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24 Settembre 2025
15:29

Vaccinazione obbligatoria per il gatto: quali vaccini fare, da cosa proteggono e ogni quanto ripeterli

In Italia non ci sono vaccini obbligatori per i gatti, tuttavia alcuni come il trivalente è fortemente consigliato per proteggere i mici dalle malattie più comuni e pericolose. I richiami variano in base all'età e allo stile di vita, e a fare la valutazione è sempre il veterinario.

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Chiariamo subito un dubbio: in Italia non esistono vaccini obbligatori per i gatti, così come non esistono per il cane. Questo però non significa che siano superflui. Al contrario, i veterinari raccomandano fortemente la protezione di base attraverso il cosiddetto vaccino trivalente, in grado di contrastare tre malattie molto diffuse e potenzialmente mortali: la panleucopenia felina, l’herpesvirus e la calicivirosi. Queste infezioni possono colpire anche colonie intere e risultano particolarmente pericolose per i gattini. La vaccinazione, quindi, non è soltanto una scelta di tutela individuale, ma anche uno strumento di prevenzione collettiva.

Quando fare i vaccini al cane: a che età iniziare e periodicità

Secondo le linee guida della WSAVA (The World Small Animal Veterinary Association), tra le maggiori associazioni veterinarie al mondo, i vaccini necessari a proteggere il cane si distinguono in core e non core. I vaccini core sono quelli fortemente consigliati a tutti i gatti, indipendentemente dal loro stile di vita. Rientrano in questa categoria i vaccini contro tre delle malattie più pericolose:

  1. Panleucopenia;
  2. Herpesvirus;
  3. Calicivirus.

In altri Paesi, come previsto dalle linee guida internazionali, anche la rabbia rientra nell'elenco dei vaccini fortemente consigliati, ma in Italia non viene generalmente proposta perché il rischio di trasmissione è considerato molto basso.

I vaccini non core sono quelli opzionali. La loro utilità si valuta in base alle abitudini del gatto: un micio che vive esclusivamente in appartamento ha un livello di esposizione diverso rispetto a uno che frequenta giardini, altri gatti o pensioni. Rientrano in questa categoria i vaccini per:

  1. FeLV (virus della leucemia felina), il cui vaccino è consigliato per tutti i gatti che hanno accesso all’esterno, previa verifica con un test del sangue che escluda una positività già in atto;
  2.  FIV (immunodeficienza felina);
  3. Bordetella bronchiseptica;
  4. Chlamydia felis.

La FIP, la peritonite infettiva felina, invece oggi non rientra nelle raccomandazioni.

Quali sono i primi vaccini per i gattini

Nei primi giorni di vita i gattini prendono gli anticorpi di cui hanno bisogno attraverso il colostro, che forniscono una protezione naturale. Questo scudo, però, non va oltre le 8-12 settimane di vita del micio, ed è proprio durante questa fase che si deve intervenire.

Le linee guida della WSAVA raccomandano di iniziare il protocollo vaccinale tra la sesta e l’ottava settimana, con un ciclo di richiami ogni 2-4 settimane fino a circa 16 settimane di età. Questa tempistica consente di coprire la finestra di vulnerabilità. Il numero dei richiami può variare leggermente in base all’età di inizio e alla valutazioni del medico veterinario.

Quali sono i vaccini annuali del gatto

Una volta completato il primo ciclo, il gatto necessita di un richiamo a distanza di un anno, da effettuare intorno ai 12 mesi di vita o comunque un anno dopo l’ultima vaccinazione. Successivamente la frequenza delle vaccinazioni può cambiare: non sempre è necessario un richiamo annuale, la valutazione va fatta caso.

Per i gatti adottati da adulti e che non hanno uno storico delle vaccinazioni è possibile effettuare test sierologici che misurano il livello di anticorpi nel sangue. In questo modo si può capire se ha già sviluppato una protezione naturale o se necessita di un nuovo ciclo vaccinale completo.

Cosa succede se il gatto non ha fatto i vaccini consigliati

Se un gatto non viene vaccinato corre seri rischi. La panleucopenia felina, per esempio, è una malattia virale ad alta mortalità, particolarmente pericolosa per i piccoli. L’herpesvirus e il calicivirus, invece, colpiscono principalmente l’apparato respiratorio e la bocca, causando raffreddori cronici, ulcere orali e difficoltà respiratorie. Un micio senza alcuna copertura vaccinale può sperimentare le complicazioni peggiori, anche mortali

Inoltre, all'interno di colonie e oasi feline, i gatti sono più esposti al contagio e alla circolazione delle malattie. Saltare le vaccinazioni significa non solo mettere a rischio il singolo animale, ma anche favorire la circolazione dei virus all’interno della popolazione felina.

Anche i gatti anziani devono fare il vaccino?

Non è detto che un gatto anziano non possa essere vaccinato. Il veterinario valuterà lo stato clinico, eventuali patologie croniche e lo stile di vita per stabilire se è necessario effettuare richiami oppure è possibile distanziarli.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it/kodami sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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