettano adesso delle scuse. Anche se passare all'azione è difficile. "Onestamente non sappiamo cosa fare, e neppure a chi rivolgerci pensando che questi documenti vengono emessi fuori città". Intanto, i genitori di Alessandro hanno deciso di rendere pubblica la loro vicenda per sensibilizzare l'opinione pubblica, e i funzionari della burocrazia nazionale. "Lo speriamo per coloro i quali dovessero trovarsi nella nostra situazione".

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