
Stava passeggiando con il suo cane sulla spiaggia di Manzanita, sulla costa dell'Oregon, quando a un certo punto Colleen Dunn ha notato qualcosa di strano nell'acqua bassa lasciata dalla marea. Intrappolato in una piccola pozza, c'era uno squalo lungo poco più di un metro e in evidente difficoltà. Era un giovane squalo salmone che di lì a poco sarebbe sicuramente morto. "Non potevo stare ferma a guardarlo soffrire", ha raccontato Dunn ai media locali.
Nel video che circola online si vede infatti la donna avvicinarsi con cautela, afferrare con una mano lo squalo per la coda e trascinarlo poi in mare aperto, dove finalmente riesce a nuotare via. Un gesto istintivo, di compassione, che ha però richiesto anche molto sangue freddo e prudenza. Gli squali, anche se di piccole dimensioni o in difficoltà, restano animali selvatici potenzialmente molto pericolosi. Nei giorni successivi, il giovane squalo non è stato più avvistato e con ogni probabilità è riuscito a riprendere il mare aperto sano e salvo.

Lo squalo salmone (Lamna ditropis), conosciuto anche come smeriglio del Pacifico, è una specie che vive nelle acque fredde e temperate del Pacifico settentrionale, tra Giappone, Alaska e costa occidentale degli Stati Uniti. Si tratta di un predatore agile e veloce, in grado di nuotare anche a grande profondità e di inseguire le sue prede – soprattutto salmoni (da qui il nome), aringhe e altri pesci pelagici – per lunghi tratti. È una specie migratrice e i giovani, come accaduto probabilmente in questo caso, si concentrano spesso vicino alla costa.
A prima vista può sembrare un "piccolo" squalo bianco (può comunque raggiungere i tre metri du lunghezza), con cui viene spesso confuso. Ha il corpo affusolato, muso conico, grandi occhi tondi e neri, dorso grigio scuro e ventre chiaro. Ma in realtà non è un parente stretto del bianco (Carcharodon carcharias) ed più strettamente imparentato invece con lo smeriglio (Lamna nasus), uno squalo diffuso anche nell'Atlantico e nel Mediterraneo, dove è però sta diventando sempre più raro.

Lo smeriglio, infatti, è oggi considerato, come tanti altri squali, in serio pericolo d'estinzione, soprattutto a causa delle catture accidentali – quando rimane intrappolato nelle reti o agganciato agli ami destinati ad altri pesci – e della lentezza con cui le popolazioni riescono a crescere numericamente. Questi antichi predatori, infatti, hanno cicli riproduttivi molto lenti, hanno bisogno di tanti anni per raggiungere la maturità sessuale e le femmine danno alla luce pochi piccoli.
Anche per questo, il salvataggio di Colleen Dunn è molto di più di una piccola notizia positiva. Gli squali, spesso ingiustamente temuti e fraintesi, svolgono un ruolo fondamentale nel regolare le dinamiche ecologiche degli oceani, mantengono le popolazioni di pesci e altre prede sotto controllo e fanno "funzionare" le catene alimentari marine. Ogni individuo salvato e restituito al mare – come quello in Oregon – è quindi un ingranaggio indispensabile per mantenere in salute gli oceani da cui tutti dipendiamo.