
È stato rinviato a giudizio l'uomo che il 7 ottobre 2024 sparò e uccise un lupo a Castiglione d'Otranto, in provincia di Lecce. Quel giorno la scena fu notata da un passante che fotografò l'accaduto e pubblicò le immagini su Facebook con un post decisamente esplicativo: "Una vera e propria esecuzione. Ha sparato ad altezza uomo bordo strada lasciando il lupo agonizzante".
Questa denuncia social venne poi presentata ai Carabinieri e oggi ha prodotto i primi effetti concreti: la persona che ha fatto fuoco andrà a processo con le accuse di uccisione di animali e abbattimento di specie protette.
Stefano Martella, responsabile comunicazione del progetto di monitoraggio del lupo in Salento Hic Sunt Lupi commenta a Fanpage.it: "Sul lupo grava una importante disinformazione, spesso veicolata ad arte. Fatti come questi devono spingerci tutti, ancora di più, verso la strada della collaborazione e della corretta informazione".
Cosa successe al lupo ucciso in Salento: la denuncia grazie alla foto virale
Il 7 ottobre 2024 un uomo armato di fucile sparò e uccise un lupo a Castiglione d'Otranto, in provincia di Lecce. Era pieno giorno e sul posto era presente un testimone che denunciò quanto aveva visto e fotografato. Una immagine è diventata virale, in cui si vede il lupo stesso a terra privo di vita e un uomo armato di fucile che si allontana di spalle. Ma le foto scattate quel giorno sono molte di più, come ha potuto visionare Fanpage.it, e mostrano chiaramente il volto dell'uomo.
Da lì partirono le indagini dei Carabinieri Forestali di Tricase che si recarono sul posto dove scoprirono che il corpo dell’animale era stato trafugato, ma erano ancora presenti tracce di pelo e sangue poi prelevate dal personale tecnico del progetto Hic Sunt Lupi, parallelo a Wolf Puglia.
Il materiale organico fu analizzato dal corpo dei Carabinieri Forestali che confermarono l'appartenenza di quel materiale genetico a un lupo, una specie protetta in Italia nonostante il declassamento in Europa. In poco tempo l’autore del gesto fu identificato e sottoposto a indagine e infine rinviato a giudizio.
L'esperto: "Salento ancora impreparato al ritorno di un grande predatore"
Grazie alle foto del testimone, è stato possibile identificare il presunto autore del reato, ma quello avvenuto in Salento non può dirsi un caso isolato. Il bracconaggio, cioè l'uccisione illegale di fauna selvatica, è un fenomeno sommerso, di cui mancano dati ufficiali, tuttavia è facile toccare con mano l'odio che questo animale si è attirato durante la lenta ricolonizzazione della nostra Penisola dopo essere giunto quasi sull'orlo dell'estinzione.
Un fenomeno che Martella conosce bene per essere il responsabile comunicazione di Hic Sunt Lupi: "Fatti come questi devono spingerci tutti, ancora di più, verso la strada della collaborazione, del dialogo, della corretta informazione. La violenza e l'illegalità non sono mai la strada giusta. Conducono solo a un vicolo cieco. Per questo, come progetto, siamo attivi sia sul fronte scientifico sia sul fronte informativo. Anche perché il Salento, come altre parti della Puglia, è ancora impreparato al ritorno di un grande predatore, che mancava da circa un secolo dal territorio".
"Sul lupo grava una importante pressione di disinformazione, spesso veicolata ad arte – sottolinea Martella – Basti pensare al timore recondito di essere aggrediti da un lupo, evento non impossibile, perché qualsiasi animale è in grado di arrecare dei danni in determinate circostanze. Ma i numeri ci dicono che il lupo non è una minaccia per l’uomo".
L'esperto fa notare come tra uomo e lupo sia la nostra specie a essere il vero predatore: "Una importante ricerca scientifica ha analizzato gli attacchi di lupo a esseri umani in 18 anni in tutto il mondo. Nel periodo di riferimento che va dal 2002 al 2020. In Europa, in 18 anni, non c’è stato alcun attacco mortale di lupo all’essere umano. Questo è già un dato estremamente importante. I cani, solo in provincia di Lecce e nel periodo di riferimento che va dal 2019 al 2024, hanno provocato 591 feriti e tre morti (dati ASL). Per questo la ricerca conclude che “i rischi associati a un attacco di lupo sono superiori allo zero, ma troppo bassi per essere calcolati".