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Vede uno squalo spiaggiato e lo riporta in mare senza pensarci: “Non potevo guardarlo soffrire”

In Oregon, una donna che passeggiava in spiaggia col suo cane ha salvato un giovane squalo salmone rimasto intrappolato con la bassa marea. Senza pensarci troppo, lo ha afferrato per la coda con una mano e lo ha riportato in mare.

10 Novembre 2025
12:20
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Colleen Dunn stava passeggiando in spiaggia quando ha trovato un squalo in difficoltà in una pozza di marea

Stava passeggiando con il suo cane sulla spiaggia di Manzanita, sulla costa dell'Oregon, quando a un certo punto Colleen Dunn ha notato qualcosa di strano nell'acqua bassa lasciata dalla marea. Intrappolato in una piccola pozza, c'era uno squalo lungo poco più di un metro e in evidente difficoltà. Era un giovane squalo salmone che di lì a poco sarebbe sicuramente morto. "Non potevo stare ferma a guardarlo soffrire", ha raccontato Dunn ai media locali.

Nel video che circola online si vede infatti la donna avvicinarsi con cautela, afferrare con una mano lo squalo per la coda e trascinarlo poi in mare aperto, dove finalmente riesce a nuotare via. Un gesto istintivo, di compassione, che ha però richiesto anche molto sangue freddo e prudenza. Gli squali, anche se di piccole dimensioni o in difficoltà, restano animali selvatici potenzialmente molto pericolosi. Nei giorni successivi, il giovane squalo non è stato più avvistato e con ogni probabilità è riuscito a riprendere il mare aperto sano e salvo.

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Lo squalo salmone (in alto) sembra un "piccolo" squalo bianco (in basso). Immagine da Wikimedia Commons

Lo squalo salmone (Lamna ditropis), conosciuto anche come smeriglio del Pacifico, è una specie che vive nelle acque fredde e temperate del Pacifico settentrionale, tra Giappone, Alaska e costa occidentale degli Stati Uniti. Si tratta di un predatore agile e veloce, in grado di nuotare anche a grande profondità e di inseguire le sue prede – soprattutto salmoni (da qui il nome), aringhe e altri pesci pelagici – per lunghi tratti. È una specie migratrice e i giovani, come accaduto probabilmente in questo caso, si concentrano spesso vicino alla costa.

A prima vista può sembrare un "piccolo" squalo bianco (può comunque raggiungere i tre metri du lunghezza), con cui viene spesso confuso. Ha il corpo affusolato, muso conico, grandi occhi tondi e neri, dorso grigio scuro e ventre chiaro. Ma in realtà non è un parente stretto del bianco (Carcharodon carcharias) ed più strettamente imparentato invece con lo smeriglio (Lamna nasus), uno squalo diffuso anche nell'Atlantico e nel Mediterraneo, dove è però sta diventando sempre più raro.

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La maggior parte degli squali sono in declino soprattutto a causa delle catture accidentali negli strumenti da pesca. Foto da Wikimedia Commons

Lo smeriglio, infatti, è oggi considerato, come tanti altri squali, in serio pericolo d'estinzione, soprattutto a causa delle catture accidentali – quando rimane intrappolato nelle reti o agganciato agli ami destinati ad altri pesci – e della lentezza con cui le popolazioni riescono a crescere numericamente. Questi antichi predatori, infatti, hanno cicli riproduttivi molto lenti, hanno bisogno di tanti anni per raggiungere la maturità sessuale e le femmine danno alla luce pochi piccoli.

Anche per questo, il salvataggio di Colleen Dunn è molto di più di una piccola notizia positiva. Gli squali, spesso ingiustamente temuti e fraintesi, svolgono un ruolo fondamentale nel regolare le dinamiche ecologiche degli oceani, mantengono le popolazioni di pesci e altre prede sotto controllo e fanno "funzionare" le catene alimentari marine. Ogni individuo salvato e restituito al mare – come quello in Oregon – è quindi un ingranaggio indispensabile per mantenere in salute gli oceani da cui tutti dipendiamo.

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