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Perde il lavoro dopo 25 anni e non riesce a trovarne un altro: “L’esperienza in una multinazionale non basta”

F.G. ha lavorato per 25 anni in una multinazionale. Nonostante la sua importante esperienza, non riesce a trovare un altro lavoro. La sua lettera a Fanpage.it.
A cura di Ilaria Quattrone
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F.G. ha lavorato per venticinque anni per una multinazionale, che diverso tempo fa ha previsto un progetto di ristrutturazione aziendale con un piano all'esodo su base volontaria per i dipendenti in esubero.

L'uomo ha accettato di usufruire di questo strumento convinto che la sua forte esperienza lavorativa lo avrebbe aiutato a trovare un'altra occupazione nel giro di poco tempo.

In realtà non è stato così. F.G., 50 anni, da un anno invia almeno una decina di curriculum al giorno. Non ha mai ricevuto alcuna risposta. E quando ha letto la lettera di una donna di 58 anni che non riusciva a trovare una nuova occupazione, dopo diversi anni di lavoro, ha scelto di inviarne anche lui una a Fanpage.it.

Di seguito il testo:

"Ho sbagliato a credere che 25 anni di esperienza in una multinazionale di altissimo livello fossero determinanti per far apprezzare il proprio percorso professionale ad altre aziende.

Ho sbagliato a credere che essere propensi al cambiamento, come di continuo ti vogliono convincere, fosse la strada da percorre per tener vivo il sentimento di sfida e l’orgoglio personale in quello che si è fatto e quello che ancora si vuole fare.

Ho sbagliato a credere che il mercato del lavoro fosse cambiato in meglio e che la professionalità, fedeltà e spirito di sacrificio fossero valori considerati positivamente.

Ho sbagliato a credere che a 50 anni si è ancora nel pieno delle capacità intellettive, di resistenza e resilienza per affrontare nuove sfide.

Ho sbagliato a credere che i processi di selezione fossero più attenti e sensibili verso candidati che ancora hanno sogni ed aspettative per il futuro.

Ho sbagliato a credere che, inviare candidature perfettamente in linea con le proprie competenze, generassero almeno un contatto telefonico per approfondire il profilo… invece di una mail automatica (quando va bene) che ti ringrazia per l’impegno nel proporti ma “questa volta abbiamo deciso di non procedere”.

Ho sbagliato ad avere fiducia".

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